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Riforma del diritto civile: ricadute sul processo tributario

La legge 69/2009 che riforma il diritto civile e` entrata in vigore il 4 luglio scorso, data spartiacque per l’applicazione delle nuove regole anche per alcuni ambiti del processo tributario.

Tra le modifiche che hanno ricadute sul contenzioso fiscale c’e` sicuramente la variazione del termine per presentare appello per una sentenza non notificata, che passa dall’anno alla nuova scadenza dei sei mesi; mentre, non e` chiaro se entra anche nel processo tributario la norma di rimessione in termini che prevede che “La parte che dimostra di essere incorsa in decadenze per causa ad essa non imputabile puo` chiedere al giudice di essere rimessa in termini”. Altra disposizione che dovrebbe essere valida anche per i procedimenti tributari, successivi 1° marzo 2006, e` quella che prevede che quando i termini per il compimento di atti processuali da svolgersi fuori udienza scadono nella giornata di sabato, essi sono prorogati di diritto al primo giorno seguente non festivo. Si applica, invece, sicuramente la previsione secondo cui il giudice che, in materia civile, amministrativa, contabile, tributaria o di giudici speciali, dichiara il proprio difetto di giurisdizione deve indicare altresi`, se esistente, il giudice nazionale che ritiene munito di giurisdizione: la pronuncia sulla giurisdizione resa dalle sezioni unite della Corte di cassazione e` vincolante per ogni giudice e per le parti anche in altro processo.