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Cnf contrario alla deregolamentazione delle professioni ed agli ostacoli per accedere alla giustizia

Con comunicato del 7 novembre 2011, il Consiglio nazionale forense, a mezzo del suo Presidente, Guido Alpa, lancia un appello ai parlamentari affinchè gli stessi non procedano all'ennesimo tentativo “di deregolamentare” le professioni liberali e di impedire ai cittadini “l'accesso alla giustizia”.

Alpa fa riferimento alle anticipazioni riportate dalla stampa relativamente ai contenuti del testo al maxi-emendamento del Governo al Disegno di legge del rendiconto generale dello Stato dalle quali emergerebbe una generale liberalizzazione delle professioni e un innalzamento di barriere per l'accesso alla giurisdizione. Secondo il Cnf, a tali misure sarebbe sottesa “l'inquietante e mistificante idea secondo cui le professioni liberali sarebbero la causa prima dei problemi di crescita del Paese”.

Anche i professionisti – osserva Alpa - sono “lavoratori che subiscono tutti i danni della crisi economica in corso, che non pesano sullo Stato dal punto di vista previdenziale, che creano occupazione presso i propri studi professionali, che gestiscono attraverso gli Ordini attività di interesse pubblico a proprie spese, che mai hanno avuto protezioni di welfare”.

Gli interventi in materia di che ostacolerebbero la Giustizia sono, sempre secondo il Cnf, quelli che introdurrebbero l'entrata in vigore in anticipo della mediazione obbligatoria anche in materia di sinistri e di condominio, l’aumento della metà del contributo unificato per l’appello e il raddoppio per la cassazione, il pagamento del contributo unificato per avere la motivazione estesa e poter impugnare, l’abrogazione della legge Pinto.


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