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In arrivo un decreto legge sviluppo per il rilancio dell’economia

Secondo quanto annunciato dal Governo è in lavorazione un nuovo decreto del ministero dello Sviluppo finalizzato al rilancio dell’economia e, in particolare, al sostegno dei settori dell’edilizia e dell’infrastrutture, fortemente colpiti dalla crisi.

Il testo del provvedimento, atteso in Consiglio dei ministri già a partire dalla prossima settimana, rappresenta l’occasione per riaprire il dibattito su alcuni aspetti importanti, che spaziano: dalla proroga e modifica degli incentivi fiscali nel settore edile, alla possibilità per i costruttori di portare a compensazione l’Iva a credito riferita all’acquisto di beni/servizi, correlati a immobili realizzati più di cinque anni fa, oppure per i costruttori che vogliono concedere in locazione gli immobili dagli stessi costruiti e rimasti invenduti. Oltre che ovviamente, alla proroga degli interventi per il risparmio energetico.

In particolare, però, l’accento sarà posto su come debbano essere modificati gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie e al risparmio energetico per la casa. A tal proposito, si ritiene che gli incentivi del 36% e del 55% possano costituire uno degli stimoli più forti e immediati alla crescita del comparto e del Paese.

Per tali ragioni, il Ministero delle infrastrutture nel documento di 20 articoli - contenente norme a tutto campo per fronteggiare la situazione di urgenza che sta emergendo nel settore delle infrastrutture e dei trasporti – punta l’accento prevalentemente sulla proroga dei suddetti incentivi, che sono scaduti al 31 dicembre 2011. La proposta è quella di rinnovare tali incentivi fiscali, mettendoli a regime, ma con alcune modifiche. L’incentivo del 55% sulla riqualificazione energetica potrebbe essere rinnovato sostanzialmente così com'è; mentre per quello del 36% il Ministero prevede un potenziamento, con innalzamento dell'aliquota al 50% e del tetto di spesa da 48mila a 96mila euro.

Ancora, la proposta del Ministero prevede la totale detrazione degli interessi passivi per i mutui per la prima casa e l’esenzione dall’Imu per due anni per acquisto di abitazioni di valore inferiore a 200 mila euro. Sempre in tema di Imu si è avanzata la proposta di escludere dall’imposta di fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, per un periodo massimo di tre anni se permane la condizione di invenduto.