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La crisi economica - la riforma fiscale

Negli ultimi anni le riforme fiscali, riguardanti le imprese, varate dai Governi che si sono succeduti nel tempo, di sinistra e di destra, diversamente dai proclami pre-elettorali, hanno avuto come obiettivo principale l`aumento delle imposte necessario per finanziare l`aumento delle spese.

La conseguenza di questa politica subdola e` stata il significativo aumento della pressione fiscale (tutti i governi degli ultimi quindici anni vi hanno partecipato) che, ufficialmente, ha fatto raggiungere nel 2009 all`Italia il poco invidiabile record del 43, 3% (fonte sole 24 ore di 5 feb 2010); cioe` per ogni 100 euro di Prodotto Interno Lordo (ricchezza prodotta dal Paese) i cittadini versano allo Stato 43, 3 euro d`imposte.

A questo proposito voglio ricordare ai lettori che i dati ufficiali della pressione fiscale italiana sono "volutamente falsi" perche`, con un artificio contabile, il metodo di calcolo e` drogato dall`inserimento nel denominatore della frazione corrispondente al Prodotto interno lordo, del "NERO", cioe` dalla quota di fatturato che in Italia sfugge interamente alla tassazione. Considerando che in Italia il Prodotto interno lordo "NERO" e` stimato in circa il 25% di quello ufficiale, anche il non addetto ai lavori puo` capire che il risultato della frazione imposte / PIL e` fortemente, e ripeto volutamente, sottostimato, per usare un eufemismo.

Per intenderci la pressione fiscale reale nel nostro paese viaggia ben sopra il 50% (Fonte Istituto di ricerca dott. Commercialisti sole 24 ore 19 nov 2009) e fa della nostra pubblica amministrazione la piu` esose d`Europa.
Sembra un film di "Toto` & Peppino" ma e` invece quello che ci propinano tutti i giorni i nostri politici, di ogni colore, i giornali e gli addetti ai lavori, per semplice ignoranza o perche` interessati a mistificare la realta`.
L`obiettivo di aumentare il gettito tributario delle imprese e dei professionisti e` stato ottenuto, tra gli altri, con l`introduzione di

  • nuove imposte: Irap,
  • nuovi strumenti di calcolo della capacita` contributiva: studi di settore,
  • riduzione dei costi deducibili.

Gli effetti di questa politica fiscale sono stati disastrosi.

Irap
L`Irap come ormai sanno tutti gli addetti ai lavori, nonostante i tentativi di mitigarne gli effetti, e` senza dubbio l`imposta piu` "illogica" del panorama europeo e forse mondiale.
Colpisce in modo discriminatorio le imprese e i professionisti, perche` non incide sul reddito, ma e` calcolata su una base imponibile che non consente la deduzione di alcuni costi significativi: le spese per il personale, gli interessi passivi sui finanziamenti ricevuti, i compensi amministratori, le altre imposte, ecc..
La sua introduzione ha penalizzato le imprese e i professionisti che assumono dipendenti e che operano in settori ad alta intensita` di lavoro, ha punito le aziende e i professionisti indebitati, e ha obbligato anche le imprese che chiudono in bilanci in perdita a pagare le imposte.
L`Irap oltretutto colpisce piu` duramente la piccola e media impresa rispetto a quella di grandi dimensioni.
L`effetto per molte imprese e` stato quello di vedere aumentare la pressione fiscale anche a livelli pari o superiori al 100%. A questo proposito riporto due esempi reali che consentono al lettore di valutare l`impatto di questa imposta sui bilanci di una piccola / media impresa e su quelli di una grande impresa.

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