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Ecco le nuove linee della riforma del pubblico impiego

Presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato il 29 aprile è stato illustrato il decreto, tra le novità spiccano: la selettività nell'attribuzione degli incentivi economici e di carriera.

Il decreto fissa in materia una serie di principi nuovi e non derogabili dai contratti collettivi: non più di un quarto dei dipendenti di ciascuna amministrazione potrà beneficiare del trattamento accessorio nella misura massima prevista dal contratto, e che non più della metà potrà goderne in misura ridotta al cinquanta per cento, mentre ai lavoratori meno meritevoli non sarà corrisposto alcun incentivo.

Attivazione di un sistema valutazione della performance. Il decreto prevede l'introduzione di un ciclo generale di gestione della performance, al fine di consentire alle amministrazioni pubbliche di organizzare il proprio lavoro in una ottica di miglioramento della performance.

Valorizzazione della figura del dirigente, che avrà a disposizione reali e concreti strumenti per operare e sarà sanzionato, anche economicamente, qualora non svolga efficacemente il proprio lavoro. Altro settore interessato dalla riforma sarà il riordino della disciplina del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali.