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LE ETICHETTE DEI CIBI: consigli ed un po di luce su un tema molto importante per la nostra salute.

ETICHETTE : imparare a decifrarle è il primo passo verso una dieta piacevole, sicura e salutare. Di seguito una serie di nozioni importanti da ricordare

1) L‘ordine con cui appaiono gli ingredienti nell’etichetta non è casuale, ma è regolato per legge. In particolare gli ingredienti devono comparire in ordine decrescente di quantità, in altre parole il primo ingrediente è più abbondante del secondo che a sua volta è più abbondante del terzo e così via.

2) Gli ADDITIVI che di solito compaiono alla fine dell’elenco è quasi impossibile evitarli, poiché sono presenti nella maggior parte degli alimenti che si acquistano al supermercato e sono utilizzati sia per conservare i prodotti sia per renderli più invitanti. Essi sono: conservanti, coloranti, emulsionanti, esaltatori di sapidità, correttori di acidità, antiossidanti etc. Di molti additivi non è stata provata alcuna conseguenza sulla salute, ma non si ha nemmeno la certezza che con il tempo non siano nocivi, perciò ricordiamoci solo di quelli, a mio parere più importanti: Nitrati (E249, E250) Nitriti ( E251, E252) , sono conservanti utilizzati nei salumi, insaccati e carni lavorate. I nitrati in piccole dosi non sono pericolosi, mentre i nitriti legandosi alle ammine presenti in altri cibi formano le nitrosammine, considerate potenzialmente cancerogene. Polifosfati (E450) , si trovano principalmente negli insaccati cotti, il prosciutto cotto, la spalla cotta e nei formaggi fusi, per renderli più morbidi e succosi.
Possono dare problemi digestivi e poiché forniscono all’organismo dosi massicce di fosforo, per poter essere eliminato, questo minerale è legato agli atomi di calcio e poi eliminato insieme. In pratica, un eccesso di fosforo si traduce in una perdita di calcio, a danno di ossa e denti. Sarebbe bene evitarli, soprattutto nell’alimentazione dei bambini; proprio per questi aspetti le nuove norme sul prosciutto cotto vietano l’uso di questi additivi nei prosciutti cotti di alta qualità. Solfiti (da E220 ad E227) , questi additivi sono irritanti per il tubo digerente e distruggono la vit. B1 fondamentale per il sistema nervoso.
Inoltre, possono dare reazioni allergiche e sono sospettati di essere legati all’iperattivismo infantile. Acido alginico e arginati (da E400 ad E405) carragenine (E406, E407) , possono provocare reazioni allergiche e, se ingerite in grandi quantità, alterano il metabolismo. Butilidrossianisolo (E320) , secondo alcuni, potrebbe distruggere la vitamina D, aumentare i livelli di colesterolo e causare allergia. Sorbitolo (E420), Mannitolo (E421) , sono dolcificanti che possono causare problemi allo stomaco. Coloranti gialli (da E101 ad E110) , sono controindicati per chi è allergico all’acido acetilsalicilico e per gli asmatici. Per legge italiana ci sono prodotti che non possono contenere additivi:
acqua minerale; burro; caffè; latte; miele, olio di oliva; pasta secca; the in foglie; yogurt bianco; legumi e verdura fresca.

3) TERMINE DI SCADENZA , rispettarlo rigidamente a meno di pasta e riso che possono essere impiegati anche pochi giorni dopo la scadenza. In realtà (ma non sempre) un periodo di conservazione minore indica un minor utilizzo di conservanti o la presenza d’ingredienti più pregiati.

4) AZIENDA PRODUTTRICE , nel settore ortofrutticolo dal 15/02/2003 è entrata in vigore un decreto legislativo (dlgs/306/02) che dispone l’applicazione di una carta di identità da applicare alla frutta e alla verdura, in cui sono indicati: natura del prodotto, sua origine, varietà, categoria. Purtroppo sono ancora tanti i commercianti a non applicare la legge, quindi attenzione e pretendete queste informazioni.

