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L'ACQUA...IL NOSTRO BENESSERE PSICO-FISICO!!

Il benessere psico-fisico è anche legato al corretto consumo di acqua, promuoviamo iniziative di ’“ educazione all’idratazione ”.

Per mantenere il bilancio idrico dell’organismo, in generale, si dovrebbe bere tanta acqua quanta se ne perde quotidianamente. La cosa migliore, quindi, è non aspettare di aver sete per bere, perché la disidratazione può influenzare tutto il metabolismo, producendo sintomi quali: sete, stanchezza, emicrania, intorbidimento e diminuzione della concentrazione e della memoria.

Uno dei nostri progetti per imparare la corretta idratazione è la campagna “8 bicchieri al giorno”, che insegna che occorre bere:

  • anche quando non si ha sete
  • soprattutto quando fa caldo e si fa sport
  • in condizioni particolari come infanzia, gravidanza, età senile

Quanto bere?

La giusta quantità d’acqua da assumere quotidianamente si aggira attorno ai 35 g per ogni kg di peso: una persona di 60 kg dovrebbe assumerne 1, 5 litri, che equivalgono a circa 8 bicchieri.

Le acque minerali naturali, nonostante non abbiano effetti terapeutici in senso stretto, possono comunque avere effetti benefici per la salute. Un po' per i sali che contiene, e l'assenza di sostanze inquinanti o indesiderabili; un po' perche' la giusta idratazione puo' essere un 'sostegno' per le funzioni fisiologiche dell'organismo.

Sul cuore, ad esempio, i minerali giocano un ruolo molto importante: il magnesio, ad esempio, protegge e aiuta le cellule muscolari a rilassarsi. Diverse patologie del cuore, in particolare il battito irregolare (aritmie), possono essere generate da una sua carenza. Anche il calcio e' un ottimo alleato dato che, spiegano gli esperti, ''e' stato dimostrato che riduce le probabilita' di infarto dell'1%. Lo fa intervenendo nel processo della coagulazione del sangue e nella contrazione delle cellule muscolari''.

Un effetto importante dell'acqua e' anche sulle ossa: ''Gravidanza, allattamento e menopausa - proseguono gli esperti dell' Osservatorio Sanpellegrino - sono alcuni dei periodi della vita di una donna caratterizzati da carenza, e dunque da particolare necessita', di calcio. Ma anche sportivi e anziani necessitano dell'apporto di questo sale minerale, utile per il mantenimento sano delle nostre ossa''. Il calcio, per avere effetti benefici sull'organismo, deve essere biodisponibile, cioe' deve poter essere assorbito bene dall'organismo: una caratteristica propria del calcio delle acque minerali, che si integra con quello assunto normalmente con l'alimentazione''.

Infine, la corretta idratazione ha un grande 'peso' sul cervello e le funzioni cognitive: ''Diversi studi hanno dimostrato come l'insufficiente idratazione incida negativamente non soltanto sulle prestazioni fisiche, ma anche su quelle cerebrali: si riduce la capacita' e l'accuratezza di compiere lavori complicati, si osservano rallentamenti nel tempo di reazione, riduzione nell'efficienza aritmetica e nelle capacita' viso-motorie e si dimostra una diminuzione della memoria a breve termine''. Infine, concludono gli specialisti, ''e' stato dimostrato che la disidratazione e' in grado di ridurre temporaneamente le dimensioni della materia grigia, rendendo piu' complicati i processi cognitivi. Si pensi che basta perdere 1 litro di liquidi, quantita' che si raggiunge con 90 minuti di sudorazione costante, per indurre un effetto di 'restringimento' dei tessuti cerebrali disidratati considerato pari, in termini di quantita', a quello che si registra dopo circa 14 mesi di invecchiamento o in seguito a due mesi e mezzo di malattia di Alzheimer . Nessun timore pero': e' sufficiente bere qualche bicchiere di acqua per riportare alla normalita' la situazione''.

L’acqua non è tutta uguale

Ogni tipologia di acqua può essere indicata per aiutare, migliorare o semplicemente garantire un sano equilibrio fisico, così come per affrontare particolari stati di disagio. L’acqua minerale naturale, in particolare, è costituita da elementi che, a causa della sua lenta formazione, dello stato di saturazione chimico-fisica e del bilanciamento, sono molto ben assimilabili e velocemente utilizzabili dall’organismo.

Basta leggere l’etichetta per capire che le acque non sono tutte uguali. Il residuo fisso, ovvero la misura della quantità di sali minerali disciolti, è un buon indicatore per stabilire l’assunzione di una certa tipologia di acqua, considerando che più basso è il residuo fisso e più basso è il contenuto di sali minerali presenti.

Ad esempio, quelle oligominerali o leggermente mineralizzate – che hanno cioè un residuo fisso non superiore a 500 mg/l e quelle minimamente mineralizzate il cui residuo fisso non è superiore a 50 mg/l – favoriscono la diuresi, il processo di eliminazione di scorie dall’organismo. Le acque medio minerali – con residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l e quelle ricche di sali minerali con residuo fisso superiore a 1500 mg/l – sono invece indicate per chi fa sport e necessita di integrare facilmente i sali minerali persi.

N.B.: ALCUNE INFORMAZIONI SONO STATE TRATTE DALL’OSSERVATORIO SAN PELLEGRINO E DALL’ANSA.