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Accelerazione dei processi e maggiori esborsi per accedere alla giustizia

Il Governo, nel suo ultimo ritocco al maxiemendamento al Disegno di legge sulla stabilità depositato, lo scorso 9 novembre, in commissione Bilancio del Senato, interviene con alcune misure volte all'accelerazione del processo e all'introduzione di maggiori esborsi per chi intenda adire le vie giudiziarie.

Sul primo fronte, si segnala la previsione della necessità, per le parti che vogliano proseguire nelle cause pendenti oltre il biennio, di confermare il proprio interesse con un'istanza di trattazione del procedimento, in assenza della quale il processo viene ad estinguersi. Introdotta anche la condanna al pagamento di una pena pecuniaria fino a 10mila euro per la parte che proponga una lite temeraria o che chieda, senza fondamento e strumentalmente, la sospensione della sentenza di primo grado. La priorità nelle comunicazioni tra avvocati e cancelleria viene conferita alla posta elettronica certificata, che verrà utilizzata al posto dei biglietti di cancelleria. La Pec sarà utilizzata anche per le notifiche in proprio degli avvocati.

Per quel che riguarda i maggiori esborsi, viene sancito un aumento della metà del contributo unificato per gli appelli, contributo che viene addirittura raddoppiato per i ricorsi in cassazione.

Le nuove misure intervengono anche sul fronte della liberalizzazione delle professioni con previsione della possibilità di contrattare il compenso della prestazione in maniera totalmente libera. Nel termine di 12 mesi dall'approvazione della legge viene anche confermata la ristrutturazione organica della disciplina degli ordini e dei collegi.



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