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I camini

Camino (edilizia) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Esempio di caminetto aperto
Esempio di caminetto chiuso

Il camino , detto anche fuoco o caminetto, è stato praticamente il primo metodo di riscaldamento di un'abitazione, infatti se si visita un qualsiasi castello, rocca o abitazione molto vecchia, in quasi ogni stanza se ne trova uno. Viene fatto in moltissime dimensioni e grandezze, con forme e materiali diversi. Sono costruiti in una parete o in angolo della stanza, dove vi è una canna fumaria, necessaria a convogliare il fumo prodotto dalla combustione, alla parte superiore terminale di uscita del camino: questo sistema fu inventato dai Normanni in quanto fino ad allora il fuoco veniva fatto bruciare all'interno delle abitazioni in un'apposita stanza, ad esempio l'atrio (da ater, annerito). Attualmente, la tecnologia del camino proposta da innumerevoli produttori internazionali, offre soluzioni già pronte, sia per il camino a camera aperta, sia a camera chiusa.

Il camino può assumere anche una particolare valenza artistica e architettonica sia nella sua parte terminale come nell'esempio del Palazzo delle Contesse di Mel, sia all'interno dei locali che lo ospitano. Dal XIII secolo si realizzarono dapprima in Francia e poi in Spagna camini con valenza artistica che raggiunsero apici di qualità con il camino di Faenza attribuito a Donatello . [1]



// Camino a camera aperta

Questo è il camino tradizionale come lo si vede in ogni film o su ogni pubblicazione storica. Il fronte del focolare, o braciere, è aperto verso il locale da riscaldare, libero di diffondere direttamente il calore della fiamma nel locale. Il funzionamento è del tutto simile ai caminetti in uso da sempre, salvo accorgimenti tecnici volti ad ottenere la massima efficienza, ovvero convogliare più calore possibile nell'ambiente, limitando al minimo quello che se ne fuoriesce dal comignolo esterno; questo obiettivo si ottiene sia con accurati calcoli nel dimensionamento della bocca del focolare, della canna di scarico, del comignolo e della presa d'aria, sia adottando specifici materiali termici riflettenti e/o isolanti.

Il camino aperto tradizionale può dirsi funzionante quando vi sia il "tiraggio", ossia quando evacua senza problemi i fumi che si producono durante la combustione. Il buon funzionamento dipende da precise leggi fisiche, non attenendosi a queste, nella costruzione si rischia di comprometterne il funzionamento: sono molto frequenti i casi in cui un caminetto non può essere acceso, in quanto le irrespirabili esalazioni invadono la stanza che ospita il manufatto. Ricercando su internet esistono alcune, poche, pubblicazioni che aiutano a costruire caminetti funzionanti, dimensionando in maniera corretta i vari elementi che compongono tale elemento architettonico.

Camino a camera chiusa

Il focolare non è a diretto contatto con l'ambiente ma è separato da uno schermo in vetro. Questa tecnologia risulta più costosa del camino aperto ma offre diversi vantaggi. Il braciere è contenuto all'interno di un monoblocco prefabbricato di forma rettangolare o quadrata, la cui struttura è generalmente composta da ghisa , lamiera di ferro, ed eventuali inserti in materiale refrattario . Il fronte della fiamma è schermato verso l'ambiente da un portello in vetro.

La diffusione del calore nell'ambiente avviene in due modi distinti: irraggiamento diretto e convezione . I vantaggi di questa tipologia consistono in un maggior rendimento, maggiore autonomia e minore manutenzione. L'elevata efficienza di questa tecnologia permette di riscaldare anche altre stanze oltre quella in cui è installato il camino, il trasferimento dell'aria calda è affidato a semplici tubi di diametro appropriato; se l'impianto è fatto a regola d'arte, il lento moto convettivo dell'aria, che si genera negli ambienti, è sufficiente a mantenerli alla temperatura ottimale; nel caso il moto convettivo non sia sufficiente, è possibile forzare il ricircolo dell'aria tramite apposite ventole elettriche. L'impiego di ventole in un impianto a camino comporta un notevole aumento della polvere presente nell'ambiente, peraltro ha il vantaggio di raggiungere in un tempo più breve la temperatura voluta; solitamente i costruttori forniscono le ventole come kit opzionale. L'evoluzione raggiunta dalla tecnologia del camino chiuso, tendente al massimo rendimento, ne agevola anche la gestione, offrendo un'autonomia di carica che arriva a oltre 8 ore, intervallo della rimozione della cenere diradato a 7-10 giorni, intervalli della pulizia del vetro anteriore molto allungati.

Entrambe le tipologie sono fornite interamente prefabbricate, agevolando in tal modo il posizionamento nel locale, con interventi sulle opere murarie ridotti al minimo. I produttori offrono anche un'ampia scelta di elementi accessori di arredo, sia nei materiali che nello stile architettonico.

