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No all’esclusione in toto di tutti i latticini

Intolleranza al lattosio: no all’esclusione di tutti i formaggi e dello yogurt

Lattosio

Quattro persone su dieci soffrono di intolleranza al lattosio , un fatto tutt’altro che di poco conto se si pensa che in Italia una tale percentuale significa che a barcamenarsi sul novero di cibi consentiti e cibi esclusi dalla dieta sono diversi milioni di soggetti dei due sessi che hanno l’incapacità di digerire il lattosio, un disaccaride che si reperta in maggior misura nel latte . Il problema è interamente localizzato nell’impossibilità, da parte dell’organismo, di sintetizzare l’enzima lattasi in grado di scindere questo composto in glucosio e galattosio , come normalmente dovrebbe accadere.

A differenza di quanto si creda, si può diventare intolleranti al lattosio anche nel corso della vita, generalmente a causa di patologie intestinali che finiscono col distruggere l’enzima deputato a scindere il lattosio. Anche se è più probabile che tale intolleranza si manifesti fin da bambini e spesso a livello congenito. I sintomi dell’insorgenza di tale intolleranza sono abbastanza evidenti, digestione lenta, difficoltosa, meteorismo, pesantezza di stomaco, senso di gonfiore gastrico, a volte dolore , sono quelli maggiormente osservati in soggetti intolleranti al lattosio;tuttavia, per sfatare ogni dubbio, oggi esiste uno speciale test che conferma o meno l’eventualità di essere interessati da questa intolleranza alimentare. Così come, parlando di intolleranze e non di allergie , con le discriminazioni del caso, per’altro già trattate in precedenza, essere, nello specifico, intolleranti al lattosio non significa avvertire i sintomi alla prima ingestione dell’alimento, quanto invece essere affetti da una intolleranza, dose-dipendente, insomma, l’organismo può manifestare l’impossibilità a digerire il lattosio da una certa dose di sostanza ingerita in poi, dunque, se per qualcuno già 20 grammi di lattosio sono sufficienti per scatenare il fastidio, per altri, più di 30 grammi non sortiscono alcun effetto, ma se superassero questa quota anche in questi soggetti si manifesterebbe la crisi di intolleranza vera e propria.

Occorre però segnalare che chi va oltre la quota loro concessa non arreca, al di là dei fastidi ricordati, alcun danno particolare all’intestino, come avverrebbe ai celiaci , ovvero quei soggetti intolleranti al glutine. L’unica terapia oggi valida per gli intolleranti al lattosio è quello di scegliere quegli alimenti che ne siano privi oppure stabilire la giusta dose sopportata dall’organismo in assenza di sintomi.

Occorre anche sottolineare la necessità, soprattutto per quei pazienti che sviluppano intolleranza anche a dosi bassissime di lattosio, di ricercare altre fonti di calcio , nei casi estremi anche ricorrendo a farmaci od integratori per evitare situazioni di ipocalcemia da ridotto apporto di calcio, fatto quanto più importante da scongiurare nell’infanzia, nelle donne in menopausa e negli anziani.

No all’esclusione in toto di tutti i latticini

Atteso che il latte è un alimento importante della dieta, sarebbe inutile ed in un certo modo persino controproducente eliminare in maniera indiscriminata tutti i derivati del latte, ad esempio, anche gli intolleranti al lattosio, indipendentemente dalla loro soglia in grado di scatenare una crisi, potranno continuare ad assumere lo yogurt senza problema alcuno, così come, esiste un lungo elenco di formaggi, per lo più stagionati, dove la presenza del lattosio in se e per sé e quasi del tutto se non addirittura completamente assente; nessun segreto, dunque se, pecorino, parmigiano, provolone, grana e altri formaggi stagionati hanno già subito, per opera della stagionatura quanto in natura farebbe nell’organismo l’enzima lattasi.

No invece a formaggi quali le mozzarelle, il certosino, generalmente i formaggi molli dove il contenuto in lattosio è notevole. Rinunciare invece indiscriminatamente a tutti i formaggi è sbagliato anche perché ci si priverebbe di una fonte naturale di calcio nella dieta, con i rischi la cui insufficiente quantità nel sangue comporta.

Per quanto invece riguarda lo yogurt, meglio ancora al naturale, la mancanza del lattosio è dovuta al fatto che la grande carica batterica presente nel prodotto scinde il lattosio evitando all’organismo di provvedere tramite il proprio enzima. Oggi c’è anche da dire che esistono in commercio dei latti privi di lattosio perché trattati dall’industria alimentare o perché arricchiti di lactobacillus acidophilus, un batterio “amico” dell’intestino che una volta all’interno dell’organismo promuove la produzione di acido lattico.