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Conversione del contratto a tempo determinato

Il Sole 24Ore 16.12.2010 - Il Collegato Lavoro prevede nei casi di conversione del contratto stipulato a tempo determinato, per difetto dei requisiti di forma e di sostanza, la condanna del datore di lavoro a risarcire il lavoratore con un’indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2, 5 ed un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto. La nuova disposizione si applica anche ai giudizi già in corso alla data di entrata in vigore della legge, per i quali il giudice deve fissare alle parti un termine per l’eventuale integrazione della domanda e delle relative eccezioni. - Il giudice del lavoro del Tribunale di Busto Arsizio, con sentenza 29.11.2010, n. 528, ha fornito una prima applicazione giurisprudenziale del predetto istituto, dichiarando, dopo aver accertato la nullità del termine apposto ad un contratto di lavoro, la sussistenza tra le parti di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e condannando la società datrice di lavoro al risarcimento del danno. Riguardo a quest’ultimo aspetto ha riconosciuto l’indennità introdotta dal Collegato Lavoro in via cumulativa e non, invece, in via alternativa rispetto alla tutela risarcitoria ordinaria www.studiogiammarrusti.it