Sei in: Altro

L'acciaio strutturale

Acciaio strutturale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Esempio di utilizzo acciaio come elemento strutturale: nodi trave-colonna con IPE e HE

Con acciaio strutturale o acciaio da costruzione si indica il tipo di acciaio utilizzato come materiale da costruzione nel campo dell' ingegneria civile e adoperato per la realizzazione di:

In particolare la resistenza meccanica , la duttilità , la fragilità , la resistenza fisico-chimica e la durabilità dell'acciaio influenzano pesantemente lo specifico settore di impiego ideale.



Produzione

Tra i prodotti siderurgici quelli principalmente utilizzati nelle costruzioni sono i prodotti finiti laminati a caldo.

Classificazione in base alla composizione chimica

Al variare del contenuto di carbonio , nell'acciaio si modificano alcuni parametri fisico - meccanici importanti.
Nello specifico, minore è il tasso di carbonio minore è la resistenza meccanica e la fragilità mentre crescono la duttilità e la saldabilità del ferro.

In base al tasso di carbonio gli acciai si dividono in:

  • extra dolci : carbonio intorno allo 0, 15%;
  • dolci : carbonio compreso tra lo 0, 15% e lo 0, 30%;
  • semiduri : carbonio tra lo 0, 30% e lo 0, 45%;
  • duri : carbonio tra lo 0, 45% e lo 0, 65%;
  • extraduri : carbonio tra lo 0, 65% el'1, 7%.

Gli acciai da carpenteria metallica di solito sono di tipo dolce perché così l'acciaio ha la caratteristica di duttilità molto importanti ad esempio nelle strutture antisismiche. Nella lega acciaio-carbonio si possono trovare elementi chimici accessori, alcuni dei quali non voluti (ad esempio manganese , silicio ) altri invece aggiunti appositamente per modificare alcune proprietà (ad esempio il cromo negli acciai inox e il rame in quelli Corten ).
In base a quanto sopra, gli acciai si distinguono in:

  • non legati : acciaio al carbonio, acciaio nero [1] .
  • debolmente legati : ad esempio acciaio Corten
  • legati : ad esempio acciaio inox.

Le UNI EN 10 020 indicano il tenore massimo degli elementi chimici di lega che caratterizzano l'acciaio non legato, ad esempio:

  • manganese: 1, 65%;
  • silicio: 0, 50% ;
  • rame: 0, 40%;
  • piombo: 0, 40%;
  • cromo e nichel 0, 30%;
  • molibdeno 0, 08%.

Tutti gli acciai che presentano un composizione chimica tale da presentare percentuali di elementi di lega superiore ai limiti riportati dalle UNI EN 10 020 vengono classificati a seconda dei casi come acciai bassolegati o acciai legati.

Diagramma tensione - deformazione [ modifica ]
Diagramma sforzo-deformazione dell'acciaio. In rosso è indicato lo sforzo apparente, in blu lo sforzo reale.

La differenza fra gli acciaio duri e quelli duttili è evidenziata dai diagrammi σ-ε di un provino sottoposto a prova di trazione.

Per un acciaio duttile, il primo tratto del diagramma è rettilineo, con legge σ = E ε, e pertanto l'andamento del materiale è elastico lineare. Questo comportamento vale fino al raggiungimento della tensione di proporzionalità σ p .
Segue una fase elastica, ma non lineare (il diagramma si incurva), fino al raggiungimento del limite di elasticità σ e .
Oltre σ e il materiale entra in una fase elasto-plastica fino al raggiungimento del limite di snervamento σ y . In questa fase lo scarico del provino comporta l'insorgere di deformazioni permanenti.
Oltre il limite di snervamento il provino denuncia uno stato di instabilità interna: si ha una fase plastica, caratterizzata da grandi deformazioni a tensioni praticamente costanti e diagramma quasi orizzontale. La lunghezza di tale fase è funzione della duttilità dell'acciaio. Alla fine della fase di snervamento, il provino si stabilizza, e segue una nuova crescita delle tensioni (tratto crescente del diagramma) fino a raggiungere il valore massimo σ r .
In questa fase il materiale si incrudisce [2] .
Dopo aver raggiunto σ r il provino ha una strizione con decremento della tensione (tratto decrescente del diagramma) fino alla rottura fisica del provino.
I valori σ p , σ e e σ y sono molto vicini fra loro per cui normalmente si considera i tre valori coincidenti e il comportamento elastico lineare fino al limite di snervamento.
Per gli acciai duri, poiché il valore del modulo di Young è uguale per tutti gli acciai, il tratto iniziale del diagramma e coincidente con quello degli acciai duttili.
In questo caso il limite di snervamento è superiore.
Superato il limite di comportamento elastico, la fase plastica è molto corta o in alcuni acciai praticamente assente.
Il provino raggiunge, il valore di σ r superato il quale si rompe senza strizione.

