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I correttivi per la crisi puntano sui costi variabili

Sose e agenzia delle Entrate, durante la riunione della Commissione degli esperti, hanno illustrato i correttivi degli studi di settore relativi al 2010 (Gerico 2011), che considereranno, sì, la crisi ma anche la lieve ripresa in corso d’anno 2010. Gli indici individuali terranno conto non dei ricavi ma dei costi variabili di beni e servizi e dei costi del personale: i correttivi dovranno trovare riscontro nella riduzione dei costi variabili citati. L’impianto dei correttivi rimane quello dello scorso anno, dato il risultato soddisfacente. Con tre linee di intervento: analisi di normalità economica, correttivi congiunturali di settore e correttivi congiunturali individuali. Per la categoria dei liberi professionisti vengono mantenute le considerazioni: del ritardo dei pagamenti, che ha registrato un picco nel 2010; della contrazione delle tariffe nei casi in cui i ricavi siano dedotti dal numero delle prestazioni. Una piccola stretta sarà messa in atto sulla tolleranza rispetto al fattore magazzino, per il quale sarà richiesta probabilmente una coerenza iniziale per evitare fini elusivi (rigonfiamento fittizio dei magazzini). Nel documento che ha approvato “con riserve” quanto annunciato, si legge che il modello che sarà diffuso in questi giorni andrà verificato con le 300mila contabilità fatte pervenire dalle Associazioni.