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Immigrati irregolari, possibile nuova sanatoria

IMMIGRATI IRREGOLARI, POSSIBILE NUOVA SANATORIA

Per sfruttamento grave verrà concesso un permesso a chi denuncia il datore di lavoro, saranno inasprite le pene per chi assume stranieri irregolari e, i datori che si autodenunciano, potranno evitarle e gli immigrati irregolari otterranno il permesso.

Sono queste alcune anticipazioni sulle novità contenute nel decreto legislativo varato il 6 luglio dal Consiglio dei ministri che recepisce la direttiva europea 2009/52/CE sulle “Norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare”.

Come anticipato da Paolo Ferrero ex ministro politiche sociali, alla tavola rotonda sull’immigrazione del 3° Festival del lavoro organizzato dai Consulenti del lavoro a Brescia dal 21 al 23 giugno, il provvedimento rivede tutte le sanzioni sugli stranieri, lasciando nuovi spazi di intervento per un eventuale “ravvedimento” e introduce nuove possibilità per i lavoratori sfruttati.

Il provvedimento prevede, quindi, 3 operazioni in materia di immigrazione: denuncia, sanzioni e regolarizzazione.

La prima consiste nella possibilità per il lavoratore gravemente sfruttato di denunciare il datore: collaborando durante il processo potrà ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari di 6 mesi rinnovabili fino alla fine del processo stesso. Se nel frattempo lo straniero troverà una nuova occupazione, il permesso di soggiorno potrebbe essere convertito in “motivi di lavoro”.

Il nuovo decreto prevede anche l'impossibilità di richiedere il nulla osta d'ingresso con i flussi programmati per i datori condannati per aver impiegato immigrati irregolari. Nel testo del provvedimento è previsto l'aumento delle pene da un terzo alla metà se i lavoratori sono più di tre, o sono minorenni con meno di 16 anni o sono sottoposti a grave pericolo, tenendo conto delle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni lavorative.

E’ prevista una fase transitoria durante la quale i datori che si autodenunciano e pagano una somma di denaro, possono evitare le sanzioni. Questa “regolarizzazione” consentirà ai datori di sistemare la posizione contributiva e fiscale nei confronti dell’immigrato irregolare (come già avvenuto nel 2009) pagando una somma di denaro per sanare tutte le posizioni illegali aperte (presumibilmente 1000 euro per ogni lavoratore). Tutta l’operazione attende ora il provvedimento definitivo che andrà poi valutato assieme al proprio Consulente del lavoro.