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Il decreto crescita e sviluppo imbarca emendamenti

Sono stati ammessi, dalla Commissione Attività produttive e Finanze della Camera, due importanti emendamenti della Lega al decreto sviluppo.

Quello che farà più discutere è relativo al nuovo Fondo per la crescita sostenibile (ex Fondo speciale rotativo per l'innovazione tecnologica - FIT), che tra le misure prevedeva: “il rafforzamento della struttura produttiva, in particolare del Mezzogiorno, ...”. L’emendamento cancella il riferimento al Mezzogiorno, dando al fondo un carattere più flessibile per interventi secondo necessità senza dare priorità ad un’area. Bocciato, al contempo, un emendamento a firma Pd, che proponeva la ripartizione dei Fondi a metà tra credito di imposta per la ricerca scientifica e credito di imposta per le assunzioni a tempo indeterminato nelle regioni meridionali.

Con l’altro emendamento della Lega ammesso, si prevede che l'azienda beneficiaria del credito di imposta per le assunzioni di ricercatori perda tale agevolazione se “delocalizza all'estero riducendo le attività produttive in Italia nei tre anni successivi” al periodo di imposta in cui ha usufruito del beneficio.

Sono stati ammessi, infine:

- l’emendamento che propone la nascita dell'”Agenzia per l'Italia digitale”, che dovrà attuare l'Agenda digitale e assorbirà i compiti svolti da DigitPA, dall'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e dal dipartimento per la digitalizzazione della Pa;

- l’emendamento che porta il range dei mini bond (cambiali finanziarie) da un mese fino ai tre anni con l’estensione alle società di capitali, società cooperative e mutue assicuratrici.