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Guida dei consulenti sulla retribuzione per il 17 marzo 2011

Il 17 marzo 2011 - giorno in cui cade il 150° anniversario dell’Unità d’Italia - é stato dichiarato festa nazionale.

Con circolare 3 del 10 marzo 2011, la Fondazione studi del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro spiega come regolarsi con la retribuzione dei lavoratori. Nella guida si evidenzia che il lavoratore che presterà lavoro nel giorno citato non avrà diritto alle normali maggiorazioni dovute ordinariamente per le giornate festive, ma al trattamento individuato dai Ccnl per la festività soppressa del 4 novembre (sostituita dalla prima domenica di novembre), differenziato in base ai settori. Inoltre, nelle ipotesi di lavoro straordinario vanno riconosciute le maggiorazioni previste per lo straordinario feriale e non festivo.

Si ricorda che con decreto legge n. 5/2011, il Consiglio dei ministri ha disposto, limitatamente all’anno 2011, che il 17 marzo è considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge n. 260/1949 (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”). Dunque, la norma non richiama l’articolo 5 della medesima legge, che disciplina il trattamento economico per la generalità delle giornate festive relative ai dipendenti retribuiti in misura fissa o su base oraria, ma per riconoscimento economico il legislatore pone un presupposto applicativo costituito dal fatto che esso non può generare nuovi o maggiori oneri a carico dei datori di lavoro rispetto al quadro normativo previgente al Dl n. 5/2011.

Ciò posto, si conclude che bisognerà riferirsi ai contratti dei diversi settori: alcuni prevedono il pagamento di una giornata aggiuntiva da corrispondere ai lavoratori (ovvero alcune ore per i lavoratori pagati con retribuzione oraria), altri il riconoscimento di permessi retribuiti per ridurre il monte ore di lavoro, in altri ambiti, come per esempio quello di operatività dei lavoratori di Regioni e Enti locali, in cui la soppressa festività del 4 novembre non è stata sostituta né da un giornata alternativa di festa né da permessi; la conseguenza è che detti lavoratori avranno un giorno di ferie in più.

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