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Un “action plain” per l'arretrato civile


Ieri 10 marzo, il Consiglio dei ministri, dopo aver dato il via libera al progetto di riforma della Giustizia, ha illustrato le linee indicative di un “Action plan” elaborato dal ministero di Via Arenula al fine di consentire lo smaltimento dell'arretrato civile.

Il piano, presentato in settimana anche in sede europea, comprende misure in parte già attuate (come il filtro in Cassazione), in parte di prossima attuazione (come nel caso della conciliazione obbligatoria), ed altre ancora da approvare.

Nella risoluzione del problema dell'arretrato, il ministero punta molto sullo strumento della digitalizzazione grazie a quale sono già fortemente cresciute le notifiche telematiche nonché i depositi online dei decreti ingiuntivi con valore legale.

Tra le soluzioni da approvare, si segnala il progetto già presentato nei giorni scorsi il quale affida ai direttori degli uffici giudiziari la fissazione di un programma annuale per la gestione del contenzioso civile e la trattazione dei procedimenti.

Contemplate anche convenzioni tra uffici giudiziari, facoltà universitarie di giurisprudenza e scuole di specializzazione forense, per permettere lo svolgimento di tirocini a fianco dei magistrati.

In progetto, infine, il reclutamento di circa 600 giudici onorari ausiliari, scelti tra gli avvocati dello Stato in pensione e i magistrati ordinari, contabili o amministrativi.


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