5) CODICE A BARRE
Il codice a barre, composto di un insieme di barre e numeri, permette di risalire alla provenienza nazionale. Ad esempio: 80 Italia, 30 Francia, 400 Germania, 57 Danimarca, 45/49 Giappone….

6) CONSIGLI PER UN CORRETTO ACQUISTO Etichette ricche di indicazioni alimentari sono sinonimo di qualità.
Più indicazioni troviamo sull’etichetta, tanto migliore sarà il giudizio alimentare sul quel prodotto. La qualità dell’alimento è esaltata dalle sue proprietà nutrizionali e pubblicizzando la natura e l’origine dei suoi ingredienti. Il produttore è obbligato, per legge, a rispettare la veridicità delle informazioni riportate sull’etichetta. La descrizione del metodo di produzione, certificazione di qualità, ricette e numero verde d’assistenza clienti contribuiscono ad elevare ulteriormente la qualità del prodotto.

Non fare troppo affidamento all’immagine riportata sulla confezione.
Sotto l’immagine rappresentativa del prodotto ritroviamo, anche se in caratteri minuscoli, la dicitura “l’immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto”, quindi non facciamoci ingannare dall’illustrazione perché essa non è legata necessariamente al reale aspetto del prodotto. Non dimentichiamoci di verificare l’integrità della confezione.

Attenzione agli slogan “ Senza……”
“Senza zucchero”, se nell’etichetta troviamo riportato le seguenti diciture “ sciroppo di glucosio”, “sciroppo di fruttosio”, “maltosio, “amido di mais”, “sciroppo di vegetali” vuol dire che l’alimento contiene indirettamente dello zucchero; queste sostanze hanno, infatti, un indice glicemico simile al saccarosio. Preferire prodotti dolcificati con succo di uva o succo di mela o fruttosio puro.
“Senza grassi”, se nell’etichetta troviamo la dicitura “mono e digliceridi degli acidi grassi” essi sono metabolizzati dall’organismo come grassi. Preferire gli alimenti contenenti grassi mono- polinsaturi. “grassi vegetali non idrogenati”, questa dicitura è troppo generica e spesso maschera l’uso di oli di bassa qualità ad elevato impatto ambientale (olio di palma).
“Senza calorie” o “Dietetico”, molte volte in questi prodotti troviamo come dolcificante l’aspartame. Il mio consiglio è quello di evitare questi prodotti perché l’aspartame, è stato scientificamente provato, è un composto potenzialmente cancerogeno.

Occhio al prezzo!!!
Molte volte capita di scegliere il prodotto in base al prezzo, pensando di risparmiare, ma in realtà se confrontiamo i due prodotti ci possiamo rendere conto che non sempre è così. Impariamo a confrontare il peso, sia intero che sgocciolato: molte volte quello che costa di meno e perché contiene meno prodotto. Impariamo a verificare la qualità: spesso l’uso massiccio di additivi sottolinea la scarsa qualità dell’alimento, perché queste sostanze molte volte vengono usate per mascherare l’assenza di alcuni ingredienti troppo costosi o per compensare la scarsa qualità delle materie prime. I prodotti freschi. E’ una buona regola acquistare prodotti confezionati il meno possibile. Impariamo a servirci dei prodotti di stagione, sia freschi che surgelati, evitando i cibi precotti e confezionati nei quali l’uso di additivi è spesso importante. Riscopriamo la cucina tradizionale, utilizzando ingredienti naturali di prima qualità, cucinati in modo semplice e leggero. Quando si fa la spesa utilizzare anche il cervello e non solo gli occhi, facciamoci guidare dal buon senso, molte volte è meglio acquistare di meno ma prodotti di qualità che riempire la dispensa di prodotti scadenti, che danneggiano la salute. Sicuramente in questo modo risparmieremo sulle spese per la salute.

dott. E. Di Maggio