Spesso nei diagrammi per acciai duri non è individuabile il limite di snervamento; in questi casi si considera quel valore della tensione che allo scarico mi da una determinata deformazione residua, ad esempio dello 0, 2%. In questo caso la tensione di snervamento viene indicata con σ y, 0, 2 .

Acciaio per strutture in calcestruzzo armato

L'acciaio per costruzione in calcestruzzo armato è costituito principalmente da barre tonde, della lunghezza standard di 12 m, denominati comunemente tondini .

Classi e caratteristiche meccaniche

In merito all'acciaio da cemento armato normale, o acciaio per armatura lenta , il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008, in vigore dal 1 luglio 2009 prevede l'utilizzo solo delle seguenti classi di acciaio nervato (ad aderenza migliorata):

  • B 450 C ( acciaio laminato a caldo ):caratterizzato da una tensione di rottura non inferiore a 540 N/mm 2 ; da una tensione di snervamento non inferiore a 450 N/mm 2 e da un allungamento totale a carico massimo non inferiore al 7%;
  • B 450 A ( acciaio trafilato a freddo ):caratterizzato da una tensione di rottura non inferiore a 540 N/mm 2 ; da una tensione di snervamento non inferiore a 450 N/mm 2 e da un allungamento totale a carico massimo non inferiore al 3% (minore duttilità rispetto al precedente).

La normativa prevede inoltre per l'acciaio B 450 A una tensione di progetto f yd inferiore a quella dell'acciaio B 450 C infatti per quest'ultimo la tensione di snervamento f yk viene divisa per il solo coefficiente parziale di sicurezza dell'acciaio γ ms =1, 15 secondo la formula:

  • f yd = f yk /γ ms

mentre il secondo anche per un ulteriore coefficiente di modello γ e = 1, 20 secondo la formula:

  • f yd = f yk /(γ ms *γ e )

L'acciaio B 450 C è più duttile ed è l'unico ammesso in zona sismica.

Tipologia [ modifica ]

Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008 prevede le seguenti tipologie di acciaio da cemento armato ordinario:

  • barre: in acciaio tipo B 450 C (6 mm ≤ Ø ≤ 50 mm) e tipo B 450 A (5 mm ≤ Ø ≤ 10 mm);
  • rotoli : in acciaio tipo B 450 C (Ø ≤ 16 mm) e tipo B 450 A (Ø ≤10 mm);
  • reti e tralicci elettrosaldati : in acciaio tipo B 450 C (6 mm ≤ Ø ≤ 16 mm) e tipo B 450 A (5 mm ≤ Ø ≤ 10 mm).
Acciai per strutture precompresse

Gli acciai da precompressione o acciai armonici sono contraddistinti da un comportamento nettamente diverso rispetto a quello degli acciai da cemento armato ordinario (acciai per armatura lenta ).
Infatti gli acciai armonici sono caratterizzati da una elevata resistenza meccanica (elevato valore del carico di snervamento ) e da una deformazione plastica relativamente bassa all'atto della rottura.
Comunque, tali acciai devono avere adeguata duttilità all'allungamento.
Non essendo necessario garantire proprietà di saldabilità, si utilizzano tenori di carbonio più elevati rispetto agli acciaio per cemento armato ordinario.

Produzione [ modifica ]

L'elevata resistenza è dovuta principalmente alla composizione chimica e precisamente ai seguenti quattro provvedimenti:

  • aumento della percentuale di carbonio nella lega: si passa dallo 0, 2% circa degli acciai per cemento armato ordinario (acciai dolci) allo 0, 6% di un acciaio armonico (acciai duri);
  • aggiunta di elementi alliganti: manganese (0, 6-1, 7%), silicio (0, 2-1, 6%, vanadio (0, 3%), cromo (0, 3%);
  • incrudimento mediante lavorazione a freddo (processo di trafilatura );
  • trattamento termico di tempra o di patentamento .
Tipologie

L'armatura per precompressione può essere fornita sotto forma di:

