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Il ponte sullo stretto di messina

Dibattito tecnico e politico sul Progetto

Il progetto di una tale opera di dimensioni colossali ed invasive ha ovviamente dato luogo ad un acceso dibattito scientifico; vi è ugualmente in tutto il paese una annosa discussione tra i favorevoli e i contrari sull'opportunità di realizzare un'opera del genere nel contesto dello stretto.

Dopo l'annuncio, nel 1985 , della prossima realizzazione del ponte fatta da Bettino Craxi, è nei primi anni 2000 che il Ponte sullo Stretto è entrato ufficialmente a far parte del programma, per le elezioni politiche del 2001 , di entrambi i candidati alla carica di presidente del Consiglio, ( Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli ); successivamente è stato inserito tra le Grandi Opere promesse dal governo Berlusconi II divenendo oggetto di rinnovate polemiche.

I favorevoli, al di là degli aspetti economici difficilmente valutabili, fanno notare che si tratterebbe di un'opera sociale, utile al rilancio del trasporto ferroviario tra la Sicilia e il continente, sia di merci che di viaggiatori, oggi quasi del tutto svolto dai mezzi su strada visto che è difficile pensare a collegamenti veloci tra le città dell'isola e il continente con l'attuale sistema di traghetti che per il trasporto dei vagoni dalla stazione di Messina a quella di Villa S.Giovanni o viceversa impiega circa un'ora e mezza [18] ). Ancor più critica è la continuità del trasporto merci subordinato per forza di cose a quello dei viaggiatori.

I fautori del progetto, che è parte importante dell'"Asse ferroviario 1" della Rete ferroviaria convenzionale trans-europea TEN-T , lo considerano un'importante infrastruttura in grado di promuovere il rilancio dell'economia delle regioni meridionali d'Italia e soprattutto della Sicilia, velocizzando innanzitutto il trasporto merci oggi affidato ad un gran numero di Tir (traghettati principalmente dalle navi private tra le due sponde dello Stretto) che sono poi costretti a percorrere la A3-Salerno-Reggio Calabria con tutte le conseguenze negative in termini di aggravio dei costi di trasporto, nonché di incidentalità e di inquinamento. Il trasporto ferroviario allo stato attuale trasporta solo una quota infinitesima di merci a causa dei suoi lunghi tempi di composizione e scomposizione per l'imbarco e lo sbarco dai traghetti. [19] L'utilizzo delle attuali autostrade del mare , cioè delle navi che trasportano autocarri dalla Sicilia alla Liguria, presuppone infatti ancora l'uso del trasporto su strada.

Per quanto concerne l'impatto ambientale nell'area, i favorevoli all'opera sottolineano l'inquinamento marino e ambientale prodotto dai traghetti che attraversano lo stretto che si eviterebbe con la costruzione del ponte. Il ponte sarebbe poi una maestosa opera d'arte, che darebbe prestigio all' Italia e sarebbe una importante attrazione turistica.

I suoi detrattori si rifanno a valutazioni di impatto ambientale o negano la fattibilità tecnica del ponte. Molti detrattori la considerano inutile dal punto di vista economico, in particolare affermano che non si otterrebbero miglioramenti delle condizioni di trasporto merci e passeggeri da sud a nord in quanto le infrastrutture viarie della zona in atto sono estremamente carenti e recenti studi hanno indicato che il trasporto merci via mare verso i porti della Liguria risulta vantaggioso [ senza fonte ] sotto molteplici aspetti.

Un altro fattore evidenziato a supporto dell'inutilità di tale opera è l'incompletezza dei lavori di adeguamento della autostrada A3 , Salerno - Reggio Calabria , alle normative di sicurezza, e pertanto limitata in alcuni tratti del suo tracciato ad una corsia per senso di marcia e a un limite di velocità di 60km/h; inoltre, a supporto della tesi delle infiltrazioni criminali all'interno dei progetti di questo tipo, parte dei cantieri è stata sottoposta a sequestro giudiziario. Il completamento di tali lavori è previsto per il 2011 [1] , e questi rappresentano attualmente la maggiore fonte di ostacolo per il transito stradale commerciale e turistico verso la Sicilia.

