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Il piano regolatore

Piano Regolatore Generale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) è definito come uno strumento che regola l'attività edificatoria in un territorio comunale. È uno strumento redatto da un singolo comune o da più comuni limitrofi ( Piano Regolatore Generale Intercomunale ) e contiene indicazioni sul possibile utilizzo o tutela delle porzioni del territorio cui si riferisce.



Storia del P.R.G in Italia

Il primo Piano Regolatore fu introdotto dalla Legge 2359/ 1865 ed era costituito da due parti: un Piano regolatore edilizio, il cui ambito d'intervento era il perimetro della città esistente, e un Piano d'ampliamento, il cui ambito era il circondario esterno. Le sue caratteristiche principali erano:

  • È uno strumento facoltativo, i comuni che vogliono dotarsene devono fare precisa richiesta giustificando con specifica esigenza;
  • È esteso al solo territorio urbano, nella campagna non si ha pianificazione;
  • È direttamente attuativo, non ha bisogno di un ulteriore livello di attuazione;
  • Ha durata limitata nel tempo di 25 anni;
  • La sua entrata in vigore ha dichiarazione di pubblica utilità;
  • Ha veste di tipo iconico, dettaglio fino alla scala architettonica, con la sua morfologia architettonica.


La Legge Urbanistica Nazionale n.1150 del 17 agosto 1942 ha introdotto un nuovo tipo di Piano Regolatore con una radicale trasformazione delle sue caratteristiche:

  • è denominato P.R.G. (Piano Regolatore Generale) ed è esteso all'intero territorio comunale;
  • È obbligatorio per comuni più importanti compresi in un elenco redatto dal ministero dei lavori pubblici (funzione che passerà alle Regioni con il D.P.R. n.8 del 1972);
  • Non è direttamente attuativo, necessita di un ulteriore livello di attuazione;
  • non ha scadenza, così facendo si escludono vuoti normativi;
  • Ha veste simbolica, i simboli fanno riferimento alle diverse tipologie di fabbricazione sull'area.

Sulla base della normativa urbanistica del 1942 la dottrina è solita distinguere tra zonizzazioni e localizzazioni:

  • Le zonizzazioni indicano la divisione del territorio in aree di carattere omogeneo: esse incidono sul regime giuridico dei beni nel senso che l'edificazione, che secondo la dottrina tradizionale inerisce al diritto di proprietà, è soggetta ad una disciplina di carattere pubblicistico a tutela di interessi generali (regime di altezze, volumi massimi ammissibili in relazione ai lotti edificabili, distanze tra costruzioni e rispetto ai confini ecc.);
  • le localizzazioni si riferiscono alla rete di servizi ed infrastrutture destinate alla generalità dell'utenza: la previsione di nuove strutture dà luogo a vincoli puntuali aventi contenuto sostanzialmente espropriativo.
Caratteristiche

Il P.R.G. del 1942 nasce come strumento regolatore della crescita urbana ma intorno agli anni '70 diviene strumento di gestione dell'assetto del territorio.

  • Finalità: disegnare la crescita delle città, gestione dell'incremento urbano
  • Limiti spaziali: perimetro del territorio comunale
  • Cogenza: obbligatorio per comuni compresi nella lista delle regioni
  • Validità: tempo indeterminato
  • Contenuti principali:
    • rete principale delle infrastrutture
    • zonizzazione del territorio comunale
    • indicazione degli spazi destinati a spazi d'uso pubblico
    • indicazione delle aree destinate a fabbricati d'uso pubblico

certo per tutti gli alunni questa ricerca è super importante AUGURI

Elaborati
  • 1. Piano di inquadramento territoriale, illustra dove ci troviamo, scala 1:50000
  • 2. Stralcio di P.T.C. (Piano Territoriale di Coordinamento), scala 1:25000
  • 3. Descrizione dello stato attuale, scala 1:25000
  • 4. Progetto di P.R.G., il P.R.G. è una sorta di progetto architettonico a scala urbana e diventa poi legge. Comprende:
    • Piano di Viabilità, scala 1:5000
    • Piano di Azzonamento, zonizzazione , scala 1:5000
  • 5. Tavola di delimitazione e computo aree (residenze, attività produttive ed aree ad uso pubblico), scala 1:5000
  • 6. Tavola dei Piani Attuativi, localizzano le aree oggetto di strumenti attuativi.
  • 7. Edilizia scolastica oggetto del D.M. del 1975, scala 1:5000
  • 8. Norme tecniche di attuazione, consentono la specificazione e il dettaglio della zonizzazione
  • 9. Relazione Tecnica Illustrativa
  • 10. Stima sommaria dei costi, non prevista dalla legge

