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Il legno 2

Economia forestale

L'esistenza di una economia forestale , che nella maggior parte del mondo consiste in una economia a legna oppure in una economia a bambù , è un dato fondamentale sia nei paesi in via di sviluppo che in molte nazioni a clima temperato e freddo , sempre che dispongano di ampie superfici forestali . Il legname ed il legno da alberi ed arbusti può essere impiegato in una innumerevole quantità di prodotti, che vanno da quelli più inimmaginabili, prodotti dalla polpa di legno , come la cellulosa della carta, il celluloide della pellicola fotografica , il cellophan , la viscosa (un tessuto succedaneo della seta), fino ai più intuitivi utilizzi in mobili, edifici, mezzi di trasporto oltre che per l'utilizzo energetico.

La combustione per ottenere energia termica è soltanto l'ultimo utilizzo di questo prodotto, che in nessun caso dovrebbe finire in discarica , dal momento che può fungere anche come fertilizzante . Il potenziale danno ambientale che una economia a legno può occasionare tende ad essere minimo (problemi di danno alla biodiversità riguardanti la monocultura e la coltivazione intensiva di un particolare tipo di albero), e sotto il punto di vista della quantità di CO 2 presente in atmosfera può affermarsi che le distese forestali provocano una lieve riduzione dell'anidride carbonica e di conseguenza dell'effetto serra.

Una massiccia zattera di tronchi nel Columbia River (Canada, anno 1902), contenente l'intera produzione annua di un campo.
Ricostruzione di una " casa passiva " norvegese storica, con tetto in legno ricoperto d'erba, donata all' Islanda (foto scattatta ad Hólar , anno 2006).
Antica chiesa norvegese in legno


// Introduzione Storia dell'utilizzo del legno e legna da ardere

Storicamente l'economia a legna è il punto di partenza della civiltà mondiale, sicuramenti da tempi che precedono il paleolitico ed il neolitico (costruzione di attrezzi rudimentali) e successivamente tramite la scoperta di tecniche per accendere il fuoco e la costruzione di molte macchine semplici ed attrezzi rudimentali, come canne, impugnature di mazze, archi , frecce, lance. Uno dei manufatti piu antichi mai scoperto è una levigata punta in legno (Clacton Spear) vecchia di 250.000 anni (terzo periodo interglaciale), trovata nel giacimento di en:Clacton-on-Sea in Inghilterra , attribuita alla specie ominide Homo erectus [1] [2] .

Successivamente civiltà come quella egizia e quella dei sumeri costruiranno oggetti di mobilio , molti tipi diversi di mobili egizi in avorio e legni pregiati ci sono pervenuti praticamente intatti in alcune tombe segrete inviolate, protette anche dal clima desertico [3] . Molti edifici e parti di essi (soprattutto tetti) contenevano elementi in legno (spesso di quercia ) come supporto strutturale; mezzi di trasporto come barche, navi; ed in seguito (con l'invenzione della ruota in Mesopotamia , attorno al V millennio a.C. ) carri e carrozze, argani, mulini ad acqua, mulini a vento, ecc.

Dimensioni e geografia dell'economia del legno

In assoluto, la principale fonte del legname utilizzato nel mondo sono le foreste , che si dividono in vergini , semivergini e piantagioni . Esiste una quota di legna asportata spontaneamente dalle popolazioni locali in molti paesi del terzo mondo che si può soltanto stimare, con margini di approssimazione molto elevati.

Nel 1998, la produzione mondiale di legna conteggiata ufficialmente, non destinata ad ardere (nota in inglese come "roundwood"), raggiunse i 1, 5 miliardi di metri cubi (m 3 ), pari a circa il 45% del legno coltivato nel mondo. Tronchi e rami tagliati destinati a diventare elementi per la costruzione di edifici sono circa il 55% del legno industrialmente conteggiato nel mondo. Un 25% diventa polpa di legno (che include polvere di legno e trucioli) principalmente destinata alla produzione di carta e cartone ; un ulteriore 20% circa diventa pannelli di compensato e legno pregiato per mobili ed oggetti di uso comune (FAO 1998) [4] . Il maggior produttore e consumatore di questo legno "conteggiato ufficialmente" sono gli USA , anche se attualmente il paese che conta le maggiore distese forestali è la Russia .

