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Pensioni : maggiori costi per le aziende che non possono licenziare prima dell’apertura della finestra

A seguito delle modifiche introdotte dalla Manovra economica appena approvata, la Fondazione Studi stima in circa 25.000 euro il maggior costo che le aziende sosterranno a fronte di ogni lavoratore che ritarderà l’uscita per raggiunti limiti di età.

Pensioni : Maggiori costi per le aziende che non possono licenziare prima dell’apertura della finestra

A seguito delle modifiche introdotte dalla Manovra economica appena approvata, la Fondazione Studi stima in circa 25.000 euro il maggior costo che le aziende sosterranno a fronte di ogni lavoratore che ritarderà l’uscita per raggiunti limiti di età. Un’alta ricaduta in termini economici per le aziende che non potranno procedere, nei tempi preventivati, al licenziamento dei lavoratori che matureranno i requisiti per la pensione di vecchiaia a decorrere dal 1°gennaio 2011.

Il ridimensionamento della spesa pubblica così strutturato, oltre a gravare sui giovani, ha in alcuni casi, anche importanti ricadute economiche sulle aziende.

La norma prevede, infatti, che ai soggetti che a decorrere dall'anno 2011 maturano il diritto all'accesso al pensionamento di vecchiaia, 65 anni per gli uomini, 60 anni per le lavoratrici del settore privato ovvero 61 (65 dal 2012) per le lavoratrici del pubblico impiego, il trattamento decorra trascorsi 12 mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti.

Va detto che già l'attuale sistema delle finestre, esteso anche alle pensioni di vecchiaia dalla legge 247/07 causa un ritardo fra il momento di maturazione del diritto alla prestazione e l'effettiva uscita dal mondo del lavoro.

Un lavoratore, ad esempio, che ha maturato i requisiti nel mese di giugno 2010 percepirà la pensione il prossimo mese di ottobre 2010. Lo stesso lavoratore, maturando i medesimi requisiti nel mese di giugno 2011 dovrà aspettare invece fino al mese di luglio 2012 con un ritardo ulteriore, di nove mesi. Il datore di lavoro, quindi, non potrà licenziarlo per raggiunti limiti di età fino al momento della decorrenza del trattamento pensionistico. La tutela prevista dalla l. 31/08 infatti copre anche questo arco temporale.

La nuova finestra mobile, oltre che consentire una riduzione della spesa pubblica, è stata introdotta anche per calmierare l'effetto distorto che le attuali previsioni sortivano nei casi in cui il requisito maturava nei giorni immediatamente successivi alla chiusura della finestra. Il lavoratore che conseguiva il requisito ad esempio il 2 gennaio, era penalizzato con un ritardo, rispetto all'erogazione delle pensione, di tre mesi rispetto al collega che lo realizzava al 31 dicembre dell'anno precedente. La nuova modulazione delle finestre, quando il sistema andrà a regime, eliminerà il problema uniformando a 12 mesi il periodo che intercorrerà fra la maturazione del requisito e l'effettivo accesso alla pensione.