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Piu` tempo alle verifiche per il reddito all’estero

La circostanza che sia richiesto un maggior tempo per accertare i redditi di fonte estera rispetto a quelli di provenienza nazionale e` conforme al diritto comunitario. Cioe`, si conferisce legalita` all’ipotesi di differenziare i termini di recupero delle informazioni in funzione della localizzazione dei redditi, con l'obiettivo di incrementare i proventi dell’accertamento mediante un prolungamento temporale dell’azione stessa di controllo. Questo perche` lo Stato membro beneficiario del gettito puo` essere del tutto ignaro delle azioni di occultamento dei beni da cui derivano i redditi. Partendo da tale presupposto, la Corte di Giustizia europea (sentenza di ieri resa nei procedimenti riuniti C-155/08 e 157/08, entrambi promossi dalla corte di Cassazione dei Paesi Bassi) ha ritenuto che l’interesse a perservare l’integrita` delle entrate tributarie nazionali e la necessita` di contrastare le frodi fiscali prevalgono sia sulla liberta` di prestazione dei servizi che sulla libera circolazione dei capitali.