  • filo : prodotto trafilato a sezione piena con diametro variabile tra 5 e 8 mm che viene fornito in rotoli lisci o anche muniti di tacche che servono a migliorare l'aderenza con il calcestruzzo e a favorire l'ancoraggio. Per le strutture ad armatura pretesa non possono essere utilizzati i fili lisci;
  • barra : prodotto laminato a sezione piena che viene fornita in rotoli o in elementi rettilinei di 25 m di lunghezza. Sono in genere fornite di risalti per favorire l'aderenza;
  • treccia : fornita in rotoli costituite da gruppi di 2 o 3 fili avvolti ad elica intorno al loro comune asse longitudinale; diametro, passo e senso di avvolgimento dell'elica sono uguali per tutti i fili della treccia;
  • trefolo : fornito in rotoli, realizzat da gruppi di fili avvolti ad elica in uno o più strati intorno ad un filo rettilineo disposto secondo l'asse longitudinale dell'insieme e completamento ricoperto dagli strati. Il passo e il senso di avvolgimento dell'elica sono uguali per tutti i fili di uno stesso strato.
Caratteristiche meccaniche

Le caratteristiche meccaniche degli acciai per armature di precompressione possono variare a seconda della tecnologia produttiva, della composizione chimica dell'acciaio, delle dimensioni e della geometria.
Di norma le tensioni di rottura sono da 1, 9 a 3, 3 volte maggiori a quelle fornite da un FeB44k.
Indicativamente, con barre di diametro 12 ÷ 40 mm si può ottenere una resistenza a trazione nominale di 900 ÷ 1400 M Pa ; con fili trafilati a freddo di diametro 3 ÷ 12 mm si ottengono valori di 1500 ÷ 1800 MPa; con trefoli a 7 cavi di diametro 7 ÷ 18 mm si può arrivare a 1700 ÷ 2000 MPa.
Nel sistema di precompressione a cavi aderenti, per migliorare l'aderenza tra acciaio e calcestruzzo, si usano trecce di fili di piccolo diametro, mentre nel sistema di precompressione a cavi scorrevoli sono molto diffusi i cavi costituiti da fili di 5 ÷ 7 mm e le barre da 26 mm.

Classificazione

Secondo l'Eurocodice 2, gli acciai armonici vengono classificati in base al valore caratteristico della tensione di snervamento allo 0, 1%, che si indica con f p(0, 1)k
La f p(0, 1)k rappresenta il valore della tensione a cui corrisponde una deformazione plastica residua dello 0, 1%.
Gli acciai armonici vengono classificati anche in base alla tensione di rottura a trazione (f pk ) in base alle dimensioni e caratteristiche superficiali e in base al comportamento a rilassamento .
In base a quest'ultima grandezza l'Eurocodice 2 definisce tre classi di rilassamento:

  • Classe 1: per fili e trefoli; alto rilassamento;
  • Classe 2: per fili e trefoli; basso rilassamento;
  • Classe 3: per barre.
Acciaio per strutture metalliche Produzione siderurgica
laminatura a caldo dell'acciaio
Schema di funzionamento del processo di laminazione.

Gli acciai prodotti finiti laminati a caldo utilizzati in edilizia sono prodotti in fogli come per le lamiere ed in sbarre come per i profilati.

Questi di distinguono in prodotti piatti [3] ai quali appartengono le lamiere, i piatti, i larghi piatti ed i nastri, i prodotti lunghi ai quali appartengono i profilatie le barre, i prodotti cavi ai quali appartengono i tubi prodotti a caldo ed infine i prodotti derivati [4] ai quali appartengono le travi saldate, i profilati a freddo i tubi saldati e le lamiere grecate.

Alcuni elementi in acciaio strutturale

I più comuni prodotti sono:

Le lamiere [ modifica ]

Sono acciai laminati in lastre piane nelle due direzioni.

In funzione dello spessore si distinguono in:

  • lamiere sottili : quelle di spessore inferiore a 2 mm;
  • lamiere medie : quelle di spessore variabile da 2 a 4 mm;
  • lamiere grosse : quelle di spessore superiore a 5 mm.

Queste ultime sono le più impiegate nelle costruzioni; le lamiere sottili e medie sono impiegare soprattutto nei lavori da fabbro, da stagnino e da idraulico. In funzione della forma possono essere:

  • piane;
  • bugnate;
  • nervate;
  • ondulate;
  • grecate.