Nonostante le approvazioni degli Enti competenti ( ANAS , FS , Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ) alcuni autorevoli ingegneri continuano a nutrire delle perplessità sulla soluzione a campata unica andata in appalto. Il Professor Federico M. Mazzolani ha più volte, in pubblici dibattiti, sostenuto la tesi che il progetto attuale costituisca un salto tecnico eccessivo rispetto ai ponti sospesi finora realizzati. Anche il Professor Remo Calzona, l'ingegnere già coordinatore dell'ultimo comitato scientifico che approvò la fattibilità del progetto del ponte, nel suo recente lavoro intitolato "La ricerca non ha fine - Il Ponte sullo Stretto di Messina" esprime analoghi dubbi riferiti soprattutto alla sicurezza nei confronti delle azioni del vento. Egli propone quindi un nuovo progetto che preveda una soluzione con una luce centrale di 2000 m, di minore impatto ambientale, molto più sicuro nei confronti del vento e anche molto più economico. Da una stima effettuata costerebbe infatti molto meno della metà del ponte a luce unica (1.600 Milioni di Euro contro i 3.900 del progetto attuale).

Molte critiche sono invece legate all'enorme costo di quest'opera. Viene fatto rilevare infatti che si potrebbe utilizzare questo denaro per modernizzare e rendere più efficienti le infrastrutture del sud Italia e che sarebbe inutile la realizzazione del ponte dato che non sono presenti strutture all'altezza quali autostrade e ferrovie (a doppio binario) per poterlo raggiungere, i favorevoli controbattono il fatto che i fondi utilizzati per l'opera verrebbero per la maggior parte dall'ambito privato (il ponte sarà infatti costruito con il metodo del Project Finance il quale prevede che un privato costruisca un'infrastruttura con le proprie risorse, per poi poterne usufruire economicamente per un determinato periodo di tempo). La mancata realizzazione del Ponte dunque, libererebbe solamente le risorse stanziate dallo stato italiano, minoritarie rispetto ai finanziamenti comunitari, ed ai fondi creati ad hoc dalla SPV (special purpose vehicle) da costituirsi all'uopo, da parte del soggetto vincitore dell'aggiudicazione dei lavori secondo la metodologia del " general contractor ". In realtà nel progetto del ponte sono già previste parecchie opere di riqualificazione delle infrastrutture nelle zone circostanti, ossia, dalla strada statale 106 Ionica, alla parte finale della Salerno-Reggio Calabria, con un occhio di riguardo alle autostrade siciliane. Stesso discorso dicasi per l'ambito ferroviario.

L'attività investigativa delle forze dell'ordine ha più volte evidenziato un forte rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione degli appalti, in particolare dei subappalti e dei progetti paralleli. Attualmente il progetto è oggetto di due inchieste della magistratura: una riguarda l'impatto ambientale sul territorio, materia sulla quale l' Unione Europea si è già espressa avviando una procedura di infrazione il 25 ottobre 2005 , per non avere fornito adeguate informazioni dato che lo studio presentato dal Governo «non è stato fatto correttamente». L'altra inchiesta si occupa dell'intercettazione telefonica tra l'economista Carlo Pelanda e Paolo Savona, all'epoca presidente di Impregilo , in cui si annunciava la vittoria proprio dell'Impregilo, cosa che è avvenuta e che un bookmaker siciliano, esperto in scommesse sulle gare d'appalto, dava per favorita già da tempo. [ senza fonte ]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce La 'Ndrangheta e gli appalti#Il ponte di Messina .