Negli anni settanta , i paesi a maggior superficie forestale erano nell'ordine: Unione Sovietica (circa 880.000.000 ettari), Brasile (515.000.000 ettari), Canada (440.000.000 ettari), USA (300.000.000 ettari), Indonesia (120.000.000) e Repubblica Democratica del Congo (100.000.000 ettari). Altri paesi con importante produzione e consumo di legno sono caratterizzati dalla bassa densità di popolazione in rapporto all'estensione territoriale, qui possiamo ricordare paesi come l' Argentina , il Cile , la Finlandia , la Polonia , la Svezia , l' Ucraina .

Attualmente (2008) la Russia possiede la maggiore estensione di foresta del mondo, 850.000.000 di ettari [5] , pari a circa 23% dell'estensione e al 22% della massa forestale mondiale totale.

Associazioni ecologiste mondiali calcolano che nel quinquennio dal 2000-2005, ogni giorno circa 32.000 ettari di foresta vengono distrutti completamente, altri 32.000 ettari di foresta sono danneggiate in qualche grado. La maggiore perdita di superfici forestali in assoluto, attualmente si registra in Brasile, Indonesia e Sudan [6] .

Secondo la FAO , la riduzione delle superfici forestali, che hanno una grande capacità di assorbire le precipitazioni piovose e di convogliarle verso le falde freatiche , comporterà un aumento del numero ed entità degli episodi alluvionali e ridurrà la disponibilità di acqua dai pozzi [7]

Non si può tralasciare l'importanza dell'uso spontaneo e tradizionale del legname nelle aree boschive dell' Europa in generale e dell' Italia in particolare, per ogni tipo di necessità nella costruzione e nel riscaldamento.

Importanza nel combattere l'effetto serra

Dal punto di vista del clima globale, l'economia a legna combatte l' effetto serra , perché il ripiantare foreste, generalmente aiuta ad assorbire l' anidride carbonica atmosferica, anche se la quantità di CO 2 smaltita dipende dal tipo di alberi, dai terreni e dal clima del luogo dove vengono piantati. Inoltre è da non tralasciare che di notte le piante non eseguono la fotosintesi , e che producono CO 2 , che il giorno successivo sarà smaltita.

Gli alberi hanno la preziosa proprietà di assorbire l'anidride carbonica. Un faggio di 100 anni assorbe nel corso di un'ora 2, 5 kg di CO2 e libera 1, 7 kg di ossigeno nell'aria. Un solo albero assorbe quasi 10 kg di anidride carbonica all'anno nei suoi primi dieci anni di vita. Un faggio alto 25 metri "mangia" ogni ora 2.350 grammi di anidride carbonica e produce 1.700 grammi di ossigeno. L’Italia produce 670 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Servirebbero quindi 1.340.000 km² di boschi di noce, oltre quattro volte il territorio nazionale per compensare il nostro impatto . Ma se tutti piantassimo gli alberi necessari almeno a coprire la nostra produzione personale, sarebbe già un grandissimo passo avanti.

Paradossalmente d'estate l' ossigeno prodotto dalla fotosintesi nelle foreste e nei parchi, interagendo con altri inquinanti provenienti dalle città e dalle industrie, viene trasformato dai raggi solari in ozono (molecola di tre atomi di ossigeno), che mentre nell'alta atmosfera costituisce un filtro contro i raggi UV , nella bassa atmosfera viene considerato un inquinante, capace di danneggiare la stessa foresta e di provocare disturbi respiratori agli animali [8] [9] [10] [11] .

Nel 2008 è stato stimato che le foreste vergini tropicali plurisecolari, abbiano aumentato la capacità di assorbimento della CO 2 , essendo in grado di assorbire circa il 18% dell' anidride carbonica emessa ogni anno dalle attività umane [12] .

Creazione di 10.000.000 di nuovi posti di lavoro

Secondo la FAO , la piantagione e la gestione in modo eco-sostenibile di nuove estensioni forestali, oltre a combattere l'effetto serra e ad alleviare gli episodi alluvionali , potrebbe creare 10 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo [13] . Il potenziale occupazionale della gestione sostenibile delle foreste (in aree turistiche, parchi urbani, sfruttamento del legname, aree montane, ecc) è uno degli argomenti affrontati dalla "World Forest Week", presentata congiuntamente con il "Committee on Forestry" della FAO, nell'assamblea del 16-20 marzo 2009 in Roma.