Combustibile

Come combustibile si usa il legno di ogni genere. La preferenza andrebbe ai legni duri stagionati almeno 2 anni, mentre sarebbero da evitare i legni resinosi (pino, larice e aghiformi in genere), la cui elevata percentuale di resina non riesce a bruciare completamente (per specifici fenomeni chimici nel complesso e articolato processo della combustione), e quindi esce nella massa dei fumi di scarico per poi condensare aderendo progressivamente alle superfici dei condotti, rendendo difficoltoso anche il regolare intervento di pulizia dei canali da fumo e della canna fumaria , favorendo altresì l'incendio dei depositi di fuliggine e di creosoto con gravi rischi per l'edificio qualora i condotti fumo e il camino non fossero fatti a regola d'arte (materiali resistenti agli incendi, coibentazione termica, distanze da materiali combustibili, mancanza di adeguati isolanti ignifughi, mancata proporzione geometrica tra le parti, ecc.). Si ricorda, che affinché avvenga la combustione del legno, è necessaria una grande quantità di aria (il comburente) senza la quale la combustione stessa non potrà mai avvenire.

Negli ultimi anni è stato inventato anche il camino che usa il pellet , una vera e propria stufa a fuoco continuo e costante, simile ad un caminetto chiuso, con un serbatoio che contiene il pellet che, convogliato da un meccanismo a vite senza fine , arriva con regolarità nel braciere per bruciare e produrre calore. L'effetto visivo di questo tipo di fuoco è sensibilmente diverso da quello scoppiettante a legna, pertanto non è da tutti gradito.

Al pari degli elettrodomestici di ultima generazione, come forni a microonde e lavatrici, anche i termocamini a pellet, perlomeno i modelli più sofisticati, sono gestiti da un microprocessore ; pertanto, disponendo di una linea telefonica, è possibile accenderli anche da lontano con una chiamata al telefono.

Per la corretta installazione di un camino, come anche di stufe e barbecue con potenza inferiore a 35 kW, può essere utile visionare le normative di legge contenute nella UNI 10638 pubblicata nel 1998 e sottoposta a revisione nel novembre 2005 (comunque non obbligatorie). [2] Oltre a fornire indicazioni sui materiali più adatti da impiegare, indica le caratteristiche dimensionali del condotto di dispersione dei fumi e della presa d'aria esterna al locale, indispensabile per la sicurezza, ma soprattutto per il buon funzionamento del camino.

Note
  • ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.III, pag.11-12
  • ^ Le norme UNI sono prescrizioni che codificano le minime buone regole di molte arti, mestieri, attività produttive e anche di servizio. Possono essere rese obbligatorie da leggi promulgate dagli appositi organi istituzionali, ma anche se nessuna legge specifica dovesse rendere obbligatoria una norma UNI, è importante segnalare che qualora capitasse una controversia, un evento dannoso, un incidente o una disgrazia e il giudice chiamato in causa, verificasse attraverso un perito competente che non sono state rispettate le norme UNI, potrebbe essere indotto ad attribuire responsabilità e colpa all'esecutore delle opere, proprio perché non sono state rispettate le buone regole minime dell'arte, codificate nelle norme UNI, che se osservate avrebbero potuto evitare l'evento dannoso. Ogni artigiano, professionista e impresa sono tenuti (hanno il dovere deontologico) a conoscere le buone regole della loro arte, professione, attività e quindi le norme UNI specifiche, per poter esercitare al meglio il loro lavoro.
  • Voci correlate

    Termocamino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



    Il termocamino è un sistema per il riscaldamento domestico in alternativa o semplicemente affiancato agli impianti tradizionali ( gasolio , GPL , metano ), con il vantaggio di offrire risparmio economico e tutela ambientale .

    Se funziona ad aria è dotato di più "bocchette" per l'erogazione dell'aria calda. Se funziona ad acqua è collegato direttamente o tramite scambiatori di calore all'impianto di riscaldamento a radiatori o a pavimento. È in grado di avere una resa globale del 70-80%, ma la resa al fluido scende fra il 50 ed il 70%.

    Funzionamento
    Funzionamento tipo di un termocamino a vaso aperto

    L’ acqua del circuito dei termosifoni si riscalda, circolando nello scambiatore di calore (A) e all'interno dell’intercapedine (B) che si estende su tutta la parte posteriore del camino. L’intercapedine è realizzata con lamiera di acciaio o ghisa di notevole spessore.
    In fase di accensione per agevolare l’avvio della combustione la serranda fumi (C) resta in posizione di apertura in modo che i fumi possano raggiungere la canna fumaria (D) senza ostacoli. Quando la combustione è ben avviata, chiudendo il portellone si chiude automaticamente anche la serranda fumi (C). In questo assetto, i fumi prima di raggiungere la canna fumaria deviano in modo da lambire e cedere calore sia alle intercapedini (B) che allo scambiatore di calore (A). Altri componenti solitamente presenti sono (e) isolante termico sulla volta (f) serranda fumi (g) vetroceramico resistente a 800 °C.

