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Le rinnovabili tra record e futuro incerto

Il 2011 è stato un anno record per gli investimenti nelle energie pulite: si è investito 6 volte di più che nel 2004 e il doppio che nel 2007, ultimo anno pre-crisi. Ma all'orizzonte ci sono nuvole nere, prima fra tutte l'incertezza delle politiche incentivanti. Le rinnovabili rischiano di non crescere abbastanza da ridurre le emissioni entro il 2020.

Stretta tra crisi finanziaria e una transizione del sistema energetico ormai avviata anche se troppo lenta, in che stato di salute è la green economy? Qualcosa lo si capisce dal report Unep pubblicato ieri: “Global Trends in Renewable Energy Investments” (vedi allegato, pdf).

Veniamo da anni di crescita incredibile per gli investimenti nelle energie pulite, con un 2011 record, - si spiga nel report curato da Bloomberg New Energy Finance - ma la crescita sta rallentando anche nell'economia verde e comunque va troppo piano rispetto a quello che servirebbe per decarbonizzare l'economia mondiale.

Lo scorso anno gli investimenti in rinnovabili hanno raggiunto i 257 miliardi di dollari. Un record, quello del 2011, che significa che il volume degli investimenti nel settore è aumentato di 6 volte dal 2004 ed è raddoppiato rispetto al 2007, l'ultimo anno prima della crisi economica.

Il 44% della nuova potenza elettrica installata nel mondo l'anno scorso è venuta dalle rinnovabili (grande idroelettrico escluso). Nel 2010 l'energia pulita sul nuovo installato era stata il 34% nel 2010, nel 2004 il 10, 3%. Ora le rinnovabili forniscono il 6% dell'elettricità mondiale, l'anno scorso il contributo era del 5, 1%.

A trainare la crescita degli investimenti in rinnovabili nel 2011 è stato il solare, che per la prima volta supera nettamente l'eolico. Grazie anche al boom italiano, il settore è cresciuto del 52% attirando 147 miliardi di investimenti, circa il doppio rispetto all'eolico che con 84 miliardi è sceso del 12% rispetto al 2010.

Da sottolineare che questi volumi sono stati raggiunti nonostante i prezzi crollati del 50% per i moduli fotovoltaici e scesi del 5-10% per le due turbine eoliche. Le due fonti si avvicinanano sempre più alla competitività con le tradizionali: specialmente l'energia dal vento in molti siti è già in grado di battere sui prezzi le centrali a gas (si veda anche il recente studio Irena: Qualenergia.it, Quanto costa l'energia da rinnovabili ?).

Il 35% degli investimenti in fonti pulite – mostra il report Unep - è venuto dai Paesi in via di sviluppo, mentre il 65% da quelli sviluppati. I Paesi in cui si è investito di più sono Usa e Cina: con gli Stati Uniti che hanno visto una grossa crescita (+57%) degli investimenti in rinnovabili nonostante le incertezze normative e il boom dello shale gas. Grande espansione anche in India dove gli investimenti “green” sono cresciuti del 62% arrivando a 12 miliardi.

Dati confortanti, che però nascondono prospettive non proprio rosee. La crescita degli investimenti in rinnovabili infatti sta rallentando: dal 2010 al 2011 è stata “solo” del 17% mentre l'anno prima era arrivata al 37%. Oltre alla crisi economica e collegata a questa, il report mette tra le cause l'indebolirsi delle politiche di supporto, specie nell'Europa bloccata dall'austerity e negli Usa il cui Congresso è in stallo su diverse misure cruciali per sostenere le energie pulite.

“Questa frattura politica, che ironicamente arriva quando la competitività delle rinnovabili inizia a essere una possibilità realisticamente raggiungibile in pochi anni, sta minacciando la crescita degli investimenti per il 2012 e oltre”.

Non è un caso che i prezzi delle azioni delle aziende dell'energia pulita quotate in borsa in questo ultimo anno siano scesi nettamente. Il WilderHill New Energy Global Innovation Index, detto NEX, è crollato del 40% durante il 2011, mentre altri indici come Nasdaq e S&P500 hanno concluso l'anno in sostanziale stabilità. A pesare, oltre all'incertezza sulle politiche incentivanti, la crisi di sovracapacità nell'industria del fotovoltaico e in quella dell'eolico.

Tutto questo, conclude lo studio “mette in dubbio le speranze che gli investimenti in energia pulita raggiungano livelli adeguati a iniziare a ridurre le emissioni globali prima del 2020 e fornisce uno sfondo preoccupante per la conferenza delle Nazioni Unite Rio+20 che è alle porte e che è largamente incentrata sul rendere verde l'economia mondiale”.

Il report " Global Trends in Renewable Energy Investments 2012" (pdf)


Redazione Qualenergia.it
12 giugno 2012