Si indicano mediante le due dimensioni della loro sezione trasversale espresse in millimetri. Un piatto 80/10 è una lamiera di 10 mm di spessore e di 80 mm di larghezza.
Le lamiere sono impiegate nelle strutture che possono subire sforzi di trazione , compressione ma anche taglio .
Le lamiere vengono utilizzati anche per la realizzazioni di profilati saldati a doppio T di dimensioni superiori a quelle standard.

Si utilizzano lamiere grosse di spessore variabile dai 16 ai 26 mm e altezza da 300 a 1700 mm. (si veda in seguito).

I piatti e larghi piatti

Sono prodotti piatti in tavole laminate in una sola direzione. Pertanto piatti e lamiere che hanno le stesse dimensioni, differiscono tra loro nelle modalità di fabbricazione.

  • I piatti ( UNI EU 58) hanno uno spessore minimo di 3 mm ed una larghezza massima di 150 mm. Si indicano mediante le due dimensioni della loro sezione trasversale espresse in millimetri. Un piatto 80/10 è un ferro piatto di 10 mm di spessore e di 80 mm di larghezza.
  • I larghi piatti (UNI EU 91) sono piatti di larghezza variabile da 500 mm a 160 mm e di spessore minimo di 6 mm. Un largo piatto viene individuato con due numeri il primo indica la larghezza e il secondo lo spessore, ambedue espressi in millimetri, ad esempio un largo piatto di 800 mm di larghezza e di 16 mm di spessore si contraddistingue con 800/16.

I larghi piatti sono impiegati soprattutto negli elementi sottoposti solamente a sforzi di trazione e di compressione .

I piatti vengono utilizzati ad esempio come fazzoletti di nodo nelle travi reticolari.

I nastri

Il nastro è un prodotto piatto laminato che subito dopo la laminazione viene avvolto in rotoli.

A seconda della larghezza si distinguono in:

  • nastri stretti e medi: larghezza < 600 mm;
  • nastri larghi: larghezza ≥ 600 mm.
Le barre

Le barre sono prodotti profilati trafilati a caldo e normalmente viene fornito in barre dritte ed eccezionalmente anche in fasci piegati.

La loro sezione può essere diversa, anche se le più comuni sono a sezione circolare e quadrata.

  • I tondi (UNI EU 60) si indicano con il simbolo ∅ seguito da un numero che indica il diametro in millimetri. Pertanto un tondo ∅ 20 è un ferro di 20 mm di diametro.
  • I quadri (UNI EU 59) si indicano con il simbolo formato da un quadrato con sbarra diagonale seguito da un numero che indica il lato in millimetri.
I tubi

I tubi sono elementi cavi e possono avere una sezione circolare, quadrata o rettangolare.

  • I tubi tondi (UNI 7811) possono essere ottenuti per estrusione o saldatura longitudinale. I più affidabili sono quelli saldati. I tubi tondi si indicano con il simbolo ∅ seguito da due numeri che indicano rispettivamente il diametro esterno e lo spessore in millimetri (ad esempio ∅ 5/2). Sono utilizzati per elementi soggetti a compressione.
  • I tubi quadri (UNI 7811 e UNI 7812) e i tubi rettangolari (UNI 7810 e UNI 7813) sono prodotti per piegature e successiva saldatura. Vengono indicati con tre numeri che numeri rappresentano la lunghezza, l'altezza e lo spessore (100x20x2 oppure 100x100x2). I tubi quadri vengono utilizzati per la realizzazione di pilastri. Sono più costosi degli HE e pertanto meno usati.
I profilati

Sono prodotti profilati trafilati a caldo forniti in barre dritte.

Hanno sezioni trasversali che ricordano delle lettere U, L, T, ecc.

Per la realizzazione di strutture ed elementi portanti in acciaio si utilizzano una serie di profilati commerciali .
Le fonderie infatti producono acciai da carpenteria seguendo precisi standard internazionali riguardo alla forma della sezione della barra; le più comuni sono:

Sezioni a doppio T
Sezione a doppio T del tipo INP.

