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La prescrizione unicista

Poiché la terapia omeopatica è fondata sull’assoluto rispetto della legge della similitudine e, di conseguenza, sull’individualizzazione della terapia, la ricetta omeopatica propriamente detta è contraddistinta dalla prescrizione d’un solo rimedio la cui azione è nota attraverso la sperimentazione su uomini sani e non da una miscellanea di medicamenti omeopatici…

Scrive Hahnemann al § (paragrafo) 273 dell’Organon, Sesta Edizione : ” In nessun caso di malattia è necessario, e per questo soltanto non è lecito, somministrare al paziente, in una volta, più di un’unica medicina semplice ben nota nella sua azione, oppure un miscuglio di medicine diverse tra loro. Nell’unica terapia vera e semplice, nella terapia veramente naturale qual è l’Omeopatia, non è permesso dare al malato due diverse medicine in una volta”.

Nessuno può presentare similitudine a più d’un rimedio contemporaneamente!

L’omeopatia classica è, quindi, unicista!

In alcuni casi il medico omeopata, trasgredendo lievemente la regola, può associare o fare precedere all’assunzione d’un rimedio omeopatico prodotti di linea fito-gemmoterapica od oligoelementi, od organoterapici o fiori di Bach, ma mai un medicamento omeopatico insieme ad un altro.

Se un rimedio viene prescritto insieme, ad esempio, ad un gemmoterapico, il sanitario deve sempre informare il paziente delle differenze intercorrenti fra esso ed il medicinale omeopatico vero e proprio: le persone debbono essere messe al corrente della diversità esistente fra omeopatia e ciò che omeopatia non è.

Quando si prescrivono più medicinali omeopatici contemporaneamente, in genere a bassa potenza, si segue una metodologia terapeutica finalizzata alla soppressione del disturbo e non alla sua risoluzione attraverso l’azione mirata del rimedio unico.

E’ questa una linea di condotta uguale a quella della medicina convenzionale i cui farmaci curano le patologie riducendo al silenzio le loro espressioni sintomatologiche ma spesso non riescono ad avere la meglio sulle cause profonde dei disagi specialmente nel trattamento delle malattie croniche dal momento che la loro azione è regolarmente contrastata dagli effetti secondari dell’organismo (vedi in questo sito alla pagina "Azione Primaria e Secondaria").

Il rimedio omeopatico unitario, agendo direttamente sul piano energetico, espleta una azione riequilibratrice sulla forza vitale del malato cui segue automaticamente il miglioramento clinico.

A proposito della prescrizione unicista desidero sottolineare il fatto che ciò non significa che un individuo guarisca “ipso facto” grazie alla somministrazione d’un rimedio esclusivo e sempre e solo di quello abbia bisogno, il processo di guarigione dalle malattie croniche necessita molto spesso dell’utilizzo di diversi rimedi prescritti in debita successione seguendo una linea temporale che ubbidisca ad una politica prescrittiva metodologicamente corretta e coerente a seconda dei miasmi che si debbono rimuovere (vedi in questo sito alla pagina “I Miasmi in Omeopatia”).

A riguardo scrive Hahnemann al § 171 della sesta edizione dell’Organon: “Nelle malattie croniche non veneree, che di conseguenza nascono comunissimamente dalla Psora, si ha spesso bisogno, per la guarigione, di più rimedi antipsorici da impiegare uno dopo l’altro, così però che ogni successivo venga scelto omeopaticamente, conforme al referto del gruppo di sintomi rimasto d’avanzo dopo effetto completo del mezzo precedente”.