Progetti diversi

Nel lungo corso della storia del progetto dell'opera furono proposte molte altre idee e progetti. Questi i più degni di nota:

  • La tesi dell'istmo. Nel 1957 si costituì a Palermo una Compagnia italiana per la congiunzione siculo-calabra (CO.SI.CA.), per lo studio di nuove soluzioni di allacciamento e presto presentava al Presidente della Regione Siciliana il progetto di un istmo tra Ganzirri e Punta Pezzo. Il progetto si ispirava ad altre realizzazioni simili. Nel 1936 erano state unite Germania e Danimarca , tra Festland e Nordstand, proprio con la costruzione di un istmo artificiale. Analogamente era stato fatto in California sullo stretto di Island e in Scozia per unire le isole Orkney e nell'allacciamento delle due sponde dello stretto di Canso , tra la Nuova Scozia e l' isola del Capo Bretone , inaugurato nell'agosto del 1955 . L'originale progetto per lo stretto di Messina prevedeva la costruzione di un istmo lungo 3.400 metri costituito da un rilevato roccioso con le scarpate rivestite da elementi di grandi dimensioni, atti a resistere all'azione di onde e correnti. La diga , piramidale , sarebbe emersa di dieci metri sul livello del mare. In sommità, larga 30 metri, una linea ferroviaria a doppio binario, l' autostrada e una pista ciclabile. La congiungente Ganzirri-Punta Pezzo era stata scelta perché il fondale è una « sella » che separa i fondali marini della parte nord, che giungono fino a 285 metri, dai fondali della parte sud, la cui profondità massima è di 1.145 metri. Una «conca» navigabile, lunga mille metri circa e di larghezza e di profondità tali da essere navigabile con qualsiasi tipo di nave, con canali di accesso sulla sponda calabra, sarebbe stata scavata nel promontorio di Punta Pezzo. Gli oppositori del progetto affermarono che la proposta era irrealizzabile in quanto la chiusura murata dello Stretto avrebbe intercettato l'imponente movimento d'acqua che si verifica periodicamente tra i due mari, con conseguenze imprevedibili e incalcolabili. E vi era chi faceva notare che non si può costringere l'intenso movimento di navi che percorrono lo Stretto entro angusti limiti di passaggio;
  • Un tunnel a tubi sommersi ed ancorati, che prevedeva di «mantenere costante il livello del tunnel contrastando la prevalenza della spinta idrostatica sul peso della struttura, sia a vuoto che a pieno carico, mediante cavi di acciaio in tensione ancorati sul fondo marino». (Ing. Cristaldi);
  • Un Ponte a sostegno idrostatico, costruito con travature e pile metalliche, scaricanti su puntoni galleggianti (Ing. Saya);
  • Un tunnel realizzato con tubi sommersi e appoggiati su pile a scogliera alte circa 50 metri.(Ing. Merlini);
  • Un progetto interessante dell'ing.Lombardi prevedeva « Un ponte a flessione sommersa e non emergente» che, non potendo né emergere, né affondare sarebbe libero dalle influenze dei moti sismici, della corrente e del vento . Si trattava di un ponte-tunnel lungo 3.300 metri, diviso in tre sezioni, di cui due di 1.500 metri ed una centrale di 300 metri posta in orizzontale a 25 metri sotto l'acqua. Il progetto è stato illustrato in un articolo apparso su La Sicilia il 1/5/ 1968 . Il manufatto a sezione circolare con diametro di 32 metri prevedeva 2 gallerie inferiori parallele per la circolazione ferroviaria e due gallerie superiori per la circolazione veicolare;
  • Progetto più suggestivo, quello dell'ing. Massaro. Un tunnel sommerso a sagoma lenticolare idrodinamica, autoportante per il principio di Archimede , non legato al sottosuolo, difficile e telluricamente pericoloso, dello Stretto e ubicato dove il mare è più ampio e profondo e le correnti marine sono di minore intensità. Il ponte sommerso sarebbe stato retto in equilibrio da apposite isole galleggianti. Il tunnel sommerso avrebbe potuto essere costruito più a sud del porto di Messina, tra Fiumara di Gallico e Fiumara di Gazzi, distanti 8.100 metri e in una zona dove la profondità del mare è di 400 metri. Il progetto prospettava che la città di Reggio città di Messina sarebbero divenute una sola metropoli, nel cuore della quale il tunnel galleggiante sarebbe divenuto come il ponte che unisce due quartieri;
  • Un ponte-zattera del messinese Patané il cui progetto prevedeva un collegamento mediante un convoglio di bettoline pontate lunghe ciascuna un centinaio di metri e larghe cinquanta, capaci di sostenere su di una corsia di 10 metri i due binari ferroviari e in due da venti metri ciascuna le due corsie stradali . Il tutto attraccato a due piloni posti vicino alle due sponde e collegate ad esse da due ponti girevoli in grado di consentire il traffico marittimo. Anche qui le stesse riserve di ambienti qualificati, circa le difficoltà di una navigazione di 30 mila navi all'anno vincolata in corsie direzionali e condizionata ai tempi utili dei ponti girevoli;
  • Negli anni '80 fu presentato alla Società Stretto di Messina S.p.A. un progetto di notevole valore anch'esso di tipo sommerso redatto per conto della Metroroma , Società del gruppo Condotte d'Acqua - IRI ITALSTAT da un gruppo di progettisti comprendenti il Prof. Ing. Carlo Cestelli Guidi e il Prof. Ing. Silvano Zorzi insieme al Prof. Ing. Ulrich Rinsterwalder, all'Ing. Alfio Chisari e al Prof. Arch. Ludovico Quadroni. Esso prevedeva una soluzione a travata continua sommersa su luci di circa 500 m, poggiante su pile anch'esse sommerse. La sezione trasversale del ponte era simile a quella del ponte di Archimede , cioè composta da un doppio guscio di acciaio riempito di calcestruzzo. Il ponte era progettato per essere equilibrato dalla spinta idrostatica equivalente al peso di tutti i carichi permanenti mentre avrebbe avuto un comportamento statico di trave continua per i soli carichi mobili (stradale e ferroviario) e per le incrostazioni che si sarebbero potute depositare sulla struttura. Il nome dei progettisti era garanzia di fattibilità; [20]
  • Un altro studio di fattibilità, presentato nel 1997 dall'Ing. Gilbo che prevede un attraversamento realizzato con una struttura modulare, costituita da tre ponti strallati con struttura tutta in acciaio, fondata su galleggianti sommersi ed ancorati al fondo. I tre moduli da 1.100 metri, in catena cinematica, formano l'attraversamento stradale e ferroviario di 3.300 m.
Il Ponte sullo Stretto di Messina nella cultura popolare