Sono profilati costituiti da due ali a facce esterne parallele collegate con un'anima perpendicolare per mezzo di raccori circolari.
Le sezioni sono ottimizzate, ovvero quasi tutto il materiale esplica la sua resistenza sotto sollecitazione.
Le prime applicazioni di profilati ottimizzati, una volta compreso che la semplice sezione rettangolare "sprecava" inutilmente materiale al centro, sono stati i binari .
I profilati a doppio T sono di diversi tipi:

  • IPE (UNI 5398-78), acronimo di E uropean P rofile ( I richiama la forma): nei quali le facce interne delle ali sono parallele alle facce esterne. Le sezioni hanno l'altezza dell'anima circa doppia la larghezza delle ali. Sono indicate dalla dicitura IPE e sono seguite da un numero che indica l'altezza in millimetri (ad esempio IPE 100). Poiché hanno un'ellisse centrale d'inerzia molto allungata in direzione dell'anima, lavorano molto bene a flessione retta con asse di sollecitazione parallelo all'anima stessa. Travi IPE sono utilizzate ad esempio come nervature (dette putrelle ) dei solai in acciaio. Proprio per la loro forma allungata gli IPE non lavorano bene come pilastri perché non garantiscono una affidabilità all'innesco dei fenomeni di instabilità ). Un tempo, a causa dell'elevato costo del materiale e con disponibilità di manodopera, si lavorava in cantiere un IPE grande, tagliandola in diagonale e risaldandola creando una trave di lunghezza doppia a sezione variabile (con il massimo a metà). Oggi la situazione è esattamente opposta e quindi si tendono a ridurre le operazioni in cantiere prelevando le putrelle già pronte realizzate in officina.
File:Dwuteownik.png
Sezione a doppio T del tipo HEB
  • HE (UNI 5397-78), ( E uropean, H richiama la forma): sezioni con base circa uguale all'altezza. Vengono prodotti in 3 tipi a seconda dello spessore crescente dell'ala che è comunque maggiore di quello dell'anima: a) A: serie leggere; b) B: serie media; M: serie pesante. Sono indicate dalla dicitura HE , seguita da una lettera indicante la serie e da un numero che indica l'altezza in millimetri (ad esempio HEA100). A parità di altezza un HEB100 è più pesante di un HEA100. Avendo un'ellisse centrale d'inerzia quasi rotonda sono molto utilizzati come pilastri poiché garantiscono un minor rischio di innesco di fenomeni di instabilità ).
  • INP (UNI EU 5679-65), acronimo di N ormal P rofile ( I richiama la forma): rispetto agli IPE sono caratterizzati dall'inclinazione (14%) della faccia interna dell'ala rispetto alla faccia esterna. Sono stati introdotti per migliorare l'andamento delle tensioni tangenziali ma Hanno lo svantaggio di essere più pesanti e presentano problemi quando bisogna raccordarli ada altri profilati, per cui non sono usati frequentemente.
Sezioni a doppio T saldate

Nel caso in cui fosse necessario utilizzare profilati a doppio T di grande sezione, le lamiere o i piatti larghi possono essere composte, mediante saldatura.

L'industria pertanto produce una serie di profilati a doppio T saldati che sono la ideale prosecuzione delle varie serie standardizzate.
Ad esempio superato l'IPE 600 tale serie può proseguire con gli ISE che sono costituiti da lamiere saldate.

La prosecuzione degli HE è la HSH .
Gli ISE vengono denominati con la sigla ISE e due numeri, il primo indica l'altezza in millimetri il secondo il peso in kg/m (ad esempio ISE 800/178). Lo stesso vale per gli HSH (ad esempio HSH 500/270).

Esistono altri profilati saldati a doppio T, che sono denominati:

  • HSA
  • HSL
  • HSE
  • HSD
  • HSU.

La denominazione di queste travi saldate è analoga a quella utilizzata per le travi ISE e HSH.
Le caratteristiche geometriche delle travi saldate a doppio T in commercio sono riportate in appositi sagomari.

Angolari
Sezione a L.

Gli angolari vengono chiamati anche cantonali o profilati a L .
Sono costituti da due bracci perpendicolari.

Possono essere di due tipi:

  • ad ali uguali (UNI EU 66): si designano con la lettera L e due numeri che indicano rispettivamente la lunghezza dell'ala in millimetri e lo spessore dell'ala sempre in millimetri (ad esempio L60x6);
  • ad ali disuguali (UNI EU 57): si designano con la lettera L seguita da tre numeri che indicano rispettivamente la lunghezza dei due lati e lo spessore espressi in millimetri (ad esempio L 80x60x7).

Ambedue le tipologie di angolari sono realizzati sia con spigoli vivi che con spigoli arrotondati.
Per la loro particolare forma non vengono utilizzati da soli ma accoppiati di spalla o a farfalla. L'accoppiamento di spalla ad esempio si usa per realizzare le aste di parete delle strutture reticolari o calastrellate. Spesso per realizzare pilastri di grosse dimensioni si usa accoppiare di faccia quattro angolari ottenendo una sezione di forma quadrata che pertanto garantisce una ellisse centrale d'inerzia quasi tonda.
Vengono anche utilizzati per realizzare i nodi di collegamento tra profilati.

