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Assicurato il privilegio del creditore con il sequestro conservativo dei beni dell’imprenditore

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28505/12 della Quarta sezione, rafforza la tutela del creditore nel caso si prospetti un reato fallimentare, giustificando il sequestro sul patrimonio dell’imprenditore nel caso di accertata incapienza del patrimonio della società fallita.

Infatti, nell’ipotesi di fallimento di una Srl, con conseguente indagine per ipotesi di bancarotta, da cui emerge la reale incapacità del patrimonio della società a soddisfare le pretese dei futuri creditori, il giudice può sottoporre a sequestro conservativo anche i beni personali dell’imprenditore.

Per i Supremi giudici – qualora si ravvisi l’esistenza di un contesto criminoso in cui è stata commessa la violazione – è necessario “assicurare un privilegio ai creditori da reato” di fronte “all'insorgenza di un rischio di dispersione o diminuzione della garanzia patrimoniale”. Cosa che appunto può essere fatta grazie all’applicazione di un vincolo reale idoneo a garantire la conservazione dei beni “…oltre che in presenza di una situazione che faccia apparire fondato un futuro depauperamento del debitore, anche a fronte di una oggettiva condizione di inadeguatezza del patrimonio del debitore rispetto all'entità del credito”.