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Solarexpo: divieti e norme impianti centri storici, un rebus

VERONA, 11 MAG - Difficile districarsi, ed essere informati, nel rebus delle norme di legge e degli iter autorizzativi, o dei divieti, per l'installazione degli impianti solari nei centri storici cittadini, e in generale nelle aree di pregio paesaggistico e architettonico. Se ne e' parlato oggi al Solarexpo di Verona nel corso del convegno ''Solare termico e fotovoltaico nelle aree urbane: obblighi di legge e restrizioni autorizzative''. Un'occasione per fare il punto della situazione grazie al contributo tecnico-legislativo di amministratori locali e operatori, che hanno puntato il dito contro le Sovrintendenze.

Nel corso del convegno e' stato evidenziato che poco si conosce sui territori comunali della reale applicazione dell'obbligo, gia' operativo da maggio 2011, poiche' i Comuni, cioe' gli enti preposti a rilasciare il titolo abilitativo, non avrebbero il controllo della situazione. ''Una mancanza grave anche a livello nazionale - ha detto Riccardo Battisti di Ambiente Italia, chairman del convegno - che mostra uno Stato incapace di monitorare l'applicazione delle leggi che emana''.

Dal punto di vista degli iter autorizzativi e' emerso che per i piccoli impianti solari termici nelle aree non vincolate la situazione e' chiara e soddisfacente, visto che molte attivita' sono giudicate di ''edilizia libera'' e quindi richiedono solo una comunicazione, mentre in altri casi si richiede in aggiunta una relazione tecnica.

Dove si riscontrano maggiori incertezze e difficolta' sono le aree vincolate. Qui, secondo i relatori al convegno, le Sovrintendenze continuano a non volere fornire criteri standard per l'integrazione degli impianti, dichiarando esplicitamente di volersi riservare il diritto di decidere e scegliere caso per caso. Questo diventa un problema per gli operatori, nonostante, nel convegno, sia stato messo in evidenza che ormai sono tante le sentenze del Tar di segno opposto. ''Le Sovrintendenze - ha chiarito Battisti - devono motivare una decisione di bocciatura di un progetto ed entrare nel caso specifico. Si verifica invece spesso il paradosso che i Comuni bocciano un progetto che avrebbero probabilmente approvato solo perche' c'e' il parere negativo della Sovrintendenza. Si tratta fondamentalmente di un problema tecnico-culturale che dovrebbe essere affrontato con un maggiore dialogo tra associazioni di categoria e amministrazioni pubbliche''.(ANSA).