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Ambiente: nuovi biocarburanti, italia potenziali 15 impianti

SAN PAOLO (BRASILE) - In Italia ci possono essere quindici impianti potenziali per i biocarburanti di seconda generazione, tra bioetanolo e biodiesel, per la produzione nostrana, esclusa l'importazione con la quale gli impianti potrebbero salire a 23. A fare il punto sui biocarburanti di seconda generazione è Guido Ghisolfi, amministratore delegato della Eta Renewables e vicepresidente del gruppo Mossi&Ghisolfi, che oggi in Brasile, a San Paolo, ha siglato un accordo con la brasiliana Graal Bio per fornire la tecnologia italiana del gruppo piemontese al primo impianto brasiliano su scala industriale di questi prodotti di seconda generazione, dagli scarti della canna da zucchero. In particolare per l'Italia, ha spiegato Ghisolfi, l'obiettivo europeo del 10% al 2020 equivale settecentomila tonnellate di bioetanolo e 1, 6 milioni di biodiesel. "Noi come gruppo, dal 2006 al 2011 - ha proseguito - abbiamo investito 120 milioni di euro in ricerca e da quest'anno ci sono 25 milioni di euro fissi tutti gli anni. Sull'impianto dimostrativo di Crescentino, nel Vercellese, l'investimento è stato di 1oo milioni di euro".