Sei in: Altro

Impianto a pannelli radianti

L'IMPIANTO A PANNELLI RADIANTI

Il riscaldamento a pannelli radianti costituisce una delle più valide soluzioni per l'edilizia residenziale, in particolare per le abitazioni ad occupazione continua.
Dall'esame delle condizioni ambientali di benessere risulta che una parte importante sull'equilibrio termico tra un corpo umano e l'ambiente in cui si trova è giocata dalla temperatura media superficiale delle pareti di confino.
In pratica con un pannello radiante è possibile conseguire le condizioni di benessere già con una temperatura al bulbo secco tra 18°C e 19°C.
In Italia gli impianti a pannello hanno subito una brusca battuta d'arresto tra gli anni '60 ed '80 a causa di una serie di gravi errori sia di progettazione che di installazione che hanno dato una brutta nomina a un “sistema” in sé eccezionale ma malamente utilizzato.

Negli anni del boom edilizio infatti si è fatto ricorso troppo spesso agli impianti a pannello soltanto come una soluzione economica.

ATTENZIONE però, non erano rari gli impianti nei quali l'unico sistema di regolazione era basato su di una saracinesca posta sulla tubazione dell'acqua ad alta temperatura, posizionata parzialmente chiusa, dalla quale l'installatore aveva però la precauzione di togliere il volantino!
Non v'è dunque da meravigliarsi se la temperatura dell'acqua di mandata al pannello superasse in qualche occasione i 60°C e se tutte le finestre dell'immobile fossero aperte durante tutta la stagione invernale.
E' anche con lo scopo di evitare il ripetersi di simili storture che la rassegna degli impianti inizia proprio con quelli a pannello ed in particolare con il pavimento radiante, che le tecniche più recenti consentono di realizzare con grande successo.
Al di là degli errori di progettazione e di regolazione che hanno segnato l'esperienza negativa di cui s'è parlato esistono anche nuove condizioni di isolamento, di regolazione, di controllo della temperatura in grado di trattare diversamente questo tipo di impiantistica.

Vediamola nei dettagli.
Il cattivo isolamento delle vecchie strutture (quelle costruite durante gli anni del petrolio facile, tanto per intenderci) richiedeva forti apporti di calore. Pertanto il carico termico specifico, specialmente quello sui pavimenti, dava sensazioni di malessere ai piedi.
L'uso dei tubi di ferro , difficilmente lavorabili in cantiere, costringeva a mantenere “passi” elevati con differenze di temperatura sensibili da un punto all'altro del pavimento stesso. Oggi invece, si utilizzano maggiormente tubi in polietilene, multistrato (pex-al) o reticolati vari, migliori da installare e a norma per quanto concerne la normativa sulla barriera d'aria che evita la proliferazione di batteri e alghe che portano al deterioramento dell'impianto e del generatore di calore.
I metodi di calcolo analitici si basano sulla ottimizzazione ripetendo calcoli complessi diverse volte. Ciò faceva spesso desistere il progettista da un calcolo accurato. Oggi il dimensionamento è di facile esecuzione grazie agli elaboratori e ad una complessa serie di dati sperimentali raccolti in questi anni.
I sistemi precedenti si basavano sulla integrazione entro solai con conseguenti inerzie termiche notevoli.
Oggi invece si tende ad operare con consistenti strati isolanti che si interpongono tra la soletta ed il sottofondo entro cui è annegato il tubo. Quindi la struttura interessata al riscaldamento non è più tutta la soletta ma il solo sottofondo ed il rivestimento.

Interrompendo l'apporto di calore (fermando la portata di acqua di riscaldamento) la temperatura dell'ambiente cambia con una certa rapidità relativa (circa 1, 5 volte quella che si ottiene con un riscaldamento a radiatori di ghisa) .
Una volta disponibili i sistemi di controllo della temperatura dell'acqua all'entrata del pannello e della temperatura ambientale, l'impianto diventa il migliore per il benessere ed il più conveniente per il risparmio energetico.
Il riscaldamento per radiazione è il più energico, quando le pareti lo consentono. Nei locali con riscaldamento tradizionale la temperatura delle pareti si trova al disotto della temperatura dell'aria. Per tanto queste sottraggono calore dall'aria. Queste sono le ragioni per cui temperature di 23°C ed altre sono state misurate in ambienti i cui occupanti non avevano la sensazione di essere “surriscaldati” .
Ciò accade in particolare dove non c'è un isolamento delle pareti esterne e quindi esse veicolano forti portate termiche verso l'esterno, dando la sensazione di freddo.
Con il riscaldamento a pavimento è tutt'altra cosa.

Infatti durante tutto il periodo del riscaldamento il pavimento è di qualche grado più caldo dell'aria. Anche le pareti interne ed il soffitto hanno temperatura più alta. Essi traggono il loro calore dallo scambio radiante del pavimento prima di cederlo all'aria.
Solo le pareti esterne e le finestre sono un po' più fredde della temperatura ambientale dell'aria.
A causa della temperatura più alta al pavimento ma anche a causa della temperatura delle pareti che è un po' più alta, lo scambio termico tra il corpo umano e l'ambiente che lo circonda è un po' più ridotto rispetto al riscaldamento tradizionale.
Si deve pertanto rendere possibile al corpo una miglior cessione di calore per via convettiva. Ciò porta alla necessità di una miglior temperatura dell'aria.
Ciò conduce anche di conseguenza a una ridotta dispersione termica per trasmissione.
Nel caso di riscaldamento al pavimento si verificano le seguenti condizioni che interagiscono con il benessere del corpo umano.
1) In merito alla temperatura del pavimento le deviazioni superficiali sono minime e la temperatura si aggira tra 25°C e 27°C.
2) La temperatura dell'aria e l'effetto dell'irraggiamento si riducono con l'altezza.
La regolazione della bassa temperatura dell'impianto può avvenire sia per regolazione sul collettore (a punto fisso o variabile) sia con l'utilizzo di un generatore di calore di tipo a condensazione (Baxi, Ariston, Immergas, Vaillant, Ferroli, Unicall, Sime..).
Inoltre l'effetto stratificante dell'aria che rimane ”calda” fino ad una altezza di circa 2, 5 metri rende sì che questa tipologia d'impianto possa essere sfruttata anche in situazioni di soffitti molto alti, riducendo i costi per il riscaldamento (scaldando solo i volumi abitabili), aumentando la sensazione di “comfort”.
Queste sono le ragioni per cui l'impianto a pannelli è considerato ideale e più economico e trova applicazioni sia nel singolo appartamento, sia in capannoni e grandi strutture.

Società produttrici di pannelli radianti come Eurotherm, Giacomini, Chemidro, Geberit e Viega, grazie a una continua ricerca e sviluppo di pannelli più performanti, sono da anni considerate leader sul mercato.
La Ditta Bosco Pierluigi, collabora con queste società al fine di creare un mercato sempre più innovativo nel settore della termica, idraulica, sanitaria, condizionamento e delle energie alternative.

IMPORTANTE!!! E' bene sapere che l'impianto a pavimento radiante deve rispettare delle normative europee ed italiane in merito alle caratteristiche di isolamento (mettere la norma), e quindi bisogna tener conto della disponibilità di avere un massetto con un'altezza tale da soddisfare la citata norma.