Specie di scelta per l'economia a legna e forestale in Italia

Le specie vegetali ideali per questo tipo di economia sono quelle destinate all' arboricoltura da legno , che sono ben conosciute ed hanno proprietà e necessità ben note.

  • Abete di Douglas : albero originario della costa occidentale degli USA , a crescita molto rapida ed altezza elevata del tronco, in Italia si è ambientato molto bene in zone collinari e montuose (tipiche del castagno e del faggio ) che vanno dal Trentino fino alla Basilicata , arrivando a popolare quote fino ai 1.800 metri. Viene utilizzato per costruzioni e per la polpa da carta, oltre che come combustibile.
  • Betulla : pianta originaria dei paesi scandinavi e della Russia, è molto resistente a periodi di siccità e di gelo, ideale per essere piantato nei terreni poveri ed acidi dei fianchi delle montagne, dove può servire per contenere frane. Dalla betulla si estrae lo xilitolo , un dolcificante naturale.
  • Castagno : il castagno cresce in zone collinari umide, soprattutto dell'Italia centrale, a quote tra i 200 e i 1.200 metri (resiste i -25° C). Oltre all'uso alimentare ( farina di castagne ), il suo legno, semiduro, resistente all'umidità, viene utilizzato come legno strutturale , e talvolta in ebanisteria.
  • Cedro : Il cedro propriamente detto è una conifera , molto bella e ornamentale, che si estende per tutto il bacino nord e nord-est del Mediterraneo, attraverso la Turchia e l' Iran fino all' Himalaya , dove resiste a temperature fino a -25° C. È un legno profumato, robusto, molto durevole, con una grana accattivante, resistente ai tarli. Si dice che sia stato impiegato da Hiram Abif per la costruzione del Tempio di Salomone , il primo tempio di Gerusalemme . Attualmente impiegato nella fabbricazione di armadi pregiati e mobili di qualità.
  • Ciliegio : Albero piuttosto delicato, ha un legno di colore bruno rosato, di qualità ricercata dall'industria mobiliare (mobili e sedie di stile) per l'aspetto caldo che conferisce agli ambienti, ed a volte viene usato per rimpiazzare legni preziosi come l'anacardo. Questa utilizzazione esige degli alberi di bella conformazione. L'importanza in falegnameria marginalizza le altre utilizzazioni del legno (scultura, tornitura). Molto decorativo, in primavera ha una romantica fioritura, assieme alle altre rosacee . Da maggio a giugno fornisce il frutto ciliegia , con proprietà benefiche per il sistema vascolare, simili a quelle dell'aspirina.
  • Eucalipto : specie proveniente dall' Australia , cresce velocemente nel centro e meridione d'Italia, è molto resistente al fuoco ed alla siccità. Si utilizza l'olio essenziale in fitoterapia e farmacologia, il legno per ardere o come polpa per la fabbricazione della carta.
  • Frassino : leggero da trasportare, ideale per ardere, cresce in ambienti umidi simili a quelli presenti in Italia nelle zone di esondazione dei fiumi, è molto resistente all'inquinamento.
  • Larice : in Italia cresce ad alte quote, il suo legname è particolarmente resistente agli sbalzi climatici, si utilizza per strutture esposte all'interperie.
  • Olivo : Questo piccolo albero trova nell'Italia centrale e meridionale il clima temperato e i suoli alcalini che predilige. I suoi frutti, le olive, sono impiegate per l'estrazione di un olio eccellente nell'alimentazione, visto che è comprovata la sua efficacia nel ridurre i danni ateromasici alle arterie. Attualmente è utilizzata molto spesso anche come pianta decorativa in giardini.
  • Oleandro : Arbusto tossico (rami e foglie) ma molto fiorito, che predilige luoghi caldi e soleggiati dell'Italia centrale e meridionale (ma il suo areale si estende fino in Giappone). Molto impiegato nelle aiuole spartitraffico e in luoghi assolati dove l'acqua e il mantenimento scarseggiano, infatti si pensa che sia originario delle oasi e di altri ambienti semiaridi del Sahara .
