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Energie senza bugie, con le rinnovabili in bolletta si risparmia

L'Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili (Aper) ha presentato oggi "Energie senza bugie", un rapporto che spiega i vantaggi ottenuti in bolletta grazie all'impiego delle energie rinnovabili.

Il rapporto tenta di sfatare il falso assunto per cui il sostegno alle rinnovabili produrrebbe rincari nella bolletta delle famiglie italiane. Si legge infatti: "Il prezzo internazionale del petrolio nel 2002 oscillava intorno ai 25 dollari al barile. Oggi si attesta a cavallo dei 100 dollari. Sempre nel 2002, il prezzo del gas metano russo era a quota 90 dollari per metro cubo. Oggi siamo oltre i 450. Ciò ha avuto evidenti riflessi sulla bolletta elettrica di una famiglia tipo, che è aumentata del 55% (passando da 338 a 524 euro annui) nello stesso periodo e che ha visto un’impennata delle voci connesse alle fonti fossili, passate dal 31% al 57% del totale, contro un’incidenza degli incentivi alle rinnovabili che non supera il 13% ".

Secondo uno studio commissionato dalla stessa Aper all'Osservatorio Internazionale sull'Industria e la Finanza delle Rinnovabili (OIR), presieduto dal docente dell'Università Bocconi Andrea Gilardoni, investire in energie rinnovabili in Italia produrrà un beneficio economico quantificabile al 2030 in 76 miliardi di euro . Se infatti gli incentivi hanno un prezzo, lo stesso vale per la riduzione delle emissioni, la nuova occupazione, l'appiattimento della curva di domanda e la mancata importazione di combustibili fossili (petrolio, gas naturale e carbone solo nel 2011 ci sono costati 59 miliardi di euro).

Tornando al rapporto "Energie senza bugie" di Aper, questo sottolinea quanti e quali incentivi tra quelli che pesano nella nostra bolletta finanziano l'energia fossile: il famoso Cip6 (nato per sostenere le fonti rinnovabili e trasformato in un sussidio per le fonti "assimilate alle rinnovabili", in realtà soprattutto fonti fossili e scarti di lavorazione del petrolio), il servizio di interrompibilità (un bonus dato ai grandi consumatori per la mera disponibilità a staccarsi di tanto in tanto dalla corrente: di fatto non accade quasi mai, ma il bonus viene dato lo stesso) e gli interconnector virtuali (un cervellotico meccanismo che consente ai grandi consumatori di comprare l’energia elettrica ad un prezzo molto più basso di quello di mercato: la differenza viene pagata con le bollette di tutti gli altri).
Per non parlare poi della rendita inframarginale per il mancato acquisto dei Certificati Verdi e degli oneri per lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari . Si parla nel complesso di 70 miliardi in 20 anni , e solo l’anno scorso più di 3 miliardi di euro.

Infine, tra i dati messi in evidenza da Aper, il fatto che negli ultimi cinque anni, grazie alle liberalizzazioni e all'ingresso nel mercato delle rinnovabili, sono nate quasi 5.000 nuove imprese di produzione di energia , portando il totale da 2.400 a oltre 7.300 (+200%), e che il settore dell'energia verde è l'unico, in periodo di crisi, che sarà in grado di realizzare "nei prossimi 8 anni investimenti diretti per 50-60 miliardi di euro , senza contare l’indotto e tutte le attività di supporto che potranno sorgere".

Riferimenti

Energie senza bugie
Leggi il rapporto di Aper

(Emiliano Angelelli)