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Definizione di terremoto

CHE COS'E' UN TERREMOTO

Un terremoto è prodotto dalla brusca liberazione dell'energia accumulata da una roccia sottoposta a sforzo.
A pressioni non elevate le rocce, sottoposte a sforzi, hanno un comportamento "fragile" che può essere illustrato con il diagramma della figura accanto.
La roccia si deforma elasticamente fino ad un valore A dello sforzo, al di sopra del quale la relazione non è più lineare.
Quando lo sforzo raggiunge il valore C (punto di rottura) la roccia si rompe, liberando tutta l'energia accumulata fino a quel momento.
Il punto in cui avviene la rottura (accompagnata da spostamento delle parti), viene chiamata faglia .

Il terremoto si origina in un punto all'interno della terra che prende il nome di IPOCENTRO , la proiezione dell'ipocentro sulla superficie della terra, prende invece il nome di EPICENTRO . L'ipocentro, può essere localizzato, analizzando i sismogrammi che vengono registrati nelle stazioni sismografiche.
Per poter localizzare esattamente l'epicentro, occorrono i dati registrati in più stazioni sismografiche. Infatti con i sismogrammi, si possono calcolare le distanze epicentrali, ed i dati di una sola stazione sismografica,
potranno definire solo una zona circolare lu ngo il cui perimetro si è generato il sisma.
Occorrono almeno tre stazioni sismografiche per poter determinare le coordinate esatte dell'epicentro.
In ogni stazione, verrà definito un perimetro circolare, e l'intersezione dei tre cerchi ci darà un punto, coincidente con l'epicentro del terremoto. Le distanze dell'epicentro dalla stazione sismografica, vengono determinate in base alla misura dei tempi di arrivo delle onde P ed S nelle differenti stazioni.
Quando si hanno a disposizione le registrazioni, ottenute in almeno tre stazioni, di un evento sismico che si è verificato nell'istante t0 (tempo d'origine), è possibile determinare le coordinate epicentrali del terremoto se sono note le velocità di propagazione (Vp e Vs) delle onde sismiche e se si suppone isotropo (un mezzo si dice isotropo quando presenta le stesse
caratteristiche chimico - fisiche in tutte le direzioni) il mezzo attraverso il quale esse si propagano. Supponiamo di avere i sismogrammi relativi alle stazioni A, B, C, riportati nella figura a fianco. Congiungiamo l'origine degli assi, coincidente nel nostro caso con l'epicentro, con i tempi di arrivo della stessa onda nelle tre stazioni con una linea (rossa) detta dromocrona , ne costruiremo una per ogni tipo di onda, una per le onde P, una per le onde S ed una per le onde superficiali.
Supponendo di conoscere la velocità delle onde P (Vp=1, 73 Vs) e delle onde S (Vs), e ricavando dal diagramma la differenza dei tempi di arrivo delle onde P ed S, possiamo ricavare la distanza epicentrale con la formula:

D= (Vp / 0, 73) (ts - tp)

dove:
ts= tempo di arrivo delle onde S
tp= tempo di arrivo delle onde P
Per determinare la profondità dell'ipocentro si usa lo stesso metodo, basato sulla differenza dei tempi di arrivo delle varie onde.
In questo caso, però si utilizzano solo i dati relativi alla stazione più vicina all'epicentro, che per convenzione, viene considerata come se fosse sulla verticale dell'ipocentro.
La distanza ottenuta, applicando la formula precedente, sarà in questo caso la distanza verticale, ovvero la profondità, dell'ipocentro dalla superficie.