Dal 1968 con il D.M. n° 1444 si aggiungono altre due tavole:

  • 11. Zone omogenee oggetto della zonizzazione , perimetrate ed evidenziate
  • 12. Verifica del rispetto degli standards urbanistici.
Piani Attuativi

I piani regolatori possono prevedere l'utilizzo di strumenti più dettagliati per definire i nuovi interventi previsti. I Piani Attuativi possono essere di vario tipo:

  • Piano Particolareggiato (P.P.)
  • Piano per l'Edilizia Economica Popolare (P.E.E.P.)
  • Piano Esecutivo Convenzionato (P.E.C.) o Piano di Lottizzazione (P.L.)
  • Piano per Insediamenti Produttivi (P.I.P.)
  • Piano di Recupero (P.d.R.)
Procedura per l'entrata in vigore

Il P.R.G. inizia il suo iter mediante l' adozione del consiglio comunale. In questo momento i rappresentanti della collettività devono depositare e pubblicare il piano. Le procedure di deposito e pubblicazione sono descritte dalla L.U.N. 1150/ 1942 . Per 30 giorni il P.R.G. deve poter essere visto da tutti mediante affissione all'albo pretorio. Una recente legge stabilisce che la notizia della pubblicazione sia data anche tramite giornali a tiratura nazionale. Tutto questo tramite una fase preventiva di osservazioni che nascono come contributo che singoli o associazioni posso dare per perfezionare il piano adottato. Possono essere fatte per altri 30 giorni. Tutte le osservazioni, catalogate in ordine di arrivo, pervenute nei termini di cui sopra sono state oggetto di valutazione da parte dei progettisti del PCS e degli uffici preposti, quindi sottoposte al Consiglio comunale. Il consiglio Comunale con deliberazione motivata si pronuncerà sull'accoglimento o meno delle osservazioni presentate, entro centottanta giorni dalla scadenza dei sessanta giorni di cui sopra; con lo stesso atto il Consiglio adotta definitivamente il PRG con le modifiche apportate a seguito dell'accoglimento di alcune osservazioni.

Nei trenta giorni successivi alla delibera di adozione definitiva il PRG verrà trasmesso alla Giunta Regionale la quale si esprimerà sulla conformità del PRG alla normativa sovraordinata (per esempio: PPAR, PIT e PTC) .

Il parere espresso dalla Giunta Regionale entro centottanta giorni, qualora favorevole consente al Consiglio comunale di approvare il PRG nei successivi sessanta giorni. Qualora la Giunta Provinciale esprimesse dei rilievi in ordine alla conformità del PRG il Comune può: a) approvare il PRG recependo totalmente i rilievi formulati dalla Giunta Provinciale, b) respingere i rilievi e controdedurre con deliberazione motivata (entro novanta giorni).

Detto atto verrà discusso dalla Giunta Regionale che nei novanta giorni successivi dovrà esprimere un parere definitivo, che consentirà l'approvazione definitiva del Piano.

Dalla data di adozione della variante generale sino alla data di approvazione definitiva sono in vigore tutti e due gli strumenti urbanistici generali (quello vigente e quello adottato), pertanto per qualsiasi intervento (ad esclusione della manutenzione ordinaria), che comporti la trasformazione del territorio e/o del patrimonio edilizio, dovrà essere conforme alle previsioni di tutti e due gli strumenti urbanistici; si applicano infatti le misure di salvaguardia di cui alla L. n°1902/1952.


Qualora le istanze presentate prevedano interventi in contrasto con lo strumento urbanistico generale adottato, il loro iter dovrà essere motivatamente "sospeso" fino alla data di approvazione del nuovo PRG.