Profilati a U
sezione a U del tipo UPN

Sono costituiti da un'anima e da due ali raccordate all'anima in corrispondenza di una delle loro estremità.
Vengono chiamati anche profilati a C.
Sono di due tipi:

  • UPN (UNI EU 54 e UNI 5680-73), acronimo di N ormal P rofile ( U richiama la forma): nei quali le facce interne delle ali sono inclinate dell'8% rispetto alle facce esterne. Si indicano con la sigla UPN seguita dall'altezza in millimetri. (ad esempio UPN100).
  • Profilati a U ad ali parallele: nei quali le due facce delle ali sono parallele. Sono poco utilizzati.

A causa della loro forma asimmetrica nella direzione dell'anima, sono profilati poco adatti da soli ad essere utilizzati per strutture inflesse, poiché alla sollecitazione flesso-taglianti normalmente si accompagna anche una torsione . Tuttavia accoppiandoli di faccia o di spalla si possono realizzare sezioni simmetriche con un'ellisse centrale d'inerzia abbastanza tonda e quindi in questo modo vengono utilizzati per strutture atte a sopportare sforzi normali come pilastri (accoppiamento di faccia) o correnti compressi di travature reticolari (accoppiamento di spalla). Da soli ad esempio sono impiegati come cosciali delle scale metalliche.

Profilati a T

Sono costituiti da un'ala e un'anima perpendicolare.
Possono essere a spigoli arrotondati o a spigoli vivi. Si indicano con la lettera T seguita da tre numeri che indicano rispettivamente l'altezza, la larghezza e lo spessore in millimetri (ad esempio T 100x100x7).
Sono impiegati più frequentemente come ferri portavetro. La normativa di riferimento è la UNI 5681

Profili speciali
Sezione a Z

Esiste una gamma di profili che permettono di realizzare i collegamenti che servono per la piccola carpenteria metallica.
Questi profili non sono normalizzati come quelli citati sopra e non sono impiegati nella carpenteria propriamente detta

Caratteristiche meccaniche

Gli acciai di uso generale laminati a caldo, in profilati, barre, larghi piatti, lamiere, ecc., utilizzati nelle costruzioni metalliche (acciai da carpenteria) fino al D.M. LL.PP. del 9 gennaio 1996 potevano solo essere di tre tipi:

  • Fe 360;
  • Fe 430;
  • Fe 510.

Il numero a destra della sigla Fe indica il valore della resistenza unitaria di rottura a trazione espressa in MPa, la eventuale ulteriore lettera indica la tenacità dell'acciaio. [5] Lo stesso D.M. per gli acciai per getti utilizzati per lavorazioni particolari indicava i seguenti tipi:

  • Fe G 400;
  • Fe G 450;
  • Fe G 520.

Anche in questo caso il numero indica la resistenza unitaria di rottura a trazione in MPa.

Con l'entrata in vigore del D.M. del 14 gennaio 2008 gli acciai da carpenteria devono appartenere al grado da S 235 a S 460 secondo le UNI EN 10025 - 95 (il numero alla destra della S indica la tensione caratteristica di snervamento epressa in MPa).

Qui di seguito è riportata una tabella comparativa degli acciai

Classe Tensione di snervamento caratteristica Tensione a rottura caratteristica
Fe 360/S235 235 MPa 360 MPa
Fe 430/S275 275 MPa 430 MPa
Fe 510/S355 355 MPa 510 MPa


La resistenza di calcolo da utilizzare nei dimensionamenti delle strutture metalliche è ottenuta dividendo la resistenza caratteristica per opportuni coefficienti di sicurezza del materiale e di modello.

Note
  • ^ acciaio al carbonio con finitura nera all'ossido di ferro
  • ^ Il materiale riacquista la sua resistenza meccanica ma con grandi deformazioni.
  • ^ I prodotti piatti hanno una sezione rettangolare la cui larghezza è molto maggiore dell'altezza
  • ^ ricavati da nastri laminati a caldo. Nel caso di travi saldate queste sono ricavate anche da lamiere laminate a caldo
  • ^ Ci sono 4 gradi di tenacità indicati con le lettere A, B, C, e D; andando dal grado A al C la tenacità cresce.
  • Voci correlate Altri progetti Collegamenti esterni