Il dm termiche verso l

Le richieste degli Enti locali, pur non mutando l’impostazione complessiva del provvedimento, in qualche caso sono assai significative. Tra le più importanti richieste avanzate dalle Regioni segnaliamo:

• innalzamento da 500 kWt a 1 MWt della soglia massima per caldaie a condensazione e a biomassa;

• per i soli fabbricati rurali, la possibilità di accedere all’incentivo non solo nel caso di sostituzione, ma anche di installazione ex novo di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomassa;

Ed ecco invece le principali richieste mosse congiuntamente da Province e Comuni :

• possibilità di cumulo con ulteriori eventuali incentivi in conto capitale, “limitatamente agli edifici pubblici ad uso pubblico”;

• l’innalzamento della quota del monte incentivi annuo destinata alla Pubblica Amministrazione (attualmente pari a 200 milioni sui 900 annui complessivamente disponibili);

• l’esonero dai vincoli del Patto di stabilità interno per “le spese di investimento sostenute dalla Amministrazioni Pubbliche, alle quali sono associati effettivi risparmi sui consumi energetici, così come annualmente certificato dal Gestore del Servizio Elettrico (GSE) e come previsto dal decreto in esame”.

Precisiamo che al momento non è del tutto chiaro quali tra le proposte avanzate da Regioni, Comuni e Province saranno effettivamente fatte confluire nel testo definitivo, che è in corso di elaborazione presso i Ministeri competenti. La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale è attesa entro la fine dell’anno .