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Azione primaria e secondaria

Azione primaria e secondaria dei rimedi (rimedio=medicamento omeopatico)

All’inizio delle sue sperimentazioni e terapie Hahnemann utilizza sostanze allo stato ponderale che, col procedere delle sue osservazioni, comincia a diluire e dinamizzare dopo essersi accorto che qualsiasi medicamento produce sull’organismo due effetti: uno primario ed uno secondario.

Hahnemann, Organon, Sesta Edizione, § (paragrafo) 63 : " Qualunque medicamento, come qualunque forza agente sulla vitalità, altera più o meno l’equilibrio della forza vitale e produce un certo cambiamento dello stato di salute del corpo, di maggiore o minore durata. Questa azione si chiama “effetto primario” od “azione primaria”. Sebbene sia il prodotto del medicamento e della Forza Vitale, essa è dovuta in prevalenza al medicamento. La nostra Forza Vitale con la sua energia cerca di opporsi a tale azione. L’azione che ne deriva ha carattere conservativo per la vita, è un’attività automatica della Forza Vitale ed è chiamata “azione secondaria” o “reazione”.

Hahnemann, ibidem, § 64 : “ Di fronte all’azione primaria delle potenze morbigene artificiali (medicine) sul nostro corpo sano la nostra Forza Vitale sembra comportarsi solo recettivamente e come costretta ad assumere in sé le impressioni della potenza artificiale agente dall’esterno ed a modificare il suo stato. Poi essa sembra riprendersi e

A) o creare di fronte a questa azione primaria assunta in sé uno stato del tutto contrario (azione contraria) che sta in rapporto con l’energia della Forza Vitale e con l’intensità dell’impressione primaria (azione primaria) fatta dalla potenza morbigena artificiale (medicina);

B) oppure, quando la natura non può determinare uno stato esattamente contrario all’azione primaria, la Forza Vitale sembra sforzarsi per prevalere annullando le alterazioni prodotte in lei dall’esterno (dalla medicina) ristabilendo al loro posto lo stato normale (azione secondaria o azione di guarigione)”.

Hahnemann nel §65 fa molti esempi, tra cui :… "l'azione primaria del caffè forte è eccesso di svegliatezza, a cui segue poi, per lungo tempo, lentezza e sonnolenza (effetto contrario, azione secondaria), a meno che tale sonnolenza non venga rimossa temporaneamente sempre di nuovo con l'uso di caffè (palliativo di breve durata). Il sonno pesante, profondo prodotto dall'oppio (azione primaria) sarà seguito nella notte seguente da maggior insonnia (effetto contrario, azione secondaria). A costipazione prodotta dall'oppio (azione primaria) segue diarrea (azione posteriore) e dopo l'uso di purganti (azione primaria) medicamentosi, che stimolano l'intestino, si osserva per alcuni giorni costipazione e stitichezza (azione secondaria)”….

Sulla base di questi concetti vediamo cosa succede in caso di somministrazione di medicamento allopatico in un paziente:

1) la Forza Vitale ammalata in un primo momento risponde per qualche tempo al medicamento e migliorano o scompaiono i sintomi.

2) la Forza Vitale ammalata in un secondo momento reagisce al farmaco ripristinando lo stato di malattia per cui ricompaiono i sintomi.

Il punto 2 si realizza perché, come prima visto al § 63, la Forza Vitale s’impone nei confronti di qualsiasi stimolo esterno con una reazione uguale ed opposta (azione secondaria). E’ una reazione fisiologica prevista dalla natura che ha lo scopo di difendere l’organismo. La Forza Vitale, in questo caso, nell’ avere la supremazia sul medicamento esercitando un’azione ad esso contraria (azione secondaria) ne annulla l’azione terapeutica e, poiché è una Forza Vitale ammalata, la logica conseguenza è il ritorno dello stato di malattia. In tal modo, ovviamente, le cure non possono essere altro che palliative e transitorie e nel tempo sono necessarie dosi sempre più grandi del farmaco per “tenere a bada” i sintomi.

In caso di somministrazione di medicamento omeopatico ad un paziente noteremo che la Forza Vitale ammalata risponde al medicamento ed i sintomi migliorano o scompaiono. Anche in questo caso la Forza Vitale ammalata lotta per la sua supremazia ma non può creare uno stato opposto a quello del medicamento perchè il rimedio la mette di fronte ad uno stimolo simile a quello della malattia che l’affligge, la Forza Vitale ha, per così dire, “le mani legate”. La Forza Vitale ammalata lotta sempre per avere la meglio sullo stimolo esercitando comunque un’azione secondaria ma in questo caso il risultato è che, nell’affermare la sua preminenza, la Forza Vitale estingue l’alterazione prodotta in essa dal medicamento simile e ciò determina la comparsa di un’azione secondaria che stavolta è di guarigione. In questo caso, poiché il medicamento contiene un messaggio simile a quello della malattia dell’organismo, è come se si confrontassero due malattie simili, ma in natura, come osservato da Hahnemann, due malattie simili si distruggono reciprocamente o meglio la potenza morbosa simile più forte ha la supremazia sulla più debole.

Hahnemann, ibidem, § 45: “… poiché la potenza morbosa nuova simile, ma più forte, domina la sensibilità del malato, il Principio Vitale, data la sua unità, non può sentire la malattia simile più debole. Questa viene cancellata, non esiste più, poiché essa non è mai qualche cosa di materiale, ma unicamente un’affezione dinamica (spirituale). Il Principio Vitale rimane affetto, e solo in modo transitorio , dalla nuova potenza morbosa, simile e più forte, del medicamento ”.