  • Olmo : Albero che cresce nei boschi termofili e umidi di quasi tutta l'Italia e dell'Europa oceanica e continentale. Ha tra le caratteristiche il possedere radici che si approfondiscono in verticale, dando luogo a una buona stabilizzazione dei bordi di canali (ad Amsterdam ), scarpate, e ai bordi delle strade, dove hanno anche il vantaggio di non causare danni ai marciapiedi e al manto stradale. Impiegato anche nell'arboricoltura da legno e in silvicoltura .
  • Pino marittimo : il pino potrebbe essere il nobile emblema delle coste Italiane, in natura i suoi boschi si estendevano ininterrotti dalla foce del Tevere fino alla Liguria , occupando suoli ad alta salinità poco adatti all'agricoltura. Produce gran quantità di rami secchi sfruttabili dal ceduo e di pigne ed aghi di pino che possono essere bruciati, oppure tritati per la pacciamatura . Olii e resine possono essere utilizzati in profumi ed unguenti. I pinoli sono elementi utili in cucina. Un malinteso "progresso" ha portato alla drastica riduzione di queste stupende estensioni arboree, sostituiti in molti luoghi da un'edilizia balneare dozzinale, da parcheggi e da terreni semi-abbandonati.
  • Platano occidentale : sono alberi monumentali adatti come piante ornamentali per l'arredo urbano lungo i viali, grazie alla notevole resistenza allo smog delle metropoli. Sono piante decidue, le grosse foglie che cadono spontaneamente in autunno possono essere bruciate per generare bio-elettricità e per il teleriscaldamento in centrali termiche urbane funzionanti a gas/ biomasse . Sono l'ideale per i giardini sul lato ovest dei palazzi, agendo in primavera ed estate come parasole (alti 5-6 piani). Reagisce molto bene al taglio dei rami, in quanto la corteccia si arricchisce di clorofilla. Il legno, pesante e poco durevole, è adatto per ardere o come compensato.
Pioppo in autunno. Il genere populus è il protagonista dell'arboricoltura da legna in Italia.
  • Pioppo : in Italia ha la parte predominante nell'arboricoltura da legno, viene infatti impiegato per vari usi come la fabbricazione di fogli di compensato, cassette da imballaggio, carta, fiammiferi, ecc. Necessita di terre di buona qualità con buon drenaggio, ma può essere utilizzato per proteggere le coltivazioni se disposto in filari frangivento . Più del 70% delle pioppete in Italia sono situate nella Pianura Padana. Da anni si verifica una riduzione della superficie di pioppete in azienda che va da 65.000 ettari dei primi anni '80 agli attuali 35.000 ettari. Ogni ettaro di pioppeta produce mediamente 15 tonnellate di legno all'anno [14] . La quantità totale di legname delle pioppete s'aggira sul 45-50% dell'intera produzione nazionale di legname [15] .
    • Nella storia dell'arte il pioppo è stato il legno preferito per i pannelli, impiegati molto spesso come supporto per la pittura ad olio del Rinascimento (ad esempio la Monna Lisa di Leonardo da Vinci ). Per questa ragione alcuni dei prodotti ad alto valore aggiunto , più costosi al mondo, sono costituiti con il legno dell'umile e durevole pioppo.
    • Per il suo contenuto di acido tannico , la corteccia del pioppo è stata usata spesso in Europa per la concia del pellame .
  • Quercia da sughero : a crescita lenta, ma lunga vita, sono coltivate in zone collinose calde (temp. min. > -5 °C) di tutto il Mediterraneo occidentale. Anche se la produzione per tappi di vino di qualità è in declino, dal punto di vista del risparmio energetico è sfruttata come isolante nell'edilizia (sia in forma naturale che come agglomerato), utile anche come materiale fonoassorbente e nell'industria calzaturiera come sovrasuola e suola. Attualmente vengono sfruttati 20.000 km² di sugherete, e si estraggono circa 300.000 tonnellate di sughero l'anno, di cui 15.000 in Italia (12.000 in Sardegna). L'estrazione di strati della corteccia ha come vantaggio il non uccidere l'albero.
  • Tiglio : Di notevoli dimensioni, molto longevi (anche 250 anni), dall'apparato radicale espanso, profondo. Dal tronco robusto, ha una chioma larga e molti robusti rami, sfruttati dall' arboricoltura da legno e dall'industria dell' intarsio e della liuteria .

