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Come procedere se il legamento crociato anteriore fa crack

E' una delle cause più comuni di infortunio nel calcio. Ci sono passati i più grandi talenti: Ronaldo, Del Piero, Pepito Rossi e Baggio. Proprio il divin codino però, ha stabilito uno dei recuperi più rapidi in assoluto: a 35 anni, Baggio tornò in campo dopo appena 76 giorni dall’infortunio . Le moderne tecniche di recupero post-operatorio, permettono infatti all’atleta di rientrare in campo molto più velocemente rispetto a qualche anno fa. Ma rieducare un calciatore a riprendere il gesto sportivo prima, e a disputare un match dopo, non è così semplice: bisogna procedere per tappe e porre particolare attenzione alle complicanze che possono sorgere in seguito all’operazione . Il fisioterapista deve essere abile nell’evitare l’insorgere di complicazioni ed ottimizzare i tempi di recupero. In questo modo, l’estensione completa e i 90° di flessione dovrebbero essere raggiunti già dopo due settimane. In alcuni casi, dopo ricostruzione del LCA, può verificarsi una perdita di articolarità per la formazione di tessuto cicatriziale all’interno della gola intercondiloidea, con conseguente perdita di capacità di estensione o flessione. Infezioni post intervento sono piuttosto infrequenti (1%). Tuttavia, il fisioterapista deve essere attento a riconoscere eventuali sintomi come incremento del dolore, eritema e drenaggio delle incisioni chirurgiche. Fondamentale è la comunicazione tra le diverse figure che concorrono alla cura ed al recupero riabilitativo: medico-chirurgo, fisioterapista e laureato in scienze motorie, devono cooperare e remare nella stessa direzione per raggiungere al più presto un obiettivo comune . Non da ultimo è bene sottolineare l’importanza di proseguire, anche al termine della riabilitazione, programmi di rinforzo muscolare e di esercizi specifici (ad es. propriocettivi) per migliorare nel tempo il controllo dell’arto operato e come prevenzione per ridurre il rischio di re-infortunio. Dr. Giulio Pozzobon

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