Un argomento importante come il ponte sullo Stretto di Messina non poteva non essere oggetto di riflessioni, scritti, saggi canzoni o aneddoti oltre che di studi tecnici o scientifici: Alcuni cantautori italiani, nel tempo, hanno citato il ponte sullo Stretto di Messina nelle loro canzoni, si ricordano i seguenti:

  • 1979 : Vincenzo Spampinato nella canzone Elle ( «...e c'è chi dice che faranno il ponte sullo stretto... | se la Mafia approverà il progetto» );
  • 2002 : Samuele Bersani nella canzone Che vita! ( «Però sul ponte fra Messina e Reggio | gli operai a gettoni sono progettati dalla Sony | Alla mafia han dato in cambio un Tamagochi | e il monopolio nazionale | del settore videogiochi!» );
  • 2008 : Daniele Silvestri nella canzone Monetine ( «Una monetina per la Cina | Una per il ponte sullo stretto di Messina | Sperando che il calore della terra siciliana | Possa sciogliere la nebbia fissa in Val Padana.» ).

Nel corso del 2002 il programma televisivo Mai dire Domenica ospitava gli interventi dell' ingegner Cane , personaggio di fantasia interpretato da Fabio De Luigi , un incompetente e ridicolo capo-progetto di un ponte sullo Stretto di Messina.

Nel libro Se son rose di Tiziana Merani uno dei personaggi, Vasco, durante una conferenza invita i presenti a riflettere sulle ripercussioni negative del progetto del Ponte sullo Stretto.

Il ponte è anche al centro della storia a fumetti Disney Zio Paperone e il ponte di Messina , realizzata da Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano , e apparsa per la prima volta su Topolino n°1401 del 3 ottobre 1982 [21] . In essa, il " Papero più ricco del mondo " decide di cimentarsi con la costruzione dell'opera: dopo aver visionato vari progetti fallimentari, tenta di risolvere il problema usando dei coralli che crescono a super-velocità, "allevati" da un pescatore locale.