Nessuna di queste specie sottrae terreni pregiati o particolarmente fertili all'agricoltura, ma, al contrario, contribuiscono a proteggere i suoli coltivati dall'erosione e dai venti. Nonostante questa caratteristica positiva in Italia, da secoli si assiste alla progressiva riduzione della presenza degli alberi nei terreni circostanti le colture con la conseguenza che l'eccesso di acqua meteorica non viene adeguatemente trattenuto e si possano verificare, quando succedono piogge abbondanti, catastrofiche alluvioni .

Utilizzi Combustione

La densità energetica della legna secca è stata calcolata attorno ai 6–17 Megajoule / Kilogrammo , [16] , [17] .

Dal momento che gran parte del legname (tipo e dimensioni di alberi tagliati e l'asportazione di quantità non ben valutabili di rami e foglie) e dell'energia prodotta dalla loro combustione si sottrae ad una accurata contabilità, soltanto valutazioni statistiche possono stimare la quantità di energia prodotta da questa economia. Nel 2005 , studiosi del Club di Roma calcolano approssimativamente che in USA sono stati prodotti 2 exajoule (10 18 joule ) da legna (contro i 27 exajoule da carbone, e i 30 da petrolio importato), con un ritorno energetico sull'investimento energetico ( EROEI ) attorno a 30:1, valore di molto superiore a quello del biodiesel (3:1/1:1) e del bioetanolo (da 7:1 in Brasile a 1:1 in USA) [18] .

Bioelettricità, cogenerazione e teleriscaldamento

Per bioelettricità si intende la produzione di energia elettrica tramite la combustione di legna di alberi e arbusti, di rametti e di foglie. Si calcola che la bioelettricità da biomasse permetta di utilizzare una maggior quantità e varietà di piante, una maggiore estensione di territorio, e una porzione più grande della pianta per la produzione di energia rispetto all'industria del bioetanolo da mais o da canna da zucchero . Un confronto accurato dell'efficenza della produzione, distribuzione, immagazzinamento e consumo da parte dei motori elettrici della energia totale presente nelle piante da destinare ad auto elettriche ha portato a concludere che esista una maggiore efficienza complessiva, calcolabile attorno al 75% rispetto al 25% di un'auto con motore a combustione interna (ciclo otto) alimentato a bioetanolo [19] . Inoltre la produzione di bioelettricità permette il recupero della CO 2 prodotta tramite impianti di ricaptazione o di produzione di syngas [20] .

La produzione di energia elettrica dalla combustione delle piante, può essere associata al recupero dell'energia termica generata ( cogenerazione ) e al trasporto del calore tramite tubature verso centri abitati vicini, per essere sfruttata nel riscaldamento cittadino ( teleriscaldamento ). Nel giugno 2005 è stato inaugurato un impianto prototipo nella città di Dobbiaco - San Candido , in Alto Adige , che funge anche da dimostratore tecnologico e vetrina di queste tecnologie [21] . Questo impianto non sfrutta il legno pregiato proveniente dal taglio della foresta, ma il cippato e la corteccia , materiali di scarto delle segherie (potere calorifico medio di 690 kWh/mst) [22] .

Carbone vegetale


Combustione diretta
Legna da ardere, proveniente da taglio di bosco naturale, la cui richiesta sul mercato è oggi in ripresa causa gli alti costi dei combustibili fossili

L'utilizzo più consueto che si possa concepire per la legna, è quello del accendere il fuoco nel tradizionale camino domestico , anche se la combustione della legna si associa spesso alla produzione degli inquinanti microambientali monossido di carbonio (CO), in grado di saturare irreversibilmente l' emoglobina , e di nanoparticelle , oltre alla (CO 2 ) [23] .

È stato proposto l'utilizzo del pioppo come coltivazione da destinare a biocarburanti, particolarmente alla luce del suo ottimo rapporto tra energia immessa nella coltivazione e sfruttamento, e l'energia che si estrae dal suo legname, per il grande assorbimento di anidride carbonica e per la veloce crescita dell'albero. Ad esempio il clone di Populus euroamericana "I-214", cresce così velocemente da raggiungere 35 cm di diametro ed altezze di 30 metri in 10 anni.

