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Si` alla bancarotta se vengono pregiudicate le ragioni dei creditori

Con sentenza n. 4458 del 2 febbraio 2012, la Cassazione ha ribaltato la decisione di assoluzione dall’accusa di bancarotta mossa nei confronti dei vertici di un’impresa poi fallita in conseguenza di operazioni commerciali – nella specie, la cessione di un ramo d`azienda - poste in essere unitamente ad alcune societa` collegate.

Mentre i giudici di merito avevano ritenuto determinante, ai fini dell’assoluzione dei manager, la considerazione che, comunque, la cessione del ramo d`azienda aveva avuto dei riflessi positivi sul gruppo, la Suprema corte ha sottolineato come la rilevanza del vantaggio compensativo non rende inoperante il principio dell`autonomia soggettiva delle singole societa` facenti parte del gruppo.

In particolare, l`offensivita` tipica dei reati di bancarotta deve ritenersi inalterata “nel momento in cui le ragioni dei creditori della societa` fallita, l`affidamento dei quali e` riposto sulle capacita` patrimoniali di quest`ultima, sono comunque pregiudicate da trasferimenti di risorse ingiustificatamente effettuati dalla societa` in questione in favore di altre pur ricomprese nello stesso gruppo”.




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