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Falloplastica

La falloplastica ha conosciuto un grande sviluppo nell’ultimo decennio per una serie di evoluzioni nei costumi, nelle tradizioni e nelle richieste che vengono fatte all’andrologo. Molti uomini oggi si rivolgono ai vari specialisti per ottenere miglioramenti sia nel loro aspetto esteriore che nella loro funzionalità, basti pensare che la richiesta di chirurgia estetica, che una volta appariva essere una prerogativa unica della donna, è in crescita costante anche nell’ uomo.Per l’uomo moderno le dimensioni del pene sono parte integrante dell’ immagine di personalità e dell’ accettazione del proprio fisico e del proprio valore come individuo.In gran parte dei casi, il desiderio di aumentare le dimensioni del proprio pene, non deriva tanto da una carenza affettiva quanto dalla percezione che l’individuo ha di se stesso e del proprio corpo. La persona si percepisce in questi casi come inadeguata e sproporzionata.Aumentare le dimensioni del pene può avere dunque una valenza riequilibrante della personalità nel suo insieme.

Tecnica chirurgica

Il procedimento più usato consiste nell'eseguire una sezione del legamento sospensore del pene con plastica cutanea V-Y, ed eventuale liposcultura sovrapubica. Tale intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale (spinale, quindi con paziente sveglio anche se anestetizzato dal bacino sino alle estremità inferiori) ed in regime di day-hospital. La sezione del legamento sospensore, situato in profondità alla base del pene, permette di esteriorizzare una certa parte di struttura del pene normalmente non visibile, per una lunghezza che varia a seconda dello spessore del ligamento stesso. Purtroppo, non è determinabile a priori il guadagno ottenuto in termini di centimetri, in quando non ci è possibile sapere prima dell'intervento la consistenza del ligamento sospensore stesso. La letteratura internazionale riporta un guadagno medio che varia tra i 2 e i 3 cm., visibile sia a riposo che in erezione. La sezione di tale legamento comporta anche, come effetto "collaterale", un orientamento del pene in erezione più orizzontale rispetto alla situazione preoperatoria, senza peraltro che questo comporti alcuna variazione nella qualità del rapporto sessuale come nella minzione.

Naturalmente, la tecnica operatoria sarà personalizzata a seconda delle esigenze e della situazione anatomica del richiedente, sottolineando che, quale che sia la metodica attuata, non viene in alcun modo alterata la qualità dell'erezione per cui, se un soggetto aveva buone performance sessuali, continuerà ad averle e viceversa chi soffriva di deficit erettile, non troverà giovamento, per questo aspetto, dall'approccio chirurgico sopra descritto.