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Fotografare i dettagli


Un dettaglio, un particolare, una sfumatura. Può avere molti nomi e a noi piace ricercarlo con molta attenzione e attribuirgli la giusta importanza. Un abito da sposa ripreso da un punto di vita inconsueto fornisce un’immagine che può diventare la foto portante su una pagina di album. Ovviamente un dettaglio vale poco se non è perfettamente sostenuto da una postproduzione adatta a ciò che esso rappresenta.


Il fotogiornalismo è uno stile adatto a riprendere e raccontare scene di vita reali o processi di lavorazioni particolari come può essere quello della produzione manuale di sigari. Molto significativo il dettaglio in fotografia che descrive l’istante in cui il torcedor sigilla il sigaro piegando la ‘capa’ sulla testa del Davidoff. Ogni volta che riguardo questa foto mi soffermo a lungo sulle mani affascinanti del nostro amico e maestro Edwin, segnate da anni di lavoro.


Ogni evento al quale sono ingaggiato come fotografo mi riserva il compito privilegiato di documentare l’allestimento floreale con minuzia e abilità, che attraverso le immagini deve essere mostrato in tutta la sua bellezza. Se son fiori cerco di fotografarli nella speranza di farvene intuire il profumo, se sono luci mi piacerebbe ne rimaneste abbagliati.
Quando mi dedico alla fotografia degli allestimenti floreali preferisco contestualizzare il dettaglio per meglio comprenderne l’importanza.


Spesso ci troviamo a contatto con realtà differenti per lingua, etnia, usi, costumi, religioni. Ammiriamo tecniche di make-up tipiche di luoghi molto lontani da noi, cerimonie con riti che si rifanno a culture millenarie oppure abbigliamenti a colori sgargianti che non rientrano nei canoni di noi italiani. La sposa indiana indossa in prevalenza indumenti e monili di colore rosso. Nella foto è evidente l’uso massiccio di braccialetti e pendagli, molto utilizzati dalla sposa perché secondo la mentalità indiana, senza ornamenti non si è sufficientemente presentabili e non si è mai abbastanza adorni per mostrare al partner la propria rifulgente bellezza.


Come sono incantevoli ai miei occhi gli orologi meccanici!
Ammiro la maestria di chi, pensando all’uso di molle e ingranaggi ha saputo pensare e realizzare uno strumento che, senza l’utilizzo di batterie, scandisce il tempo e addirittura regola un calendario perpetuo! Sarebbe facile fotografarli senza pensarci, ma il compito del fotogiornalista è quello di far entrare l’osservatore nell’orbita di attrazione dell’oggetto, così quando mi trovo dinanzi a capolavori di alta manifattura resto a osservarli a lungo cercando di capire a cosa è dovuta la loro magnificenza giungendo ogni volta alla conclusione che non esiste dettaglio che possa rendergli giustizia.


Album di nozze di vecchia concezione dove il momento delle firme veniva raccontato posizionando le due foto, ognuna nella propria facciata della pagina, che ritraevano gli sposi intenti a firmare, poi da ognuna di queste si aprivano due ulteriori pagine come due ali di albatro dove venivano incollate le foto con le firme dei testimoni: a pagine aperte si occupava più o meno un metro e mezzo di spazio sul tavolo. Noi invece sosteniamo che il fotogiornalismo debba raccontare senza stancare, attrarre senza involgarire, per cui il dettaglio della mano della sposa diventa un elemento prezioso, da solo o come complemento per altre immagini, per rendere essenzialmente l’importanza del momento.


L’imponenza di questo allestimento floreale la potete intuire dalla fotografia che mostra la sfera ricca di fiori posizionata al top di una delle due colonne poste all’inizio del vialetto che conduceva gli sposi sotto la tenda nuziale. In questo caso non è necessario contestualizzare il dettaglio: è talmente efficace e vigoroso che non necessita di altro attorno a sé.


Una cerimonia cattolica insolita, caratterizzata dalla stesura di un velo sulla testa degli sposi al momento della benedizione e lo scambio degli anelli. Chiaramente ispirata al rito ebraico, la cerimonia prevedeva che il velo venisse retto dai testimoni e dai genitori. Il dettaglio mostrato in foto è importantissimo perché raffigura le mani del papà dello sposo e della mamma della sposa oltre a far intravvedere gli sposi inginocchiati adorni di una coroncina di alloro.
Quando il dettaglio assume un valore simbolico.


Presentazione della Mercedes S350, fotografi ufficiali dell’evento.
Avevamo già realizzato numerose foto di dettagli su questa magnifica automobile ma in noi si faceva strada la consapevolezza della necessità di un’immagine penetrante che avesse un impatto notevole e incuriosisse l’osservatore facendogli crescere la voglia di vedere di più. La cromatura della portiera fotografata a diaframma 2 mostrava un’area di messa a fuoco minima mentre tutto il resto era intuibile ma evanescente: un’ottima immagine da utilizzare come apertura per una descrizione più approfondita e minuziosa.


Favolosa immagine tratta dalla nostra personale ricerca fotografica ‘Maestri Silenziosi’ realizzata presso la liuteria Conia di Cremona. Il dettaglio proposto non è artificioso e privo di naturalezza ma è stato catturato durante il reale processo di verniciatura di un violino destinato a un cliente giapponese. L’incanto del vecchio pennello accarezza le venature lignee mentre il raggio di sole provieniente da una finestra infiamma l’inquadratura adagiata sullo sfondo scuro del pavimento della bottega.