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Credito d'imposta per i lavori verdi piano di clini per 60 mila assunzioni

Il ministro dell'Ambiente ha trasmesso a Palazzo Chigi un provvedimento che grazie ad incentivi fiscali coperti da risorse non spese dovrebbe portare a un boom di giovani occupati nel settore della green economy
ROMA - Incentivando le imprese impegnate nel settore della green economy con delle agevolazioni fiscali è possibile promuovere in questo settore l'assunzione di 60 mila giovani. Che questo obiettivo sia a portata di mano ne è convinto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini che ha trasmesso al Consiglio dei Ministri, per l'approvazione, un apposito provvedimento da inserire nel decreto sviluppo.

La leva su cui fare affidamento, ha spiegato Clini illustrando la sua iniziativa alla Conferenza nazionale economia verde organizzata oggi a Roma dal Pd, sarebbe il credito d'imposta finanziabile attraverso la "riallocazione di risorse disponibili e non spese". Nella direzione dell'individuazione del "valore positivo degli investimenti come punto di riferimento per la decisione se applicare o meno incentivi", spiega Clini, va "il provvedimento che abbiamo trasmesso alla Presidenza del consiglio e al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, perché venga incorporato nel decreto sviluppo".

Un provvedimento, precisa il ministro dell'Ambiente, "che prevede misure incentivanti attraverso il credito d'imposta per le imprese di alcuni settori di punta dell'economia verde, che sono la manutenzione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico, la ricerca e sviluppo e produzione nei settori del solare a concentrazione, del solare termodinamico, del solare fotovoltico e del geotermico". Una misura, sottolinea, "finalizzata a creare 60mila posti di lavoro, nuovi, aggiuntivi, in questi settori, partendo da un'analisi economica che, interpretando il trend di crescita della domanda di queste tecnologie o di questi sistemi, considera il vantaggio, cioè il ritorno positivo per le finanze pubbliche derivanti dagli investimenti incentivati", argomenta il ministro dell'ambiente.

Questa misura, raccomanda il titolare dell'Ambiente, "deve essere un volano per muovere maggiori investimenti, maggiori misure di supporto pubblico, così come avvenuto per l'applicazione del 55% nel settore degli interventi per l'efficienza energetica degli edifici". Infatti, conclude Clini, "noi sappiamo che a conti fatti, le entrate per lo stato rispetto al costo delle mancate entrate per il credito d'imposta sono state superiori. E questa è un'esperienza sulla quale possiamo consolidare molte altre misure a favore della crescita verde nel nostro paese".

L'annuncio del ministro è stato accolto con soddisfazione dalla Cgil. Rappresenta, ha commentato il segretario confederale con delega ai problemi dell'ambiente e della ricerca, Enrico Panini, "un fatto molto positivo". "Mi auguro - ha proseguito il sindacalista - che il Consiglio dei ministri dia il via libera a questa misura e che essa venga ben presto seguita da ulteriori e decisi investimenti sul tema ambiente/occupazione". In un paese che ha bisogno di "imboccare rapidamente la strada della crescita - spiega ancora Panini - gli interventi sull'ambiente sono gli unici in grado di indicare una via qualitativamente significativa per evitare i disastri del passato, coniugare un forte allargamento della base occupazionale con un miglioramento delle gravissime condizioni nelle quali versa il nostro territorio in materia di mancati interventi ambientali, come purtroppo le cronache non mancano ogni giorno di ricordarci".