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Ancl. il sistema “telematico-automatico” dell’inps non funziona


Dura è stata la reazione dell’Associazione nazionale dei consulenti del lavoro alle disposizioni della circolare Inps n. 140/2011, con cui l’Istituto previdenziale, nell’ottica dell’estensione dei servizi telematici offerti al cittadino, ha previsto che anche la domanda di incentivo per l’assunzione dei lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi o iscritti nelle liste di mobilità avvenisse con la modalità telematica.

I punti della circolare che l’Ancl contesta apertamente sono fondamentalmente due: nessuna norma di legge prevede che le agevolazioni in questione siano da richiedere all'Inps; ne consegue che le agevolazioni di cui alla legge 407/90 e alla legge 223/91 (art. 8, comma 2) spettano immediatamente al datore di lavoro e non sono condizionate da un percorso “amministrativo” di concessione e conseguente autorizzazione al godimento.

L’altro errore contestato, con riferimento al contenuto della circolare n. 140/2011, è quello secondo cui nel percorso di informatizzazione previsto dall'Inps per “semplificare” si è sostanzialmente aggiunto un onere alle imprese ed agli intermediari.

Non riconoscendo tali vincoli, soprattutto con riferimento alla “richiesta” di concessione dell’agevolazione, l’Associazione prende posizione e ritiene che nessun adempimento dovrebbe essere effettuato dall'azienda o dal consulente del lavoro.

Pertanto, l’Ancl afferma che i consulenti del lavoro debbono rifiutarsi di rispettare gli adempimenti previsti dal documento di prassi, producendo le illegittime dichiarazioni in esso contenute e per puro scrupolo professionale effettuare l'invio telematico (Pec) della comunicazione che è stata pubblicata sul sito www.anclsu.com, per fare sì che oltre ai professionisti altri comincino ad assumersi le proprie responsabilità.

Il documento di cui si fa menzione non è altro che un format in cui l’Associazione indica il percorso da adottare in sostituzione degli adempimenti previsti dalla circolare 140/2011. Scopo dell’associazione è di mobilitare tutti i professionisti d’Italia che lamentano, ormai da tempo, un mal funzionamento del sistema “telematico-automatico” dell’Inps.

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