Attualmente sono stati posti in commercio il termocamino , la termocucina e stufe più avanzati, in grado di filtrare e o separare (grazie ad un filtro a rotazione e centrifuga delle polveri) le emissioni da combustione di legna, e di ricuperare una maggior quantità del calore prodotto dalla combustione.

Alcuni tipi di stufa a pellet e altre caldaie a biomassa possono essere alimentate automaticamente anche con pellet ricavato dalla segatura di legno oltre che con legna in pezzi.

Gassogeno a legna [ modifica ]

Il gassogeno a legna è una pesante ed ingombrante (ma relativamente semplice) apparecchiatura capace di produrre una miscela di idrogeno molecolare (H 2 ), monossido di carbonio (CO), diossido di carbonio (CO 2 ), azoto molecolare (N 2 ) e vapor d'acqua (H 2 O). Questa miscela, nota come "gas povero" viene prodotta dalla combustione in ambiente riducente (carente in ossigeno) della legna secca con l'ossigeno dell'aria atmosferica, a temperature attorno ai 900° C. Per il buon "tiraggio" del sistema, si richiede che il gas prodotto venga consumato immediatamente, o da parte di un bruciatore (fornello, ecc.), oppure da un motore a combustione interna.

Un'auto progettata da Ilario Bandini , dotata d'impianto gasogeno.

Nel periodo tra prima e seconda guerra mondiale incluse, vista la grande penuria di petrolio, in molti paesi, come l' Italia , la Francia , l' Inghilterra e la Svezia , alcuni veicoli a benzina vennero modificati con l'aggiunta di un gasogeno a legna in grado di produrre (e purificare) miscela di gas che immediatamente, nello stesso veicolo, era in grado di alimentare il motore di un normale veicolo a benzina a ciclo Otto (sostituendo il carburatore con un miscelatore gas-aria), seppure con alcune limitazioni come la grande riduzione della velocità massima e l'utilizzo di marce basse. Le emissioni in CO, CO 2 e NOx sono inferiori a quelle dello stesso veicolo alimentato a benzina (mantenendo la stessa marmitta catalitica ).

Metanolo


Il metanolo o xilolo (H 3 C-OH), un liquido a temperatura ambiente, molto tossico (letale) e corrosivo, è un alcool monofunzionale, un' idrossile legato ad una molecola di metano (privo di un atomo di idrogeno), che nei testi basici di chimica organica viene descritto come lo "spirito del legno", dal momento che viene prodotto della fermentazione del legno. Spesso, quando vinificatori sprovveduti mescolano viticci ed altri legnetti all'uva, il metanolo si trova come inquinante della miscela di acqua, etanolo ed altre sostanze risultanti dalla fermentazione dell' uva .

Il metanolo può essere impiegato come additivo ossigenato per la benzina , anche se abitualmente viene prodotto in grossi impianti industriali partendo dal metano oppure dal syngas , ed è un importante componente di base della chimica industriale, dove serve per produrre altre sostanze più complesse, tramite reazioni di alogenazione e successiva addizione.

Attualmente in Italia si evita di impiegarlo nei combustibili per autotrazione, considerandolo estremamente tossico sia per ingestione, inalazione che semplice contatto (nell'adulterazione del vino col metanolo, si registrarano casi di cecità indotta dallo stesso). Inoltre il metanolo è molto corrosivo, provocando una rapida usura dei circuiti di iniezione e degli stessi serbatoi che lo contengono.

Turbina a gas

Il carro armato statunitense M1 Abrams è motorizzato con una turbina a gas da 1500hp [24] , in grado di funzionare anche con una miscela al 50% di polvere di legna e gasolio. Rispetto ai motori turbodiesel, si ha un vantaggio nella resistenza ai colpi di cannone e missile ricevuti per le minori dimensioni e per l'assenza del radiatore. Lo svantaggio principale è correlato all'alto consumo di carburante, dal momento che il rendimento delle turbine scende vertiginosamente al discostarsi dal regime di crociera: non vi è insomma apprezzabile economia di carburante nel tenere una turbina a regime minimo, che di conseguenza non è vantaggioso.