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Ok al sequestro dei beni dell'amministratore di fatto

Con la sentenza n. 35307 del 29 settembre 2011, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato dall'amministratore di fatto di una società il quale si era opposto al provvedimento di sequestro disposto nei confronti dei suoi beni nell'ambito di un'indagine che vedeva coinvolte diverse società per asserita emissione di fatture per operazioni inesistenti.

L'uomo si era difeso sostenendo di non poter rispondere dei reati di dichiarazione fraudolenta con utilizzo di false fatture e di indebita compensazione di crediti inesistenti in quanto non poteva ritenersi applicabile, nei suoi confronti, l'articolo 2639 del Codice civile che estende i reati societari anche a chi sia tenuto a svolgere la stessa funzione, diversamente qualificata, del soggetto formalmente investito della qualifica o titolare della funzione e di chi esercita in modo continuativo e significativo i poteri tipici inerenti alla qualifica o alla funzione.

Per la Corte, tuttavia, poiché i reati tributari trovano, comunque, applicazione anche nei confronti dell'amministratore di fatto, era da considerare legittimo, nella specie, il sequestro preventivo disposto dal Gip sui beni del ricorrente.

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