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Individualizzazione della prescrizione

Come descritto nel capitolo dedicato ai provings ogni sostanza proveniente dai regni della natura sottoposta a sperimentazione su volontari sani mostra di possedere una individualità propria e una forma specifica che la fa riconoscere come un elemento perfettamente definito da se stesso e in se stesso.

Ogni sostanza, quindi, possiede una propria individualità terapeutica agendo esclusivamente secondo l’informazione propria che porta dentro di sé.

Un rimedio si diversifica da un altro in base a specifiche peculiarità (individualità medicamentosa ) evidenziate dai provings (vedi pagina corrispondente) che sono le stesse che deve presentare il paziente perché glielo si possa prescrivere ( individualità morbosa ).

La legge omeopatica della individualità morbosa e medicamentosa prevede dunque che due individui sofferenti, clinicamente affetti dalla stessa malattia, possano essere rispettivamente guariti da due rimedi completamente diversi fra loro prescritti in base alle personali modalità reattive specie-specifiche.

In omeopatia non si fa dunque la prescrizione sulla base della patologia, es. rimedi per la tosse, l’influenza, la bronchite, la gastrite, le infezioni, l’ansia, la depressione, l’artrosi, etc..., qualsiasi problema deve essere trattato in base alle modalità reattive del malato , cioè il medico deve conoscere l’orario in cui si presenta o migliora il disturbo, le modificazioni delle abitudini alimentari del paziente, la sua sensibilità agli agenti atmosferici, i sintomi concomitanti, la qualità dello stato doloroso, le variazioni del suo umore precedenti l'insorgenza dei disturbi, etc…

La prescrizione deve quindi essere individualizzata , cioè adatta al come la persona vive lo stato di malessere in cui si trova al momento sia esso acuto o cronico. In altre parole due individui sofferenti possono presentare clinicamente la stessa malattia, ma uno sarà guarito da un rimedio e l’altro da un medicamento completamente diverso. Il medico omeopata fa dunque la sua prescrizione dopo avere raccolto un’anamnesi molto dettagliata per la cui elaborazione finalizzata alla scelta del rimedio s’avvale spesso del cosiddetto repertorio omeopatico (oggi disponibile in versione informatica) sul quale sono riportati i segni ed i sintomi delle migliaia di rimedi disponibili.

Da quanto sinora descritto è facilmente intuibile dedurre che la scelta del medicamento adeguato al caso in esame è frutto d’un lavoro assai complesso che richiede al medico una preparazione ottenibile solo grazie a lunghi anni di studio.

Il paziente, da parte sua, deve sempre ricordarsi che qualsiasi omissione di dati importanti inerenti la sua storia personale può inficiare la terapia!