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In vigore la nuova normativa sulle caldaie dal 26 settembre 2015

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L’hanno chiamata Eco-Design. La direttiva europea 2005/32/CE in vigore dall’agosto 2005 e recepita in Italia nel 2007 con il decreto legislativo n.201 del 6 novembre ha appena prodotto un altro importante effetto, tanto da far parlare di rivoluzione europea ecologica: a partire dal 26 settembre 2015 possono essere fabbricate e immesse sul mercato soltanto caldaie a condensazione. Niente più apparecchi obsoleti, vecchie caldaie e scaldabagni con consumi spropositati. L’obiettivo è sostituire nel più breve tempo possibile i vecchi impianti con quelli ad alta efficienza energetica.
La direttiva europea detta le regole per la definizione dei requisiti tecnici a cui dovranno attenersi i produttori di impianti già nella fase di progettazione, per garantire una sempre maggiore efficienza energetica e per ridurre l’impatto ambientale dei prodotti per tutto il loro ciclo di vita.
Nello specifico, le nuove disposizioni riguardano le caldaie con potenza inferiore o uguale a 400 kW e i dispositivi con volume fino a 2000 litri; la direttiva Eco-Design ha stabilito che dal 26 settembre possano essere prodotte, vendute sul mercato e installate solamente caldaie a condensazione. Le caldaie convenzionali a camera stagna quindi non potranno più essere vendute e installate perché non rispettano i requisiti minimi di rendimento, il cui calcolo si basa sul potere calorifico superiore (cioè la quantità di calore complessivamente prodotta dalla combustione e dalla condensazione del vapore). C’è un’unica eccezione alla norma e riguarda le caldaie convenzionali non a camera aperta di tipo B, che si utilizzano in caso di canne fumarie collettive ramificate negli edifici multifamiliari. Per il momento questo particolare tipo di caldaie continuerà a essere prodotto.
I nuovi obblighi riguardano in prima battuta esclusivamente i produttori di caldaie - che adesso potranno fabbricare e commercializzare solo caldaie a condensazione - ma non comportano il ritiro dal mercato delle caldaie tradizionali già prodotte. Le caldaie tradizionali già fabbricate potranno essere ancora installate, per esaurire le scorte.
Dal 26 settembre però conviene che chi decide di dotarsi di una caldaia per la propria casa installi una caldaia a condensazione. Questo ovviamente non esclude il ricorso a sistemi di riscaldamento degli ambienti alternativi (per esempio le pompe di calore e altri dispositivi che utilizzano tecnologie a minore impatto ambientale).
Oltre ai nuovi requisiti minimi di prestazione energetica che danno il via libera in Europa alle caldaie a condensazione, alle pompe di calore, ai sistemi ibridi, ad altri apparecchi e sistemi per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento dell’ambiente, la normativa prevede che a ciascun dispositivo sia abbinata l’etichetta energetica.
L’etichetta energetica sulle caldaie
Il mondo del riscaldamento domestico sta cambiando. Oltre alla direttiva Eco-Design, la normativa Ecolabel prevede che alle caldaie sia abbinata un’etichetta energetica - da A++ a G - in grado di classificare e fornire tutte le informazioni relative all'efficienza energetica dei dispositivi di riscaldamento. In particolare l’etichetta energetica va da A++ a G per gli apparecchi per il riscaldamento degli ambienti e da A a G per gli apparecchi per la produzione di acqua calda sanitaria. La nuova etichetta energetica è resa disponibile dal fabbricante del prodotto e sarà responsabilità del rivenditore renderla visibile su ciascun apparecchio.
La nuova etichetta energetica indica in modo chiaro le caratteristiche di efficienza, la potenza sonora e altri parametri che permettono il confronto del prodotto. L’obbligo di etichettatura riguarda i dispositivi per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria fino a 70 kW di potenza nominale e anche i bollitori con volume fino a 500 litri. Gli apparecchi interessati alle nuove norme sono caldaie, pompe di calore, impianti di cogenerazione, scaldacqua tradizionali, scaldacqua solari, scaldacqua a pompa di calore.
I nuovi standard di etichettatura ristabiliscono le regole e vanno in direzione di un maggior controllo sulle emissioni di anidride carbonica. Il risparmio stimato sulla bolletta del gas può arrivare fino al 30%; i benefici coinvolgeranno anche il consumo di elettricità. I nuovi impianti a basso impatto ambientale hanno un costo di acquisto più alto; ma se si considera il risparmio immediato in bolletta accompagnato dalle agevolazioni fiscali, la spesa diventa un investimento che si ammortizza nel breve periodo. L’acquisto e l’installazione di impianti volti alla riqualificazione energetica degli edifici usufruiscono infatti della detrazione fiscale Ires-Irpef del 65%, in vigore fino al 31 dicembre 2015 ma che con molta probabilità sarà prorogata anche per il 2016 con la nuova Legge di Stabilità.
Visto che l’inverno sta arrivando, potrebbe essere il momento giusto per sostituire la vecchia caldaia con una a condensazione o con una tecnologia che finalmente sia vantaggiosa per l’ambiente e per la bolletta energetica.

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