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Sulla definizione agevolata delle liti fiscali la parola alla corte ue

La Corte di cassazione, con un`ordinanza interlocutoria, la n. 18055 del 4 agosto 2010, ha chiesto alla Corte di giustizia dell`Ue di pronunciarsi, in via pregiudiziale, sulla compatibilita`, con le disposizioni comunitarie, della misura di definizione agevolata per le controversie fiscali recentemente adottata nell`ordinamento italiano con il decreto incentivi n. 40/2010 grazie alla quale le liti pendenti in Cassazione per le quali l`amministrazione finanziaria sia risultata soccombente nei primi due gradi di giudizio possono essere definite mediante il pagamento del 5% da parte del contribuente.
In particolare, la Corte di legittimita` ha posto all`attenzione dell`Organo di giustizia europeo la questione “se il principio del contrasto all`abuso del diritto in materia fiscale costituisca un diritto fondamentale del diritto comunitario soltanto in materia di imposte armonizzate e nelle materie regolate da norme di diritto comunitario secondario ovvero si estenda, quale ipotesi di abuso di liberta` fondamentali, alle materie di imposte non armonizzate quali le imposte dirette”; se sussista un interesse “di rilevanza comunitaria” alla previsione, per gli stati membri, di adeguati strumenti di contrasto all`elusione fiscale in materia di imposte non armonizzate; se tra i principi che governano il mercato unico possa essere ricavato un divieto di prevedere, oltre a misure straordinarie di rinuncia totale alla pretesa tributaria, una misura straordinaria di di definizione di controversie la cui applicazione sia limitata nel tempo e condizionata al pagamento di una sola parte dell`imposta dovuta; se i principi di non discriminazione e di effettivita` di applicazione della normativa comunitaria ostino alla definizione delle controversie fiscali in oggetto.



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