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La cina vuole ridurre

La Cina ordinerà ai propri distributori di energia elettrica che almeno il 15% della produzione totale provenga da fonti rinnovabili, ed in particolare dall’energia eolica! Una svolta epocale per una nazione che, da sempre, è legata all’uso del carbon fossile e del petrolio. Gli ottimi intenti del governo centrale, però, vanno a scontrarsi inevitabilmente con una realtà in cui l’energia prodotta in maniera “tradizionale” costa molto meno rispetto all’energia eolica. Mentre il prezzo dell’energia elettrica acquistata dalle centrali a carbone può arrivare 0, 3 yuan per kWh, l’energia eolica, all’ingrosso, costa fino a 0, 61 yuan per kWh, esattamente il doppio. Questa circostanza inficia i buoni propositi del governo cinese e fa riflettere in merito alla possibilità che, al più presto, vengano adottati dei meccanismi che prevedano l’introduzione di incentivi tali da ridurre questo gap. Qualcosina, a dire il vero, già si sta muovendo. Infatti il governo sta già sovvenzionando le imprese che operano nel campo della vendita di energia rinnovabile, ma i contributi non sono sufficienti per potergli consentire di ottenere un buon margine di guadagno. In ogni modo, la Cina, mira a coprire, entro il 2015, almeno il 9, 5% del proprio fabbisogno energetico e, a tal fine sta aumentando, a vista d’occhio, le installazioni di impianti eolici su tutto il territorio nazionale. Attualmente, il Paese ha una capacità di 62 GW di potenza installata, ma punta ad arrivare ai 100 GW entro il 2015 e a 200 GW entro il 2020. Per centrare tutti gli obiettivi fissati, la Cina adotterà il sistema delle quote, ovvero un regime economico in cui il governo obbligherà i gestori della rete elettrica ad acquisire quote di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili che vanno dal 5% al 15%. “A tal fine” – ha dichiarato Hu Yongsheng, Presidente della Cina Renewable Datang Power Corp Ltd - ” con l’introduzione del sistema delle quote e l’accelerazione della costruzione della rete di distribuzione, il problema dei distributori che frenano gli acquisti di energia eolica diminuirà considerevolmente”.