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Alimentazione e stile di vita

La giusta coordinazione di corretta alimentazione ed attività fisica produrrà dei risultati evidenti e duraturi sul controllo ponderale ed inoltre migliorerà sensibilmente la qualità della vita.

Negli ultimi decenni il cambiamento dello stile di vita ha portato a modificazioni consistenti del comportamento alimentare di una considerevole parte della popolazione italiana. Purtroppo queste modificazioni hanno preso delle direzioni errate dal punto di vista nutrizionale , vuoi per l’influenza di abitudini alimentari sbagliate, vuoi per ragioni di “ praticità ” o di “ tempo ”. Ciò associato all’ aumento della sedentarietà si manifesta con un notevole incremento della percentuale di popolazione in vari stadi di sovrappeso ed obesità. Al tempo stesso si registra un aumento di disturbi del comportamento alimentari sia per abitudini alimentari alterate e/o carenze sociali e psicologiche di vario tipo nel corso dell’infanzia (Binge eating, bulimia) sia per la presentazioni da parte dei media di stereotipi estetici sottopeso (anoressia).

La problematica del corretto comportamento alimentare ha quindi preso sempre più un’importanza basilare nel determinare la qualità di vita della popolazione sin dalla giovane età (infanzia, pubertà). Il propagarsi inoltre di attività professionalmente ed eticamente discutibili che si occupano di “ dimagrimento ” e di “ linea ” non fa altro che peggiorare la situazione, ulteriormente aggravata dalle “ diete fai da te ” e dai “ programmi dietetici miracolosi ” che sempre più spesso compaiono sui giornali.

Il problema della crescita del numero degli obesi così come delle alterazioni del comportamento alimentare in genere è in realtà molto più complesso: il concetto di dieta dimagrante puro e semplice è estremamente riduttivo e poco efficace nel lungo tempo. Il problema può essere se non risolto almeno arginato cercando di abituare il paziente ad un corretto regime alimentare , si dovrebbe trattare di un vero e proprio insegnamento adattando alle singole persone delle modalità nutrizionali che rispettino da una parte i gusti e le esigenze del soggetto e dall’altra le regole di una corretta alimentazione. Nell’ottica di tale programmazione nutrizionale si possono proporre dei piani ipocalorici per la perdita di peso senza privazioni eccessive (il digiuno è la peggior forma di dimagrimento), programmi nutrizionali ad hoc possono inoltre aiutare le normali terapie farmacologiche a risolvere o tenere sotto controllo patologie croniche e non di tipo metabolico, cardiovascolare e gastrointestinale.

Molte persone pensano di “ mangiare correttamente ” nel corso della giornata, ma adottano delle abitudini alimentari scorrette se non addirittura errate, dall’altra parte molte persone pensano che i loro problemi siano dovuti al fatto che “ mangiano male ” mentre in realtà abusano del cibo. Un corretto piano nutrizionale deve quindi avere un giusto equilibrio tra modalità di assunzione e quantità del cibo ingerito, tenendo conto del dispendio energetico del soggetto. Si deve cioè mantenere un bilancio energetico equilibrato tra le calorie introdotte con gli alimenti e quelle consumate dal nostro corpo. Un’alterazione prolungata del bilancio energetico in positivo porta a situazioni croniche di accumulo di grassi nel tessuto adiposo che conducono al soprappeso ed all’obesità.

Diventa allora fondamentale modificare il proprio stile di vita riducendo le assunzioni alimentari (regime alimentare ipocalorico) in modo sufficiente da rendere il bilancio energetico negativo ma non tanto da indurre carenze alimentari e squilibri fisiologici o metabolici: si deve cioè programmare una perdita di massa grassa senza intaccare la massa magra. Un importante supporto ad un regime alimentare ipocalorico per raggiungere un corretto calo ponderale viene dato da una regolare attività fisica . L’attività fisica regolarmente praticata determina fondamentali modificazioni positive fisiologiche, metaboliche e psicologiche, riduce ansia e stress, aumenta l’autocontrollo e migliora l’autostima.

Ma non tutta l’attività fisica produce risultati positivi, è quindi importante anche in questo caso programmare l’attività fisica in funzione degli obiettivi e delle caratteristiche psico-fisiche delle singole persone. Per il controllo ponderale l’attività fisica deve essere affrontata gradualmente e basarsi su lavori aerobici a bassa intensità che migliorano la funzionalità cardiovascolare e respiratoria, stimolano il metabolismo degli zuccheri e dei grassi ed aumentano il consumo energetico.

