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Risarcimento danni a carico del legale che fa scadere i termini per l'appello

Con sentenza n. 10686 del 13 maggio 2011, la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso avanzato da un avvocato avverso la decisione con cui lo stesso era stato condannato dai giudici di appello al risarcimento dei danni, per mancato o negligente adempimento del mandato difensivo, nell'ambito di una controversia in cui lo stesso aveva fatto scadere i termini per appellare una pronuncia di primo grado, confidando nella conclusione di una transazione con la controparte.

Confermata la lettura della vicenda operata dai giudici di merito secondo cui il comportamento del legale era censurabile in quanto quest'ultimo, facendo affidamento su mere informazioni atecniche rese dal proprio cliente, aveva ritenuto con estrema superficialità e, dunque, con colpa grave “concluso l'accordo” senza accertarsi se lo stesso, implicante la disposizione di diritti patrimoniali anche immobiliari, si fosse perfezionato nella dovuta forma scritta, “così venendo meno al compito primario ed essenziale, connotante il rapporto professionale forense, di mettere a disposizione del cliente la propria esperienza e le proprie conoscenze tecniche, valutarne, alla stregua delle stesse, il relativo operato e trarne le necessarie conseguenze sul piano delle ulteriori eventuali attività da compiere, a tutela dell'interesse dell'assistito”.


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