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Le categorie contro l'antitrust

Sono critiche le reazioni degli Ordini professionali verso i rilievi mossi dall'Antitrust per i ritardi nelle liberalizzazioni. Per Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro, il garante, nella sua visione ideologica, non terrebbe conto di come oggi i professionisti si facciano carico delle carenze della p.a. e delle difficoltà dei propri clienti al pagamento delle prestazioni. Paolo Piccoli, per il Notariato, respinge l'accusa di chiusura ricordando come la categoria, già prima della riforma Bersani, aveva introdotto la pubblicità nel proprio codice; Piccoli sottolinea, altresì, che “piegare la sicurezza preventiva alle regole mercantilistiche fa venir meno la nostra ragione di esistere”. Intanto il presidente degli Ingegneri, Paolo Stefanelli, ha inviato una lettera di protesta al Presidente del Consiglio mentre, per contro, i giovani avvocati dell'Ugai condividono il pensiero dell'Antitrust chiedendo che la legge Bersani venga addirittura arricchita.


I rilievi mossi dall'Antitrust alle categorie professionali nascono da un esame operato dal garante sull'allineamento dei vari codici deontologici alle liberalizzazioni introdotte con la riforma Bersani; non tutti gli Ordini hanno risposto nella stessa misura a questo adeguamento: così con riferimento all'eliminazione dell'obbligatorietà delle tariffe minime, alcuni ordini (notai, giornalisti) continuano a prevederle, altri (medici, ingegneri, psicologi) hanno cercato di superare il vincolo prevedendo l'obbligo del rispetto del “decoro”, altri ancora (avvocati, architetti) hanno richiamato indirettamente il decoro rinviando alle regole etiche dell'art. 2233 c.c. Circa l'apertura alla pubblicità, poi, solo pochi ordini (geometri, periti industriali) hanno consentito la possibilità della forma comparativa, altri (medici, avvocati) l'hanno vietata mentre altri ancora non hanno previsto regole ad hoc.


Il Quitidiano ItaliaOggi ha intervistato il garante dell'Antitrust, Antonio Catricalà, all'indomani della pubblicazione dell'indagine sulle liberalizzazioni. Per l'Autority, i professionisti, che rendono una prestazione privata e a pagamento, non possono sottrarsi alla concorrenza in linea con quello che accade in Europa. Catricalà anticipa la partenza di nuove istruttorie nei confronti di quelle categorie che, in funzione del “decoro”, non hanno cancellato l'inderogabilità delle tariffe minime. Per il Garante, inoltre, l'esame di stato non dovrebbe essere cancellato ma mantenuto all'interno del percorso accademico.