Note [ modifica ]
  • ^ Arch. storico siciliano anno XXXIV f.1, 2 Lo stretto di Messina
  • ^ Nominata la Commissione giudicatrice del concorso per il manufatto di attraversamento dello Stretto di Messina, in L'Industria Italiana del Cemento , n. 2/1970, p. 133
  • ^ La Commissione giudicatrice del concorso per il Ponte sullo stretto di Messina, in L'Industria Italiana del Cemento , n. 2/1970, p. 363
  • ^ I vincitori del concorso per il ponte sullo stretto di Messina, in L'Industria Italiana del Cemento n. 11/1970, p. 875
  • ^ Ponte sullo stretto di Messina nel mirino della mafia , Wikinews , 4 novembre 2005
  • ^ Presentato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina - Matteoli: “Migliorerà i trasporti e l'occupazione del Paese">
  • ^ Varapodio, presentato progetto Ponte. C’era Matteoli>
  • ^ Ponte sullo Stretto:Presentato il Progetto>
  • ^ Presentato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina - Matteoli: “Migliorerà i trasporti e l'occupazione del Paese">
  • ^ Ponte sullo Stretto:Presentato il Progetto>
  • ^ Il ponte sullo stretto di messina sul sito ANAS
  • ^ Il ponte sullo stretto di messina sul sito ANAS
  • ^ Cfr. libro di R. Calzona, La ricerca non ha fine, il ponte sullo stretto di Messina , o.c.
  • ^ Il ponte sullo stretto di messina sul sito ANAS
  • ^ diariodelweb.it
  • ^ Quotidiano di Sicilia
  • ^ edilportale.com
  • ^ Secondo l'orario di Trenitalia disponibile online, i tempi di percorrenza dalla stazione ferroviaria di Villa San Giovanni a quella di Messina Centrale vanno da un minimo di 1h06' ad un massimo di 1h35'. Nel caso del treno IC 727 "Archimede", ad esempio, l'orario di partenza da Villa San Giovanni è previsto alle 18:17 con arrivo a Messina Centrale alle 19:23, mentre l'espresso 1991 "Mongibello" partendo da Villa San Giovanni alle 10h00' giunge a Messina Centrale alle 11h35'. Considerando dunque anche i tempi necessari alle operazioni di scomposizione del convoglio per il suo imbarco, quello netto di traversata marittima (che è di circa mezz'ora in normali condizioni meteomarine) e quelli per lo sbarco e la ricomposizione del treno a Messina, i tempi di percorrenza dei treni viaggiatori tra le due sponde dello Stretto sono in media contenuti entro i 90 minuti (nell'esempio in questione tra i 66 ei 95 minuti).
  • ^ Il trasporto merci su strada ha termini di traghettamento molto più brevi dato che ogni unità di trasporto si muove autonomamente liberando rapidamente sia la nave che l'imbarcadero; per contro un treno deve essere spezzettato per dividerlo sui binari a bordo della nave traghetto e poi ricomposto in uscita con un movimento di andirivieni continuo che prolunga anche di ore la rimessa in marcia di ogni convoglio
  • ^ //www.infernettoedintorni.org/EUR/il%20ponte%20sommerso.pdf
  • ^ Visualizza la scheda su Zio Paperone e il ponte di Messina nell' INDUCKS
  • Bibliografia
