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Ricerca fotografica


La ricerca fotografica rappresenta l’istinto primario del fotogiornalista che intraprende un viaggio alla ricerca di inquadrature che possano soddisfare la sua curiosità e l’esigenza di comunicazione personale attraverso le immagini che realizza. Un fotografo che non compie ricerche personali non può essere considerato tale. Ma lo scatto fine a se stesso non può bastare: c’è bisogno anche di una postproduzione mirata che completa l’opera stabilendone l’aspetto e il carattere definitivi. Questa foto è un chiaro esempio di come un semplice ramo che si staglia su uno specchio d’acqua acquisti forza grazie a una postproduzione in perfetto stile ‘Lomo’


La ricerca fotografica occupa una parte essenziale nei nostri servizi fotografici. Non siamo mai usciti da un evento senza aver provato a cercare inquadrature particolari che potessero rappresentare una valida alternativa artistica allo scatto ‘narrativo’. Durante questo numero della Troupe Tianjin un tempo di scatto lungo a mano libera ha conferito alla foto un marcato dinamismo sfruttando la rotazione perfetta di questi superbi circensi cinesi.


Durante le riprese a un evento della settimana milanese della moda abbiamo realizzato una serie di fotografie uniche nel loro genere nel contesto del lavoro svolto. Abbiamo guardato al tessuto dei diversi abiti attribuendogli un valore grafico anziché materico. Vi proponiamo questa immagine che mostra diversi tipi di tessuto disposti su tre piani focali diversi. Abbiamo deciso di far cadere il punto di messa a fuoco sul tessuto che più degli altri attira l’attenzione dell’occhio. Non male, vero?


Come detto poco sopra, abbiamo nel DNA la ricerca fotografica e anche nelle riprese dei matrimoni siamo costantemente a caccia. Quando gli elementi stanno per allinearsi per darci l’inquadratura esclusiva è come se avvertissimo in anticipo il verificarsi di tali condizioni favorevoli: rapidamente configuriamo parametri e componiamo inquadrature.
Quante magnifiche foto come questa avremmo perduto se non fossimo stati guidati dal nostro istinto…


Ricordo chiaramente il momento in cui ho scattato questa foto: stavo risalendo le scale per tornare al luogo dove si stava tenendo la cena di un matrimonio quando sono stato attratto da qualcosa. Un sassofonista Jazz in controluce che si stava esibendo in quel preciso istante su un palco. No. Niente di tutto questo: un semplice manifesto appeso a una parete, fotografato però con un’ottica meravigliosa che ha spezzato il piano focale e vignettato i bordi della foto rendendola energica e affascinante.


Luci, specchi e finestre sono elementi che quando si trovano tutti insieme possono dare vita a forme e giochi di luce inaspettati. Quanti elementi compongono questa immagine? Quanti punti luce le danno forza? Quanto è stato importante per me conoscere le tecniche di sviluppo e stampa del bianco e nero! Amo ripetere a me stesso che se non si ha l’istinto di guardare attraverso il velo raramente si riuscirà a percepire il fascino della foto nascosta dietro le ombre.


Ricerca fotografica è anche la capacità di saper disporre gli elementi a disposizione. Se non fossimo saliti su quel soppalco poco accessibile non avremmo mai avuto davanti a noi la visione dove cavi colorati fluttuano sfiorando un semicerchio all’interno del quale siede una figura femminile che dona vita a questa composizione accattivante.


Venezia. La avrete vista raffigurata in tutte le salse ma credo concordiate con noi che la notte rende spettacolare questa città. Guardando lo specchio d’acqua del canale tra le due file di gondole ho notato la facciate del palazzo e le due finestre appena percettibili e sapevo che un lavoro di postproduzione efficace avrebbe reso la fotografia molto più interessante. Le linee portanti in questa immagine sono 4: tre diagonali ben distinte e una verticale a destra costituita dalla porzione di gondola, mentre le finestre e il fascio di luce arricchiscono la composizione aggiungendo elementi grafici e energia.


Era una notte di aprile e non avevo sonno. Decisi di alzarmi e di andare a fare due passi al lago vicino casa. Il paesaggio era spettrale e tutto intorno era silenzio rotto da un alito di vento che di tanto in tanto faceva sibilare le canne con le loro foglie. A mano libera, tempo lungo e controluce. Nella foto è percepibile un mosso evidente ma gradevole. La postproduzione monocromatica conferisce a questa foto un aspetto pittorico. La luna piena ha fatto il resto ispirando una scrittrice che ha composto una poesia su questa immagine.


Molto spesso siamo presi dalla brama di scattare e scattare, ma davanti a questo capolavoro di Bonsaj di pino mugo è stata decisiva l’intuizione di abbassarci sotto il piano del vaso per scoprire l’opera d’arte generata dalla disposizione dei rami lavorati dal maestro giapponese. La postproduzione in bianco e nero ben contrastata obbliga a concentrare l’attenzione sulle linee dei rami, mentre l’angolo di cielo in alto a sinistra ci mantiene collegati al mondo reale.