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Cnf contrario al disegno di legge del governo in materia di efficienza del sistema giudiziario


Con comunicato del 19 aprile 2011, il Consiglio nazionale forense esprime un giudizio complessivamente negativo nei confronti del disegno di legge del Governo contenente “Interventi in materia di efficienza del sistema giudiziario”, attualmente all'esame della commissione Giustizia del Senato.

Secondo il Cnf - che ha redatto un apposito parere nella seduta amministrativa del 15 aprile scorso, parere ora inviato direttamente alla sede del dicastero della Giustizia – l'intervento annunciato in funzione di garantire la ragionevole durata del processo non tutelerebbe, in realtà, una giustizia di qualità.

Il Consiglio si esprime, nel dettaglio, con riferimento ai singoli punti del testo di riforma. In particolare, per quel che concerne la previsione di una “motivazione breve”, il Cnf ribadisce “la irrinunciabilità ad una motivazione che dia razionalmente conto della decisione adottata”. In realtà, il binomio motivazione “breve” – motivazione “estesa” provocherebbe solo un aggravio anziché in un vantaggio per il giudice, in considerazione del duplice intervento che dovrebbe operarsi sullo stesso fascicolo.

Sull'aumento della metà del contributo unificato per i giudizi di impugnazione, il Cnf si dice contrario in quanto, in linea di principio "non è accettabile il continuo aumento del contributo unificato pur in presenza di un costante deterioramento della qualità del servizio"; inoltre, “la lotta all'arretrato non può essere finanziata tassando il diritto alla motivazione”.

Sui giudici ausiliari, infine, il Cnf ricorda l'esperienza negativa delle sezioni stralcio ribadendo che “l'indubbia esigenza di aumentare il numero dei giudici va soddisfatta innanzi tutto con l'adeguamento dell'organico della magistratura togata, oltre che con il ritorno all'esercizio della giurisdizione dei magistrati attualmente adibiti a diverse funzioni”.


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