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Accesso atti ispettivi concesso per un pieno diritto di difesa

Se esiste l'effettiva necessità di tutela di interessi che si presumano lesi e sia strettamente indispensabile la conoscenza di documenti contenenti dati sensibili e giudiziari, è ammesso l'accesso al contenuto delle dichiarazioni dei lavoratori rilasciate agli ispettori.

La recente sentenza del Tar Emilia Romagna Bologna n. 8124 del 6 dicembre 2010 conferma il pieno diritto della parte di conoscere, come peraltro avviene in campo penale, tutti gli elementi alla base del procedimento sanzionatorio che viene comminato, consentendo anche al datore di lavoro di porre in essere il pieno diritto di difesa garantito dall’art. 24 della Costituzione.

Il TAR è stato chiamato a decidere su una causa inerente l’accesso agli atti acquisiti dalla DPL in sede di ispezione, promossa come causa pilota dai Consiglieri dell’ Ordine dei Consulenti del Lavoro di Bologna. Sono state accolte le istanze dell'Azienda ed ordinato alla DPL di Bologna di consentire l’accesso nella forma della visione e dell’estrazione di copia del fascicolo d’ufficio inerente l’accesso ispettivo, ivi compresi i verbali delle dichiarazioni assunte, gli atti relativi ad ulteriori accertamenti e l’Ordine di servizio in base al quale è stato compiuto l’accertamento ispettivo.

Il TAR ha stabilito che la richiesta di accedere all’ordine di servizio in base al quale è stato compiuto l’accertamento ispettivo è legittima in quanto “ la stessa, essendo rivolta ad uno specifico atto, non integra gli estremi del controllo generalizzato dell’attività della Pubblica Amministrazione, non consentito dalla normativa in materia di accesso.”

La sentenza arriva a poca istanza da quella del Consiglio di Stato n. 9102 del 16.12.2010 che stabilisce come l’accesso ai documenti che comprendono le dichiarazioni rese dai dipendenti costituisca la regola e il diniego dello stesso, invece, l’eccezione.
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di una società condannata in solido con altre dopo un’ispezione dell’Inps. La società chiedeva l’acceso al fascicolo in cui erano contenute anche le dichiarazioni dei lavoratori rese in sede ispettiva.

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