Negli ultimi decenni il cambiamento dello stile di vita ha portato a modificazioni consistenti del comportamento alimentare di una considerevole parte della popolazione italiana. Purtroppo queste modificazioni hanno preso delle direzioni errate dal punto di vista nutrizionale , vuoi per l’influenza di abitudini alimentari sbagliate, vuoi per ragioni di “ praticità ” o di “ tempo ”. Ciò associato all’ aumento della sedentarietà si manifesta con un notevole incremento della percentuale di popolazione in vari stadi di sovrappeso ed obesità. Al tempo stesso si registra un aumento di disturbi del comportamento alimentari sia per abitudini alimentari alterate e/o carenze sociali e psicologiche di vario tipo nel corso dell’infanzia (Binge eating, bulimia) sia per la presentazioni da parte dei media di stereotipi estetici sottopeso (anoressia).

La problematica del corretto comportamento alimentare ha quindi preso sempre più un’importanza basilare nel determinare la qualità di vita della popolazione sin dalla giovane età (infanzia, pubertà). Il propagarsi inoltre di attività professionalmente ed eticamente discutibili che si occupano di “ dimagrimento ” e di “ linea ” non fa altro che peggiorare la situazione, ulteriormente aggravata dalle “ diete fai da te ” e dai “ programmi dietetici miracolosi ” che sempre più spesso compaiono sui giornali.

Il problema della crescita del numero degli obesi così come delle alterazioni del comportamento alimentare in genere è in realtà molto più complesso: il concetto di dieta dimagrante puro e semplice è estremamente riduttivo e poco efficace nel lungo tempo. Il problema può essere se non risolto almeno arginato cercando di abituare il paziente ad un corretto regime alimentare , si dovrebbe trattare di un vero e proprio insegnamento adattando alle singole persone delle modalità nutrizionali che rispettino da una parte i gusti e le esigenze del soggetto e dall’altra le regole di una corretta alimentazione. Nell’ottica di tale programmazione nutrizionale si possono proporre dei piani ipocalorici per la perdita di peso senza privazioni eccessive (il digiuno è la peggior forma di dimagrimento), programmi nutrizionali ad hoc possono inoltre aiutare le normali terapie farmacologiche a risolvere o tenere sotto controllo patologie croniche e non di tipo metabolico, cardiovascolare e gastrointestinale.

Molte persone pensano di “ mangiare correttamente ” nel corso della giornata, ma adottano delle abitudini alimentari scorrette se non addirittura errate, dall’altra parte molte persone pensano che i loro problemi siano dovuti al fatto che “ mangiano male ” mentre in realtà abusano del cibo. Un corretto piano nutrizionale deve quindi avere un giusto equilibrio tra modalità di assunzione e quantità del cibo ingerito, tenendo conto del dispendio energetico del soggetto. Si deve cioè mantenere un bilancio energetico equilibrato tra le calorie introdotte con gli alimenti e quelle consumate dal nostro corpo. Un’alterazione prolungata del bilancio energetico in positivo porta a situazioni croniche di accumulo di grassi nel tessuto adiposo che conducono al soprappeso ed all’obesità.

Diventa allora fondamentale modificare il proprio stile di vita riducendo le assunzioni alimentari (regime alimentare ipocalorico) in modo sufficiente da rendere il bilancio energetico negativo ma non tanto da indurre carenze alimentari e squilibri fisiologici o metabolici: si deve cioè programmare una perdita di massa grassa senza intaccare la massa magra. Un importante supporto ad un regime alimentare ipocalorico per raggiungere un corretto calo ponderale viene dato da una regolare attività fisica . L’attività fisica regolarmente praticata determina fondamentali modificazioni positive fisiologiche, metaboliche e psicologiche, riduce ansia e stress, aumenta l’autocontrollo e migliora l’autostima.

Ma non tutta l’attività fisica produce risultati positivi, è quindi importante anche in questo caso programmare l’attività fisica in funzione degli obiettivi e delle caratteristiche psico-fisiche delle singole persone. Per il controllo ponderale l’attività fisica deve essere affrontata gradualmente e basarsi su lavori aerobici a bassa intensità che migliorano la funzionalità cardiovascolare e respiratoria, stimolano il metabolismo degli zuccheri e dei grassi ed aumentano il consumo energetico.