I primi Piani Regolatori

Solitamente i piani regolatori comunali riguardavano soprattutto le grandi città:

  • Firenze (piano Poggi del 1865 )
  • Roma (piano Viviani del 1873 e del 1882 , piano Saintjust-Nathan del 1909 )
  • Palermo ( piano Giarrusso del 1885 )
  • Napoli (piano di risanamento del 1885 , piano De Simoni del 1914 )
  • Milano (piano Beruto del 1889 , piano Pavia-Masera del 1912 )
  • Bologna (piano regolatore del 1889 )
  • Voci correlate

    Piano urbanistico comunale
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

    Il piano urbanistico comunale (PUC) è uno strumento di gestione del territorio comunale ed e composto da elaborati cartografici e tecnici oltre che da normative (legislazione urbanistica) che regolano l'attività edilizia del Comune. Il PUC nasce dalla necessità di aggiornare ed integrare il vecchio piano regolatore generale , aggiornato e ridefinito nel nuovo strumento dalle legislazioni regionali, in quanto in alcuni comuni d'Italia non rispecchia più le precedenti esigenze di coordinamento del territorio. Il nuovo PUC è redatto da tecnici specializzati in pianificazione urbanistica (urbanisti e pianificatori e/o architetti e ingegneri specializzati) con l'aiuto di geologi e di avvocati. Il comune sceglie tali professionisti in base al rapporto che hanno nei loro confronti perché il PUC è di competenza del comune.



    Osservazioni al PUC

    Ogni cittadino o tecnico del comune di appartenenza può presentare al PROTOCOLLO oppure agli sportelli come il SUAP una propria osservazione su norme del PUC in cui ha la possibilità di fare specifiche richieste o chiedere modifiche su tale normativa che secondo lui lede i suoi diritti. Il comune, motivandolo al consiglio comunale può accettare le richieste o respingerle; esso non è vincolato a soddisfarle. Le osservazioni al PUC si possono inoltrare prima dell'approvazione di tale strumento urbanistico.

    Periodo di salvaguardia

    È quel lasso di tempo in cui il PUC viene rivisto, modificato e approvato dal comune (dopo parere della Regione, tale parere è vincolante). In questo periodo di salvaguardia il PUC diventa esecutivo, ma non al 100% in quanto rimane esecutivo anche il PRG. Quindi si potrebbe avere la possibilità di scontrarsi con due normative sullo stesso argomento ma con differente contenuto. In questo caso il comune ed il tecnico devono applicare la normativa più restrittiva tra le due; da qui il termine salvaguardia . Se per esempio il PUC permette edifici alti 7.50 m dalla quota di riferimento, mentre il PRG li permette alti 19.50 m, va applicato il PUC perché è decisamente la normativa meno permissiva.

    Allegati

    Ogni cittadino o tecnico può ritirare presso l'URP o presso il SUAP del comune una copia del PUC con tutti gli elaborati principali (Cartografie e Norme) che sono:

    • Cartografie (in Scala 1:5000)
      • Cartografia con struttura del piano sia su catastale che su CTR. Rappresenta il territorio comunale con le varie zone urbanistiche evidenziate con diversi colori e campiture.
      • Cartografia degli asservimenti su catastale. Vengono colorati generalmente in rosso i mappali asserviti. Viene aggiornata continuamente dal comune.
      • Cartografia dei vincoli. Vengono evidenziate le zone soggette a vincolo ambientale, idrologico ecc.
      • Cartografia degli impianti comunali. Vengono evidenziate le condutture delle fogne e delle acque bianche.
      • Cartografia degli incendi. Vengono evidenziate le zone precedentemente andate a fuoco con la data dell'incendio, in quanto vige il vincolo di inedificabilità per i prossimi 10 anni (varia a seconda del comune).
    • Norme
      • Norme urbanistiche generali. Norme che comprendono il significato delle terminologie e contengono anche i parametri da rispettare per le nuove costruzioni.
      • Norme urbanistiche di settore. Norme riguardanti le attività turistico-ricettivo.
      • Norme paesistiche. Norme riguardanti l'aspetto architettonico degli edifici.
      • Norme di conformità e congruenza. Norme che descrivono le varie zone urbanistiche e che specificano i parametri da utilizzare in quella specifica zona, come per esempio l'indice di edificabilità.

    Ogni comune può riservarsi la possibilità di integrare più o meno tavole descritte in questa voce. Infatti ogni comune è autonomo in questa materia.

    Voci correlate