    • Carlo A. Navone . Passaggio sottomarino attraverso allo stretto di Messina: per unire in comunicazione continua il sistema stradale ferroviario siciliano alla rete della penisola: progetto di massima di A. Carlo Navone , Monografia, 146 p., [2] c. di tav. ripieg : ill.; 24 cm, Torino: C. Favale e Compagnia, 1870.
    • Alfredo Cottrau . Puo gettarsi un ponte sullo stretto di Messina? , 14 p., tip. del Monitore delle Strade ferrate, Torino 1883.
    • Emirico Vismara . Proposta di studi per una galleria sotto lo stretto di Messina: comunicazione fatta al congresso geografico tenuto in Firenze nel marzo aprile 1921 , 6 p. ; 32 cm., Milano :Tipo-lit.Turati Lombardi e C., 1921
    • Fausto Masi . Il problema delle comunicazioni fra Sicilia e continente e la costruzione di un ponte sullo stretto di Messina , In Costruzioni metalliche , n. 3 (1951).
    • Giulio Trevisan . Un ponte per lo stretto di Messina ; a cura del Centro Sudi e ricerche Tecnico ecomomiche, 169 p. ; 29 cm Roma: Technital, 1969(?).
    • Fritz Leonhardt e Fabrizio de Miranda . La superiorità del ponte strallato per l'attraversamento dello stretto di Messina . Lambertini Edilsistemi, 1971.
    • Ordine degli ingegneri della Provincia di Messina . L' attraversamento dello stretto di Messina , Atti della mostra-convegno organizzato dall'Istituto nazionale di architettura IN/ARCH, sotto il patrocinio del Ministero dei Lavori Pubblici e dell' ANAS , con la collaborazione della Camera di Commercio di Messina e dell'Ordine degli ingegneri della Provincia di Messina. Mostra: 5-20 giugno 1971, Convegno 5-6-7 giugno 1971.
    • Accademia Nazionale dei Lincei . Atti del Convegno: L'attraversamento dello Stretto di Messina e la sua fattibilità (Roma, 4-6 luglio 1978), 388 p. : ill.; 26 cm; Roma 1979.
    • Gruppo Lambertini . Attraversamento stabile viario e ferroviario dello Stretto di Messina: Linee generali della soluzione con un ponte strallato a tre campate/ (Aggiornamento della soluzione presentata al Concorso Internazionale di Idee del 1969) . Roma: Lotti, 1982.
    • Fabrizio De Miranda. Sulla fattibilità del ponte per l'attraversamento stradale e ferroviario dello stretto di Messina , Costruzioni Metalliche , 1983, 5, 311-315.
    • ( EN ) Fabio Spadi. The Bridge on the Strait of Messina: 'Lowering' the Right of Innocent Passage? , International and Comparative Law Quarterly , 2001, 50 (online su oxfordjournas.org)
    • Federico M. Mazzolani. Problemi strutturali relativi al ponte di Messina , Relazione tenuta in occasione del Convegno “Il Ponte sullo Stretto”, organizzato presso la Facoltà di Ingegneria dell’ Università di Napoli Federico II il 28 Ottobre 2004.
    • Federico M. Mazzolani. Alcune considerazioni sulla realizzazione di quello che sarà il ponte sospeso più lungo del mondo per l’attraversamento dello stretto di Messina , In Costruzioni Metalliche , 2004, 1, 47ss.
    • Remo Calzona. La ricerca non ha fine - Il Ponte sullo Stretto di Messina . Roma, Dei - Tipografia del Genio civile, 2008.
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