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Il commento alla sentenza n. 10100 della corte di cassazione

La sentenza n. 10100, emanata lo scorso 11 marzo dalla Cassazione sezione Penale, ha riaperto il dibattito sulle competenze in materia fiscale dei consulenti del lavoro.

La sentenza n. 10100, emanata lo scorso 11 marzo dalla Cassazione sezione Penale, ha riaperto il dibattito sulle competenze in materia fiscale dei consulenti del lavoro. A dire il vero, non si tratta propriamente di un dibattito ma dei normali commenti ad una sentenza giuridicamente sbagliata. Ove infatti fosse stato valutato nella sua interezza il quadro legislativo di riferimento, difficilmente sarebbe stato preso un abbaglio così grande.

Sono infatti innumerevoli i provvedimenti normativi che si sono susseguiti negli anni e che hanno un unico comune denominatore: la competenza in materia fiscale dei consulenti del lavoro. Il Consiglio Nazionale dell'Ordine li ha da tempo collazionati ed ora ne riproduciamo l'integrale elenco. Basterà una veloce occhiata per rendersi conto con pienezza dell'abbaglio preso dai Giudici.

Peraltro, la sentenza sopra citata è unica nel suo genere e segue ad una lunga serie di giudicati, sempre della Suprema Corte sezione Civile, che invece hanno disposto esattamente al contrario. In effetti, non siamo in presenza di un contrasto giurisprudenziale perchè l'orientamento è costante e continuo.

Le leggi che disciplinano la competenza fiscale dei consulenti del lavoro ci sono e sono elencate. Così gli iscritti ai 106 Consigli Provinciali dell'Ordine possono continuare tranquillamente ad assistere fiscalmente i propri clienti, garantiti dalle leggi vigenti che sono sovrane in uno Stato di diritto. E per valutare la situazione nella sua interezza e per decidere le azioni susseguenti alla sentenza citata, il Consiglio Nazionale dell'Ordine è stato convocato in seduta straordinaria per sabato prossimo con procedura d'urgenza dalla Presidente Marina Calderone (nella foto), che ha invitato alla riunione anche il presidente dell'Ancl Sindacato Unitario Francesco Longobardi e il presidente dell'Enpacl Vincenzo Miceli.

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