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    Effetto camino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



    L' effetto camino si basa sul fenomeno fisico della dilatazione dei gas con il riscaldamento e grazie al quale è possibile smaltire verso l'esterno, attraverso la canna fumaria, i residui della combustione prodotti da un camino o anche da una ciminiera .



    // Parti componenti del sistema di smaltimento fumi

    Il sistema di smaltimento dei fumi di combustione di un caminetto si compone essenzialmente di tre parti:

    • canna fumaria : può avere varie forme: circolare, ellittica, quadrata o rettangolare
    • base di sostegno e raccordo al tetto;
    • comignolo vero e proprio: provvede a disperdere i fumi provenienti dalla canna fumaria favorendo il tiraggio [1] ; è influenzato negative dai venti e da altri agenti atmosferici. La sua collocazione avviene in corrispondenza e sulla bocca del tratto di canna fumaria sporgente dal tetto, bocca che deve risultare più alta di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, dei parapetti e di qualunque altro ingombro o struttura distante meno di 10 m. Spesso sulla bocca si possono utilizzare aspiratori eolici con cupola in acciaio inox per migliorare il tiraggio insufficiente.
    Funzionamento

    Un efficace funzionamento del camino, è funzione delle indicazioni pratiche di seguito riportate, le quali sono un riflesso di tutta una serie di condizioni fisico - ambientali che devono potersi verificare per innescare il flusso ascendete dei fumi nel condotto.
    La teoria esprime questa relazione nella formulazione generale, affermando che il tiraggio del camino dipende da due fattori di moto del fluido:

    • quello cinetico
    • quello energetico

    i quali dipendono a loro volta dalla densità del gas, variabile con la temperatura, con l'altezza del condotto e in funzione delle sue caratteristiche geometriche.
    Qualsiasi gas, che in questo caso è l'aria atmosferica contenuta nell'ambiente, per effetto di un locale innalzamento di temperatura (nella camera del camino) cambia le proprie caratteristiche fisiche, infatti si dilata proporzionalmente alla temperatura raggiunta, diminuendo così la sua densità e di conseguenza il suo peso specifico .

    Il gas così riscaldato, nel nostro caso costituito dai fumi generati dalla combustione e dall'aria posta nelle immediate vicinanze della fonte di calore, essendo più leggero dell'aria circostante che risulta a temperatura inferiore, tende a salire innescando il moto ascensionale naturale e non forzato da cause esterne.
    Un esempio di effetto camino è il fumo della sigaretta.
    Il flusso ascensionale del gas caldo determina un richiamo verso il caminetto dell'aria più fredda posta nelle vicinanze di questo, la quale va a compensare il gas caldo che si allontana dal focolare.

    Questo fenomeno garantisce al focolare una continua alimentazione di ossigeno , permettendo così la sopravvivenza della fiamma.

    La dispersione del fumo nella circostante atmosfera avviene in svariati modi e dipende da una serie di altri fattori fisico-climatici come:

    Indicazioni pratiche

    La diminuzione del tiraggio [2] del camino dipende da molti fattori come:

    • difficoltà di introdurre nella stanza la stessa quantità d'aria che aspira la gola del camino;
    • dimensioni insufficienti o eccessive della gola e della canna fumaria, oppure percorsi con molte curve o tratti rettilinei che provocano una velocità troppo bassa di efflusso del fumo;
    • temperatura troppo bassa della fiamma e dei fumi;
    • esistenza di una sola gola per più caminetti;
    • canna fumaria di altezza ridotta, non isolata o mal isolata termicamente verso l'esterno.

    A ciascuna di queste cause si può ovviare:

    • diminuendo la sezione della gola;
    • diminuendo l'ammissione dell'aria;
    • aumentando l'altezza del condotto del fumo o stringendone la sezione di efflusso;
    • con una sufficiente introduzione d'aria di ventilazione;
    • disponendo in modo che ogni camino abbia una gola propria esclusiva per sé fin sopra al tetto;
    • isolando termicamente la canna fumaria;
    • ricorrendo, nei casi più disperati, ad un attivatore per l'espulsione dei fumi di combustione.
    Note
  • ^ Con il termine "tiraggio", in edilizia, si intende la forza ascendente che si crea nella canna fumaria che consente ad un camino di disperdere il fumo e i gas in maniera naturale
  • ^ Quando il camino non è capace di smaltire i residui della combustione si dice che non tira , e in questo caso vi è il rischio di un ritorno di fumo negli ambienti
  • Voci correlate

    Alare Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
    Coppia di alari
    Alare regge i ceppi nel caminetto

    L' alare è uno strumento di ferro o altro materiale metallico usato nei caminetti per il fuoco. Ce ne sono diversi tipi, semplici staffe usate in coppia, o strutture più complesse, hanno due scopi: tenere sollevati dal fondo i ceppi per permettere una migliore ossigenazione e mantenere in posizione la struttura data ai pezzi di legno impedendo che durante la combustione si muovano e cadano al di fuori del focolare.

    Insieme a: paletta, attizzatoio, molle per il fuoco e mantice costituiscono il tradizionale corredo usato per il caminetto.

    Voci correlate